LA NOSTRA STORIA

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ETICO I FONDATORI

 

COMITATO ETICO

COMITATO ETICO CULTURALE
Associazione "Ecole Instrument de Paix" Italia

Riunione Assemblea costituente
Napoli, 18 Dicembre 2000 
 

Il giorno 18 dicembre 2000, nella sede dei Laici Terzo Mondo a Napoli, via A.. Depretis n. 76, ha avuto luogo l’Assemblea per la costituzione del Comitato Etico Culturale che vede riuniti i rappresentanti dell’Associazione E.I.P., Sezione Italiana, dell’EIP Internazionale di Ginevra, dell’Associazione Laici Terzo Mondo e di illustri rappresentanti del mondo della cultura, della scienza e dell’educazione.

Sono presenti:

-                     Presidente Comitato Etico Culturale, designato dalla Assemblea dei soci EIP Italia nella riunione del 3 giugno 2000, M. Edouard Mancini.

-                     Per l’EIP Italia: la Presidente Nazionale Preside Prof. Anna Paola Tantucci, la vicepresidente nazionale Prof. Isa Rampone Chinni, il delegato Regione Campana Preside Prof. Giuseppe Pecoraro, la responsabile per le relazioni esterne Prof. Giulia Gaeta Marmo.

-                     Per il gruppo Laici Terzo Mondo (L.T.M.): il segretario generale Dott. Romolo Capurro, Primo Aiuto Medicina Interna Ospedale Ascalesi di Napoli; Prof.ssa Maria Sostenuto, vice segretaria generale; padre Antonio Cuomo, vice Direttore.

Sono altresì presenti:

-                     Prof. Roberto Innamorati, Preside Istituto S. Giuseppe Calasanzio di Napoli;

-                     Dott. Giustino Gatti, Presidente di Corte d’Assise presso il Tribunale di Napoli;

-                     Prof. Dott. Francesco Saverio Gaeta, già Ordinario di fisica all’Università di Napoli, Direttore scientifico del MARS (Microgravity Physic Advanced Research and Supporte), membro ESA ed ELGRA;

-                     Arch. Paolo Romanello, direttore tecnico Ente Ville Vesuviane, Direttore artistico del Festival delle Ville Vesuviane.

Hanno dato la loro adesione, ma non sono presenti per motivi di lavoro:

-                     Il Prof. Ing. Luigi Nicolais, docente di Tecnologia dei polimeri Università Federico II di Napoli, Assessore regionale Università e Ricerca scientifica;

-                     Il Prof. Dott. Francesco Aliberti, docente di Igiene e Microbiologia ambientale Dipartimento di Fisiologia Genetica Ambientale all’Università Federico II di Napoli;

-                     Il Prof. Luciano Corradini, docente di Pedagogia I Università di Roma TRE, Presidente Associazione UCIIM;

                 -                     La Dott.ssa Sandra Perugini Cigni, Dirigente Superiore Ministero PI Roma, Esperta Ambiente;

-                     Il Prof. Dott. Vittorio Silvestrini, docente di Fisica Università Federico II di Napoli, Presidente Fondazione IDIS-Città della Scienza di Napoli;

-                     Il Prof. Dott. Gianfranco Tarsitani, docente di Igiene Università "La Sapienza" di Roma;

-                     Il Prof. Franco Salvatori, Presidente Società Geografica Italiana.

La Presidente Anna Paola Tantucci illustra le ragioni che hanno spinto il consiglio direttivo dell’EIP Italia a deliberare la costituzione di un Comitato etico-culturale, composto da illustri rappresentanti del mondo della pedagogia, della cultura, della scienza, dell’informazione, per rispondere con autorevolezza alle domande che vengono dai giovani, dagli insegnanti e dai formatori suscitate dalle problematiche etico-culturali della società complessa in cui viviamo. L’Assemblea ha lo scopo di definire le finalità e gli obiettivi del Comitato Etico Culturale e di individuare la possibilità di intervento nei vari settori della educazione formale e non formale, scolastica e continua.

La parola passa a M. Eduard Mancini che evidenzia come la "mondializzazione" sia un concetto comune sia alla sfera economica sia a quella sociale. Per tale motivo occorre prendere atto ed inserirsi in questo processo di sviluppo perché siano rispettati i diritti della persona e la dignità etica di ciascun abitante del pianeta, considerato sia nel suo aspetto sociale che interiore ed individuale. L’orientamento etico a cui ispirare l’azione educativa e formativa e che costituisce il compito di organizzazioni internazionali come l’Ecole Instrument de Paix e Laici Terzo Mondo, è quello di indicare ai giovani quali siano le radici su cui si fonda la loro appartenenza ad un gruppo, l’identità che costituisce la base di una cittadinanza partecipata, aperta verso il futuro.

Prende la parola l’Arch. Paolo Romanello, che sottolineando la necessità di andare oltre proprie specifiche professionalità nella direzione di un volontariato attivo, si definisce "conservatore" nel senso di stabilire una linea di collegamento culturale tra passato, presente e futuro. Esprime il suo particolare interesse per il mondo della scuola e si augura che presso la parte più sana e sensibile delle istituzioni possa trovare maggiore attenzione il senso delle radici e della tradizione culturale e l’impegno alla conservazione dei beni culturali quali testimonianza della nostra identità culturale. L’Italia e Napoli si trovano, in questo senso, in una situazione privilegiata nei confronti del Mediterraneo. Propone un censimento ed analisi delle risorse culturali del bacino del Mediterraneo sui versanti europeo e africano, per ricostruire caratteri e legami con le varie culture. Propone dei campi scuola di studenti che vadano "a toccare con mano" le differenti matrici culturali dei paesi che le compongono.

L'intervento del Prof. Francesco Saverio Gaeta mette in evidenza la difficoltà di far comprendere ai giovani ciò che è giusto o non è giusto, nella diversità etica e religiosa delle varie culture, per cui ciò che è giusto per alcuni, non sempre lo è per altri. Esempio, l’aborto è un diritto delle donne? Per alcuni lo è, per altri è un delitto. L’eutanasia è un diritto o un delitto contro Dio? La libertà di ingresso senza limiti per popoli ad esempio di fede mussulmana, può configurare relativamente a breve termine la costituzione in Italia di comunità locali che applicano la Shiria valendosi delle autonomie locali e di una maggioranza sul posto? Questo è qualcosa che può essere accettabile? "Mentre io sono ottimista sul furto dell’Umanità a lungo termine, sono estremamente pessimista sul breve termine per una ragione molto semplice: le tecnologie e le scienze hanno camminato più in fretta delle religioni e delle leggi, per cui l’umanità è in una fase di disorientamento che produce conflitto a tutti i livelli. Questo è logico perché la gente vive entro il quadro delle possibilità offerte dalla tecnologie e dalle comunicazioni, cioè vive in un mondo che è già nel futuro. Le regole che sono loro imposte e in cui essi stessi credono sono ancora un retaggio del passato."

Il Dott. Giustino Gatti riferisce di aver già attuato ed auspica possano continuarsi a fare per il futuro incontri con le scuole per l’"Educazione alla Legalità" e per fornire ai giovani le conoscenze che permettano di impostare nel "giusto senso" la loro vita. Fa l’esempio della realtà napoletana, ex regno del contrabbando, attuale regno dei "falsari" di ogni genere, in una società consumistica che mira alla soddisfazione dei desideri. "Se non posso avere un "vero" firmato, lo prendo "falso". Sottolinea a tal proposito la necessità di una educazione permanente che cominci dai giovani e sia trasmessa alle successive generazioni. Propone un collegamento tra Polizia, Magistratura e Scuola per ottenere un valido programma di "Educazione alla Legalità". L’etica e l’applicazione dei Diritti Umani costituiscono un valore pregiuridico e indipendente dalla religione professata. Questo concetto viene ripreso da M. Eduard Mancini che porta come esempio della forza della religione il Giubileo dei Giovani, che ha visto riunirsi migliaia di giovani, per merito della figura del Papa.

Padre Roberto Innamorati, in rappresentanza dell'Istituto S. Giuseppe Calasanzio dei Padri Scolopi, afferma che il dissidio tra eticità e religione è un "falso" problema e che la scuola, anche quella cattolica, nella dimensione europea e mondiale è aperta a tutti ed è un diritto di tutti indipendentemente dalla loro appartenenza religiosa. L’educazione alla pace passa prima di tutto attraverso il rispetto dell’identità culturale e religiosa di ciascuno. La fede è un dono ed una scelta libera; non può essere frutto di imposizione. L’attenzione, richiamata dall’arch. Paolo Romanello, alle radici della tradizione culturale e l’impegno alla conservazione dei beni culturali è quanto mai opportuno. Va precisato, però, che tutta la cultura occidentale ha radici profonde nel cristianesimo. Attualmente la Chiesa è l’unica istituzione che parla apertamente di valori anche quando rischia di essere non conformista con una cultura dominante edonista, individualista e razzista.

Educare ai valori è un’azione che va svolta soprattutto verso i piccoli; non solo perché sono la società di domani, ma anche perché più sensibili e recettivi. A quali valori educare? Alla pace, alla giustizia, alla solidarietà, ai sentimenti profondi, al dialogo tra culture e religioni, all’accoglienza, alla multietnicità, alla condivisione dei propri beni, al rispetto della vita propria e dell’altro.

Il Dott. Romolo Capurro spiega che l’Associazione lavora in collaborazione con scuole elementari e medie, su varie tematiche quali: razzismo, intercultura, educazione alla pace. Rileva negli ultimi anni una trasformazione della scuola che è diventata un complesso di centri di potere, caoticità di progetti e confusione nella classe docente. Cosa dobbiamo fare? Dove tendono i progetti? Come trasferire i messaggi? Soprattutto ai giovani disorientati da mille proposte. Bisogna arrivare alle famiglie attraverso i giovani, ma occorrono strumenti efficaci e valide strategie didattiche.

  Il Prof. Giuseppe Pecoraro dice che E.I.P. e L.T.M. elaborano splendidi progetti, ma il problema economico costituisce spesso un ostacolo alla realizzazione. Il compito del costituendo Comitato Etico Culturale è di approvare un progetto di incontro tra i ragazzi del Mediterraneo, che non resti una illusione, ma si trasformi in speranza e realtà.

  Padre Antonio Cuomo, dehoniano, della sede di Marechiaro, propone un interscambio dei giovani ed attuazione di progetti per il "Recupero della memoria" , prezioso tesoro da non dimenticare. Si associa Maria Sostenuto dei LTM.

La Prof. Vittoria Milano, Segretaria Nazionale dell’E.I.P., propone la presentazione del progetto d’incontro tra giovani dell’area del Mediterraneo alla sede Centrale dell’organizzazione Mondiale dell’E.I.P. a Ginevra, ed alle Sezioni Scambi Culturali dei Ministeri dei vari Paesi del Mediterraneo per attuare già a livello nazionale lo studio e l’osservazione delle coste.

Il Presidente del Comitato dichiara che nelle sue visite alle sezioni EIP nazionali europee ed africane sensibilizzerà i soci ad aderire al "progetto d’incontro dei paesi del Mediterraneo", che il comitato intende promuovere.

Alcuni nodi concettuali e modalità operative sono emerse e vengono assunte dall'assemblea come oggetto di riflessione. I membri presenti e quelli che, pur non essendo presenti, hanno aderito al Comitato si impegnano a far pervenire all'Associazione le loro proposte e progetti.

A questo punto Edouard Mancini offre ai presenti una "Marmite de l'Escalade" 1602, a ricordo del tentativo di invasione della città di Ginevra, in pura cioccolata svizzera "una guerra dolce " e non cruenta, nello stile dei presenti.

La prossima riunione plenaria si terrà a Gradara, a settembre 2001, nell'ambito di Gradara Ludens.

N.B A conclusione della riunione la Presidente comunica che è pervenuta una proposta da parte del Prof. Luciano Corradini che si sottopone alla riflessione dei membri del Comitato.

Il Prof. Corradini individua tre tematiche significative per l'affermazione dei diritti umani e per la pratica di un autentico diritto di cittadinanza per i popoli del Mediterraneo. In particolare: il tempio, il mercato e la piazza, che rappresentano un momento sincretico dell'aspetto religioso, sociale, economico e culturale della vita dell'uomo, e della dimensione estetica che è insieme etica.

Letto, approvato il presente verbale, l'assemblea viene sciolta alle ore 19,30.

Il Presidente: Anna Paola Tantucci

La segretaria verbalizzante: Vittoria Milano

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DUE FONDATORI DELL’E.I.P.

Guido Graziani (1896-1986)

 La vita di questo pioniere della cittadinanza mondiale, della solidarietà ecumenica, della Fede operante e del concreto impegno per la conquista della Pace è testimonianza ed esempio di come si possa sentire e trasmettere il significato dell'esistenza umana. Egli seppe unire alle idee e alle parole d'amore verso il prossimo, senza distinzione di razza e religione, la pratica del volontariato nelle azioni di generoso altruismo, schivando riconoscimenti onorifici. I suoi studi giovanili, perfezionati in psicologia presso lo Springfìeld College (USA), la sua creativa professionalità di educatore sportivo, lo spirito organizzativo, la scelta di un'attività di guida, fino a tarda età, per una “semina” di pace, lo spinsero a fondare liberi movimenti di integrazione sociale, ad aiutare prima, durante e dopo la seconda guerra mondiale, ebrei profughi della Germania, a trovare per i prigionieri di guerra e per i ragazzi spazi ricreativi e sportivi.

Sacrificò persino il tempo familiare, accanto alla paziente e comprensiva moglie Giulia e ai tre figli, per recarsi in Calabria ove, a Siderno, coinvolse l'intero paese per non lasciare soli gruppi di giovani bisognosi di una guida. Sostenne l'opera di volontariato dell'operaio bolognese Paolo Rosa in Sierra Leone nel villaggio di Petifù affinché gli abitanti potessero sopravvivere coltivando la terra e costruendo abitazioni e una scuola. Il Terzo Mondo, per lui, era vicinissimo o lontano. Dove c'era bisogno Guido Graziani era presente con ogni possibile mezzo. Inoltre introdusse in Italia il Servizio Civile Internazionale, a Roma il Movimento Internazionale della Riconciliazione (MIR), le attività socio-culturali e sportive dell'YMCA (Ass. cristiana giovani); fondò, con operatori ed amici, l'associazione Scuola Strumento di Pace, coinvolgendo docenti, studenti e genitori in un'azione educativa comportamentale di rinnovamento della scuola, da aprire al servizio dell'umanità, al rispetto della vita, dell'ambiente, del pluralismo culturale. Nell'ambito sportivo vanno ricordate alcune iniziative al fine di utilizzare lo sport anche come leva di energie morali e sociali, da sviluppare assieme all'educazione del corpo e alla disciplina dei giovani; fu allenatore della squadra italiana di pallacanestro nei giochi olimpici e introdusse in Italia il softball ed il basketball.

 Jacques Mühlethaler (1918-1994)  

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 Promotore e convinto animatore, a livello mondiale, dell'Educazione alla Pace, ha progettato e sviluppato un progetto pedagogico-didattico fondato sui Principi Universali di Educazione Civica, fondamentali per la formazione democratica: rispetto vicendevole, spirito di tolleranza, senso di responsabilità, superamento dell'egoismo, del pregiudizio, dell'indifferenza.

Nato in Francia, si trasferì in Svizzera nel 1941 ove, da editore, trasformò la sua azienda in una cooperativa assieme ai dipendenti interessati. L’esperienza della guerra, a cui partecipò come soldato francese e la morte, in essa, dei due fratelli gli fece constatare e vivere le catastrofiche conseguenze, stimolando riflessioni determinanti a produrre un'azione concreta comunicativa e coinvolgente.

Nel 1967 fondò l'Association Mondiale pour l'Ecole Instrument de Paix (EIP), diffusa in oltre 30 Paesi del mondo. Iniziò la “crociata per la Pace” contattando organizzazioni internazionali, capi di governo dell'occidente e dell'oriente, personalità della cultura, durante il “viaggio della speranza”. Ritenne la formazione dei minori opportuna nell'età scolare per recepire ed attuare, fin da piccoli, quelle conoscenze che servono a vivere insieme nell'armonia sociale di un mondo senza frontiere, guerre, violenze. Progettò una scuola rinnovata al servizio dell'umanità con allievi capaci di comprendere, amare, cooperare con spirito di servizio.

Il Centro di formazione all'insegnamento dei Diritti Umani (CIFEDHOP), da lui fondato nel 1984, è frequentato nei corsi annuali di Ginevra da insegnanti e operatori della comunicazione di tutte le nazionalità, tra cui presidi e docenti italiani.

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