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(Rader)
La prossima volta che andate al casinò, se non avete voglia di giocare il vostro "infallibile sistema", provate a fare questo gioco:
Regola n. 1: dopo un colpo di attesa, giocare contro la chance uscita. Esempio, esce il 27 rosso, giocate quindi a nero
Regola n. 2: si continua a giocare contro la chance uscita fino a che non si verifica la perdita di due boules consecutive
Regola n. 3: dopo due boules perse giocando contro la chance uscita, si passa a giocare a favore della chances uscita
Regola n. 4: si continua a giocare a favore della chances uscita, ma dopo una sola boule persa in tal modo, si ritorna a giocare contro la chance uscita.
e così via.
Esempio di gioco:
Vi sembra tutto troppo facile ? per di più stupido ? banale ? Aspettate a dare giudizi affrettati e vi spiego il perché !
E’ doverosa un po’ di cronistoria di un sistema che in verità non è mio.
Correva (senza andare troppo lontano) l’anno 1982. Il sottoscritto, appena affacciatosi allo studio di questa scienza, aderiva al "Centro Studi di Scienza e Gioco" del commendatore Carlo Delaiti, impegnato già da tempo a raggiungere quella che egli definiva "La Vetta dell’Infallibilità"
Sul "Bollettino d’Informazioni Ludografiche" n. 1 del 1983 edito dal "Centro" il Commendatore pubblicò il sistema "DE-SPA in VETTA" con il quale si pensò di aver raggiunto finalmente il sogno di ogni studioso (ed anche dei giocatori): un sistema con scarti limitati, a massa pari e soprattutto vincente.
In verità, contrariamente a quanto affermato, il sistema per me, non era poi tanto così semplice (almeno all’epoca, oggi giochiamo tranquillamente il "mandarino"): esso presupponeva un gioco in mutualità fra tre diversi gruppi e quindi in buona sostanza la tenuta di tre diversi grafici, con un occhio particolare alle combinazioni "sortante/ritardatario" e "favore/contro" oltre ad un quarto grafico della puntata e della situazione di cassa. Troppo complicato riprodurre qui lo schema del gioco e dettare tutte le regole del metodo.
Ma soprattutto il sistema non era poi così vincente come si credeva. Già nel bollettino n. 2/83, il Commendatore fece il suo "mea culpa" (perché poi un "mea culpa ?" per aver esaltato con leggerezza un sistema ritenuto, in perfetta buona fede, vincente ? ma pubblicato gratis a beneficio di tutti. E se fosse stato vincente ? Ma il Delaiti oltre che commendatore era un gentiluomo e meno male che all’epoca non esistevano i "forum").
Le prove effettuate dagli aderenti al "Centro Studi" attestarono comunque una resa di circa lo 0,4% al netto dello zero, con uno scarto massimo raggiunto di circa -50. Un risultato che personalmente definirei eccezionale, se fossi sicuro della bontà delle sperimentazioni e del numero di boules osservate.
Cosa centra tutto questo con il "sistemino" innanzi illustrato ?
Semplice, il marchingegno (con affetto) messo in piedi dal commendatore poteva essere "sfondato" sia nelle regole dettate che nello schema di gioco, in quanto lo stesso seguiva delle semplici e precise regole: quelle del "banale sistemino " innanzi esposte che potremmo definire "la chiave del gioco" del De-Spa in Vetta.
Come due montanti contrapposte generano una terza diversa montante, due o più sistemi contrapposti od un insieme di giochi all’intermo della stessa metodologia, generano un diverso metodo che può essere semplificato e ridotto all’essenzialità nelle sue regole allorché si trova "la chiave del gioco".
Sono convinto di questa affermazione che ritengo valida per tutti i metodi (sulle chances semplici) della roulette, anche i più complicati ed astrusi. Alyett, il Mandarino ed anche l’enigmatico Sadia (per citare studi oggi molto in voga), possono essere ridotti a delle semplici regole se si trova "la chiave del gioco". Essa risiede nella "legge delle figure" e nei grafici che questa può formare. Le regole che un autore può dettare per la selezione dei colpi, inevitabilmente si intersecano sui grafici delle figure, perché il gioco segue la permanenza che, di qualsiasi lunghezza è solo una figura o un insieme di figure: non c’è altro.
Ritornando al "sistemino" esposto in precedenza, quindi, non ritenete lo stesso banale. Esso non è altro che "la chiave del gioco" di un diverso sistema, molto più complesso ed articolato, frutto di anni di studio di persone competenti e generose. Il tallone d’Achille del sistema è la seguente figura:
N
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N
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e così di seguito. L’incontro di questa figura (o serie di figure di tre) determina una serie negativa nel nostro carnet. Tutte le altre determinano comunque dei colpi vincenti.
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