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Schloss Eppan
E’ una delle
più importanti zone, dal punto di vista storico, dell’intera
regione. La Rocca di Castel d’Appiano rappresenta un caso
del tutto particolare fra le fortezze medievali dell’Alto
Adige. Residenza dei conti d’Appiano, fu un complesso
difensivo in quei decenni travagliati, ma determinanti per la
storia della regione, nel corso dei quali si decise il problema
del predominio temporale tra i conti d’Appiano e quelli
di Tirolo. Sono soprattutto impressionanti le dimensioni della
costruzione e la sua posizione, che consentiva una vista di
un’ampiezza incredibile. |
La
struttura attuale è costituita da un nucleo romanico compatto,
che racchiude il cortile interno, con poderoso maschio pentagonale,
palazzo e cappella separata. Nel XIII secolo il palazzo venne
ampliato e dinanzi ad esso fu creato uno spazioso cortile interno,
nel quale furono installati (XVI secolo) torri di guardia e d’artiglieria.
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Gli Appiano, un ramo laterale
dei Welfen (Guelfi), già citati nei documenti del 1000,
sono, insieme con i conti del Tirolo, i vassalli più
potenti dei vescovi di Bressanone e di Trento. La contemporaneità
della costruzione dei castelli di Appiano e di Tirolo, l’analoga
tendenza alla grandiosità e la posizione egualmente
esposta di tutti e due, sono aspetti, forse marginali, della
concorrenza allora in atto tra le due famiglie. Il contrasto
assunse presto caratteri più manifesti. Quando cercarono
di sottrarsi con la forza al potere feudale dei vescovi per
diventare essi stessi feudatari, finirono per azzuffarsi tra
loro per accaparrarsi il predominio sui feudi di Bressanone
e di Trento. Queste lotte sanguinose raggiunsero il loro apice
nel 1158, quando Enrico e Federico di Appiano assalirono il
vescovo Adalpredo di Trento, mentre stava scortando un’ambasceria
del Papa diretta in Germania con doni per l’imperatore
Federico I Barbarossa. Il vescovo era inviso agli Appiano
perché favoriva i conti del Tirolo. Vescovo e seguito
furono rapinati e imprigionati, ma l’imperatore mandò
in spedizione punitiva Enrico il Leone in persona, che prese
posizione sotto le mura di Castel d’Appiano. Non si
conoscono i particolari degli eventi, ma si sa che da allora
l’influenza politica degli Appiano crollò, che
essi persero tutti i diritti e alla fine anche il castello,
che dovettero consegnare ai conti del Tirolo. Castel d’Appiano
si presenta oggi come una romantica rovina, coperta d’edera,
situata in uno dei punti panoramici della zona.
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