Menu principale:
(Rader)
Non brucerò mai i classici, anche se qualcuno da qualche parte invita a farlo. Essi non avranno battuto la roulette, d’accordo, ma rappresentano la mia storia, la mia memoria e quindi non lo farò ! Non sono così masochista da bruciare una parte di me stesso.
Personalmente sono dell’opinione che ogni ricercatore ha avuto un modello: Marigny, D’Alost, Chateau, Della Moglie, Sadia nel quale, per una ragione o per un’altra si è riconosciuto. Lo ha sviscerato, analizzato ed anche saccheggiato, giusto come ho fatto io. Il mio modello? Charles Van Bockstaele.
Non starò a raccontare la storia o tutto ciò che ha fatto il geniale belga. Non starò a spiegare le opere, le metodologie, sistemi ed idee, ma una cosa devo farla: devo rendere conto del mio saccheggio e quindi fare GIUSTIZIA PER CHARLES VAN BOCKSTAELE.
* * *
Non pensavo affatto che l’Onda Lunga potesse suscitare l’interesse che ha destato: un’ottima montante in vincita certamente, nata per un progetto molto più complesso che purtroppo ancora (e non so quando), non ha visto la luce e che doveva essere il giusto completamento delle opere:
Come imporre la parità
La vincita sistematica alle chances semplici
del Van Bockstaele
Quando si ha un progetto in testa che riprende e ricalca ciò che precedentemente è stato esposto da un altro autore, è giocoforza, in qualche modo, seguire le orme e ciò che ha fatto il precedente autore, quindi conviene subito sgombrare il campo da qualsiasi equivoco. Il 90% dell’Onda Lunga è del Van Bockstaele e della sua scuola. Spieghiamo brevemente il perché.
Il funzionamento base dell’Onda Lunga è la MONTANTE VB2
Tale montante in vincita (essa incomincia a funzionare solo con una serie di boules vinte) ammette la perdita sempre e soltanto di una sola unità ad ogni ritorno dell’equilibrio tra le chances (parità di sortite). Considerato l’interesse che all’epoca fu destato dal "Guadagno Perpetuo" del Van Bockstaele, un gruppo di ricercatori con l’ausilio di Fernand Falk e dell’Istituto Ludografico di Henry Daniel inventarono quel "Gioco Paradossale" che, sfruttando simultaneamente lo scarto e l’equilibrio, imponeva l’impossibilità della perdita quando si aveva la parità di uscite fra le due chances in gioco. Il meccanismo del "Gioco Paradossale" è basato su tutta una serie di graffe che determinano, dopo una perdita, il valore della puntata successiva pari alla prima puntata vincente - al di sopra della graffa - diminuita di una unità.
Come vedete, nulla di nuovo per l’Onda Lunga: la montante è la VB2 e, dopo una perdita gioca il termine vincente immediatamente precedente diminuito di una unità.
Il "Gioco paradossale" ha tormentato molte mie notti, soprattutto per un passo contenuto all’interno di esso "Conservare una parte del guadagno ottenuto in ogni partita porta infallibilmente ad un aumento del capitale".
Il "Gioco Paradossale" non aveva tuttavia questo scopo, ma personalmente capivo che era l’ulteriore passo da compiere.
Da qui al meccanismo dell’Onda Lunga ed al suo scopo: preservare una parte della vincita e fare in modo che essa non rientri più al banco, il passo, credetemi, è stato breve. Infatti è bastato riprendere dalla mia biblioteca qualche breve scritto di un altro personaggio a cui devo rendere onore: Arnaud de Rivoire, meglio conosciuto come Billedivoire e trovare il passo finale del meccanismo dell’Onda Lunga.
Il nome (L’Onda) è di Billedivoire. Egli infatti nel suo trattato "Juer et Gagner" tratta di onde, dello studio di grandi ondate o se si preferisce di notevoli squilibri tra le chances, insegnando come trarre profitto tra l’altro dello squilibrio, cioè delle ondate che si producono tanto su di un colore che sull’altro opposto. Mirabile maestro, con una montante americana inversa, disgusta il banco. Ora se è vero, come è vero che l’equilibrio è l’eccezione e che lo scarto è la regola; se è vero, come è vero, che sui grandi numeri si tende all’equilibrio, sui piccoli numeri, contrariamente ad ogni logica matematica è molto facile osservare un notevole disequilibrio tra le chance; sui piccolissimi numeri è molto facile osservare una lunga onda. Perciò non venitemi a raccontare che abbiamo diritto ad una serie di dodici ogni …. boules. Il fatto è che nessuno saprà mai, ogni volta che si siede ad un tavolo, in quale punto della curva di Bernoulli inizierà il proprio gioco. Mai nessuno potrà farlo (…?…).
A volte bisogna avere il coraggio di buttare alle ortiche la matematica e basarsi sulla propria esperienza. Un contadino analfabeta della mia zona (mi scusino questi) saprà senz’altro coltivare i pomodori meglio di un dottore in agraria. La matematica è una trappola per topi dalla quale raramente qualcuno riesce ad uscire nelle condizioni di conoscenze con la quale vi è entrato (Egmont Colerus). Se fosse per la matematica, avremmo già battuto la roulette da due secoli, ma la roulette insegna che essa se ne frega delle leggi della matematica. Si abbia il coraggio di dirlo. Il perché il motivo, lo ignoro. Con una montante americana inversa, tredici disgustarono il banco e senza troppi calcoli.
Lasciate i calcoli, esaminate i fatti.
Ho sentito il dovere di queste brevi note e di rendere giustizia ed onere a chi merita ciò.
© Copyright Rader - Riproduzione vietata