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Giovani contro la violenza

SPIGOLANDO

Convegno Acqua e cultura
(Liceo Montale Roma)

 

Associazione il pioppo

Sintesi della riforma Moratti

Friendly internet

Università Verde del Lazio Sezione regionale Campania

 

"I giovani contro la violenza"

Presso il "Centro Europeo della Gioventù" di Budapest si è tenuto un seminario per giovani e giovani responsabili di progetti per la gioventù attivi nelle iniziative tese a contrastare la violenza quotidiana e l’esclusione sociale tra i minori (62 ragazzi provenienti da 34 paesi diversi).

Il seminario "I giovani contro la violenza" ha avuto luogo dal 15 al 21 ottobre 2001. L’E.I.P. Italia è stata rappresentata da Paola Costa.

La violenza è la prima e più diretta forma di violazione dei diritti umani. I minori ed i gruppi giovanili che vengono a confrontarsi con situazioni di violenza diretta hanno spesso trovato nei progetti sui diritti umani, per la loro natura e per il loro approccio, una risposta positiva a detta violenza. Questo è il caso di molti progetti sviluppati in regioni affette dalla guerra o da conflitti etnici, ma anche nelle aree suburbane di molte città e regioni europee. La violenza di strada, negli stadi, nelle scuole, il bullismo e il razzismo violento appartengono all’esperienza quotidiana dei giovani. Molti di essi respingono la violenza e reagiscono direttamente contro di essa, con iniziative mirate verso i propri coetanei e verso il proprio ambiente in generale. In effetti, una delle soluzioni educative dimostratesi efficaci a raggiungere sia i giovani violenti che le vittime della violenza, entrambi fortemente a rischio di esclusione sociale ed emarginazione, è proprio la cd. "peer education".

Iniziative di questo genere sono particolarmente positive in quanto non solo rappresentano un rifiuto della violenza, ma altresì coinvolgono i giovani nell’ "educazione" altrui, offrono alternative al comportamento violento e costituiscono forme innovative di partecipazione giovanile e di cittadinanza attiva.

Il Programma Giovani all’Educazione per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa è centrato sui maggiori problemi riguardanti i giovani in Europa e mira ad incrementare il loro coinvolgimento ed impegno riguardo ai diritti umani, considerati uno dei pilastri delle società in Europa. Nell’organizzare questo seminario, la Direzione Giovani e Sport ha voluto offrire un forum per scambiarsi idee, avviare cooperazioni e reti tra le iniziative rivolte ai giovani, le associazioni e le organizzazioni impegnate nella lotta alla violenza quotidiana. Ha inteso inoltre offrire un supporto al dialogo costruttivo tra i giovani e le autorità pubbliche.

Il programma del seminario ha tenuto conto di esperienze e progetti esistenti, inclusi quelli di altre Direzioni del Consiglio d’Europa, del Forum Europeo della Gioventù e di diverse istituzioni intergovernative, governative e non governative attive in questi campi.

Gli obiettivi principali del seminario sono stati: offrire un forum per responsabili di progetto a livello locale e per giovani impegnati in progetti di peer education contro la violenza, la delinquenza e la criminalità urbana; evidenziare il ruolo della peer education come approccio all’educazione ai diritti umani; sviluppare reti europee formate da associazioni locali, progetti e ragazzi attivi in progetti anti-violenza sia nelle scuole che al di fuori di esse; scambiare e condividere le buone pratiche di analisi sociale sulla violenza giovanile, metodologie e metodi, problemi specifici e sfide riguardanti aree suburbane e paesi che si trovano in periodo postbellico; ricercare forme innovative di partecipazione giovanile e educazione informale, al fine di raggiungere nuovi gruppi coinvolti nella politica giovanile europea.

I metodi di lavoro del seminario hanno consentito l’interscambio di informazioni e la creazione di reti. I progetti e le esperienze dei partecipanti hanno costituito la base di riflessioni e discussioni sulle buone pratiche. I contributi dei partecipanti e degli esperti che sono stati invitati al seminario hanno offerto un’ampia panoramica sulle iniziative esistenti in area giovanile contro la violenza quotidiana e l’esclusione sociale. La sessione plenaria, i gruppi di lavoro tematici e i workshop sui progetti di peer education basati su approcci multipli nella lotta contro la violenza hanno offerto informazioni sulle possibilità concrete di cooperazione tra associazioni di giovani a livello europeo. La visita a un progetto giovanile nelle aree suburbane di Budapest è stata di grande utilità per la comprensione della realtà locale.

Il seminario è stato preparato da un’équipe composta da: Antje Rothemund (Direttore del Centro Europeo Giovanile di Budapest); Goran Buldioski (Esperto di Educazione del Centro Europeo Giovanile di Budapest), Darek Grzemny (CHANGE – Associazione per i Bambini ed i Giovani – Glogow, Polonia), Ronni Abergel (Fermiamo la Violenza, Copenhagen).

Paola Costa

Delegata Ecole Instrument de Paix per l' Italia

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IN BREVE ...

 

Un percorso cominciato nel gennaio del ’98, in forma del tutto sperimentale, caratterizzato da un’osservazione costante del mutamento dell’universo giovanile, nonché da un ascolto di nuovi bisogni rimasti inespressi con l’intento di accompagnare i giovani verso l’età adulta senza volerli controllare, reprimere, giudicare … .

L’andare sul campo, "uscendo dai servizi", l’abitare i contesti di aggregazione giovanile formali e informali, ha favorito gli operatori di strada nella lettura di un passaggio fondamentale: la necessità di rivedere gli interventi dei servizi, centrati quasi esclusivamente sulla molecola "eroina", per spostare l’attenzione dalle "forme della dipendenza" alle nuove forme di consumo, di uso e di abuso di vecchie e nuove sostanze.

Da qui, lo sforzo dell’Associazione Il Pioppo Onlus di:

promuovere integrazioni e alleanze fra servizi e operatori pubblici e privati del mondo diurno e notturno

fornire risposte operative che si pongano come anello di congiunzione fra agio e disagio, normalità e devianza, uso e abuso, ...

diffondere una corretta informazione come strumento di prevenzione e riduzione dei rischi

prefigurare nuove modalità d’intervento che consentano l’espressione delle domande legate a bisogni tuttora rimasti sommersi e inespressi

spostare l’attenzione dalle sole politiche preventive a nuovi modelli educativi

download del programma

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Il"Sistema Offerta" di Educazione, Istruzione e Formazione in Italia

Attualmente in Italia è in corso un processo di revisione degli ordinamenti e della Legge –quadro sull’autonomia scolastica, di cui riportiamo il dibattito e gli orientamenti .

L’art. 1 c.1 della legge 30/2000 parla di «sistema educativo di istruzione e di formazione». Anche nel suo prosieguo, la legge presuppone che, mentre l’istruzione e la formazione siano due dimensioni diverse, ambedue siano educative e debbano costituire un «sistema educativo».

L’art. 68, c. 1 della legge n. 144/99, parla di «sistema della formazione professionale regionale» come uno dei «percorsi» all’interno dei quali i giovani possono espletare tale obbligo.

L’art. 3, punto n del nuovo art. 117 della Costituzione, introdotto con la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, mutuando l’espressione dal Titolo II, art. 33 della Costituzione del 1948, riserva allo Stato esclusivamente «le norme generali sull’istruzione». Introduce, poi, una distinzione tra «istruzione», che viene affidata alla cooperazione tra Stato e Regioni, e «istruzione e formazione professionale» che è esclusivamente regionale. La legge costituzionale appena citata sembra porre l’istruzione e la formazione (professionale) fino al 18° anno tra quei «diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale», per i quali lo Stato è chiamato a determinare «i livelli essenziali delle prestazioni».

.Per un verso, istruzione e formazione sono due processi diversi. La stessa legge costituzionale, del resto, traccia un confine tra «istruzione» tout court e «istruzione e formazione professionale».

Il fine prioritario dell’istruzione è rappresentato dal conoscere, dal teorizzare, si riferisce alle idee e alle relazioni tra le conoscenze. La formazione, invece, si riferisce al produrre, all’operare, al costruire: immettere le idee (le conoscenze) nella realtà, attraverso operazioni di progettazione e di trasformazione che diventano poi pratiche professionali .

Per l’altro verso, però, istruzione e formazione sono anche due processi unitari e sempre integrati..

Anzitutto, perché non si può conoscere senza produrre, operare e costruire, e viceversa. Nessuno è in grado di elaborare theoría senza téchne, e nessuno può produrre nulla se non concepisce idee e non ha conoscenze da concretizzare. La società globalizzata della conoscenza, d’altronde, ha esaltato questa connessione e ha reso inservibili le artificiose separazioni del passato tra sapere e lavoro, tra istruzione da una parte e istruzione/formazione professionale dall’altra.

In secondo luogo, perché ambedue i processi sono chiamati ad essere educativi, nel senso che l’uno e l’altro sono invitati a promuovere nel modo più integrato, armonico, simultaneo e progressivo possibile tutte le dimensioni della personalità di ciascuno (intellettuale, affettiva, etica, operativa, motoria, espressiva, sociale, religiosa), non soltanto una di esse. Come a dire che, pur mirando alla testa, l’istruzione non esiste se non coinvolge anche il cuore e le mani, e analogamente, pur mirando alle mani, la formazione non esiste se non coinvolge anche la testa e il cuore.

Innalzamento della qualità del sistema scolastico

Le più recenti indagini internazionali hanno attenuato il tradizionale compiacimento sulla qualità degli apprendimenti che sarebbero assicurati dalla nostra scuola primaria, secondaria di I grado e secondaria di II grado.

Si è pensato ad una riforma del sistema educativo di istruzione e di formazione che metta strategicamente al centro questo principio, tanto più importante, peraltro, quanto più si afferma la cosiddetta società della conoscenza; e, soprattutto, che lo faccia percepire a tutti nella sua dimensione di inalienabile e costitutivo «diritto civile e sociale» dei cittadini, diritto che deve essere garantito dalla Repubblica «su tutto il territorio nazionale» e da essa tutelato nei suoi «livelli essenziali» .

La Commissione Ministeriale che sta elaborando le linee e gli indirizzi rivolge particolare attenzione ad aspetti qualificanti, introducendo nell’ipotesi di riforma del sistema nazionale di istruzione e di formazione otto leve da utilizzare per innalzare la qualità complessiva di tutto il sistema educativo di istruzione e di formazione.

La prima è quella relativa alla riqualificazione e alla generalizzazione della scuola dell’infanzia..

La seconda è quella di un allargamento dello studio secondario rispetto a quello primario nell’arco degli otto anni che compongono la scuola primaria che resta quinquennale e la scuola secondaria di I grado che resta triennale

La terza si riferisce alla natura e all’identità dell’ultimo biennio della scuola secondaria di I grado. Esso è unico per tutti gli allievi, ma orientativo e consente a ciascuno, attraverso moduli didattici specifici, incontri con docenti e allievi dell’istruzione e della formazione secondaria di II grado ecc., di poter anche contenuti tipici dell’apprendimento e delle esperienza formativa dei diversi indirizzi di studio successivi.

La quarta è l’introduzione del diritto/dovere di ogni cittadino a coinvolgersi nei processi di istruzione/formazione fino almeno all’ottenimento di una Qualifica, ma con un minimo di 12 anni di istruzione/formazione o, comunque, entro il 18° anno di età, nell’ambito dei diritti di base della cittadinanza.

La quinta leva consiste nell’affidare al Servizio Nazionale per la Qualità del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione, all’inizio della 1°, 3° e 5° primaria, della 2° media, della 1° e della 3° secondaria, nonché alla fine della 3° media e dell’ultimo anno della secondaria, il compito di predisporre verifiche sistematiche sulle conoscenze e sulle abilità degli allievi, richieste dai piani di studio nazionali. In questo ambito le scuole possono contare su numerosi ed eloquenti stimoli per la pratica dell’autovalutazione e di una programmazione educativa e didattica autonomamente controllata

La sesta si ravvisa nella nuova normativa relativa ai cosiddetti debiti formativi che, in nome del principio dell’inseparabilità tra logica ed etica, riguardano non solo il profitto, ma anche, a pari peso, il comportamento dei soggetti (la tradizionale condotta).

La settima leva si presenta nel potenziamento della formazione superiore, successiva all’istruzione e alla formazione secondaria, sia essa a tempo pieno sia essa in alternanza.

L’ultima, infine, si rintraccia nel porre le condizioni operative, in termini di uomini, di metodi e di strutture, per dare finalmente attuazione all’art. 6, c. 1 del D. M. 509/99 che, come è noto, da un lato, obbliga le università, e nella nostra ipotesi anche i corsi della formazione superiore, a predisporre prove circa «il possesso o l’acquisizione di un’adeguata preparazione iniziale» dei giovani che domandano l’ammissione ai corsi di laurea o di formazione superiore e, dall’altro, «se la verifica non è positiva», ad indicare «specifici obblighi formativi aggiuntivi al normale piano di studi universitario,da soddisfare nel primo anno di corso»

Equità

Don Lorenzo Milani nel suo"Lettera ad una professoressa"era solito ricordare che nulla è più ingiusto che fare parti uguali tra disuguali. La giustizia intesa come equità non si promuove, infatti, con l’uniformità distributiva, ma con la differenziazione individualizzata degli interventi e dei servizi. Ciascuno deve essere posto nelle condizioni di sviluppare al meglio le proprie capacità e di trovare una pertinente valorizzazione delle proprie attitudini.

Integrazione.

In genere, si distingue tra sistema (educativo) informale, non formale e formale. Il primo è rappresentato dalla vita sociale ordinaria che non esprime programmatiche intenzionalità formative, pur determinandole di fatto, funzionalmente, in maniera anche irreversibile.

Il secondo riguarda quell’insieme di istituzioni che, pur non essendo strutturate in maniera esplicita per promuovere, con gradualità e sistematicità, processi educativi di istruzione e di formazione, tuttavia esprime intenzionalità in questa direzione in un territorio e lungo l’intero arco della vita dei soggetti.

L’ultimo si riferisce specificamente al sistema educativo di istruzione e di formazione istituito e strutturato dalla Repubblica (Stato, Regioni, Enti locali) per i minori e per le giovani generazioni.

Per questo, dalla scuola dell’infanzia all’istruzione e alla formazione superiore, prevede un’organizzazione dei piani di studio che orientano il sistema educativo di istruzione e di formazione formale a confrontarsi con i sistemi educativi informali e non formali dell’extrascuola, e a valorizzarli in funzione della promozione del profilo educativo, culturale e professionale finale degli allievi, nonché delle conoscenze e delle abilità che lo specificano nei diversi anni di studio.

Il principio dell’integrazione non vale soltanto a questo livello

L’integrazione non può essere soltanto orizzontale. Va prevista anche verticale. In questo senso, non è pensabile una formazione superiore che rilasci diplomi professionali superiori senza che essa sia il segmento successivo ad una formazione secondaria che rilasci diplomi e qualifiche professionali.. Nel principio dell’integrazione verticale si pone anche la formula dei cosiddetti istituti comprensivi che, sulla base delle esigenze del territorio, unifica le gestione delle scuole dai 3 ai 14 anni, ma che niente impedisce possa estendersi anche agli istituti della fascia secondaria. E si pongono anche le iniziative di raccordo tra istruzione/formazione secondaria e superiore che si estrinsecano nei moduli di durata temporale diversa, propedeutici all’immatricolazione universitaria e della formazione superiore.

L’integrazione, infine, può essere anche mista, allo stesso tempo orizzontale e verticale. Con l’introduzione nel piano degli studi delle scuole dai 6 ai 18 anni dei cosiddetti Laboratori a rete e per gruppi piuttosto che per classi (obbligatori per offerta istituzionale, facoltativi per gli studenti e le famiglie), infatti, molti ragazzi delle scuole primarie e medie potranno usufruire di qualche Laboratorio delle superiori, e viceversa.

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FRIENDLY INTERNET
NAVIGARE IN ACQUE SICURE

Progetto pilota nelle scuole Medie e Superiori per l'orientamento dei ragazzi all'uso sicuro di internet. Realizzato con il supporto della Commissione Europea, effettua in 20 scuole italiane azioni di educazione e orientamento dei ragazzi all'uso sicuro di internet.

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SPIGOLANDO

I.C.E. DE NICOLA - CASALNUOVO - NAPOLI

Il giorno 29 maggio 2002 presso l'Istituto De Nicola avrà luogo una manifestazione in seno alla quale sarà festeggiato anche il premio E.I.P. conseguito nel XXXI  concorso. Ospiti d'onore saranno il Presidente Oscar Luigi Scalfaro e il Presidente dell'E.I.P. Italia prof. Anna Paola Tantucci.

 

La radio Vaticana nella giornata dell'11 maggio 2002, dalle ore 10:30 alle ore 11 ha parlato dell'addociazione E.I.P. Italia e delle sue attività

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UNIVERSITA' VERDE  DEL LAZIO   "Maria Luisa Astaldi"

iscritta al n.r.19644 dell'Ufficio del Registro di Roma

Via Nicolò Porpora n.22-00198 Roma- Segreteria Via A. Bellani n.3-00153 Roma

Tel. 06/58332203 Fax 06/5800561

e-mail  piccolafrancia@virgilio.it

 Corso di educazione permanente

per i cittadini del V° Municipio- Comune di Roma

" Il V° Municipio: una speranza verde per la città"

 Il Corso aperto a tutti i cittadini si articola in n.5 Incontri con esperti istituzionali e rappresentanti delle Associazioni del territorio ed ha il duplice scopo di sviluppare una corretta conoscenza del rapporto tra  il cittadino  e i  beni naturali, culturali ed economico- sociali del proprio  territorio, visti come risorse e valori per una armonica coesione sociale.

In particolare il Corso intende promuovere la conoscenza e la valorizzazione delle risorse territoriali

del V° Municipio attraverso la sensibilizzazione dei diritti-doveri collettivi di fruizione dei beni culturali ed ambientali e l 'individuazione del paesaggio come valore e  come risorsa  economica anche a livello europeo per promuovere la cittadinanza e la coesione sociale, in collaborazione con l' ONG Ecole Instrument de Paix per l' Italia di cui la Preside Anna Paola Tantucci è Presidente e il Prof Luigi Matteo è delegato regionale per il Lazio.

Periodo : febbraio- marzo 2002 – h. 16-19

Sede: Scuola Media Statale "Angelica Balabanoff"- Via A. Balabanoff       00155-Roma

Partecipanti : 100 persone max.

 I° Incontro: 15 febbraio 2002 "Il paesaggio come valore e come risorsa economica"

Relatore: Prof. Anna Paola Tantucci - Direttore Università Verde "Maria Luisa Astaldi" Italia Nostra

Presidente E.I.P e Prof. Mimmo Pietrangeli

II° Incontro: 22 febbraio 2002 “Roma oltre le mura" I beni artistici, archeologici, architettonici e

paesaggistici nel territorio del V° Municipio

Relatore: Arch. Carmelo Calci

III° Incontro: 1 marzo 2002 " Sviluppo sostenibile e pianificazione del territorio del V°

Municipio."

Relatore: Dr. Irene Ortis

IV° Incontro: 4 marzo 2002 "La flora e la fauna dei Parchi del V° Municipio"

Relatori: Prof. Stefano Petrella

V° Incontro: 22 marzo 2002 " Indagine sulle aspettative e le esigenze dei cittadini, giovani e adulti

del V Municipio".

Relatori: Prof. Luigi Matteo ,Delegato E.I.P per il Lazio-conclusione della Preside della SMS Balabanoff .

 A richiesta verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Per gli studenti delle superiori l’attestato varrà come credito formativo ai sensi del D.M. 49 del 24.2.2000.

                                                       (roaccil@tin.it - Prof. Ada Lucarini Preside  -  06.4070038)

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ACQUA E’ CULTURA

Il Convegno del 15 aprile a

Via di Porta Castello a Roma 

Il

 15 aprile 2003 presso la Sala Conferenze di Via di Porta Castello si è tenuto il convengo “Acqua e cultura della solidarietà”. Il tema è stato scandagliato ed approfondito  attraverso cinque direttrici che hanno coinvolto per l’intera mattinata un pubblico composto anche da bambini delle elementari e delle scuole superiori.

 I. L’ACQUA COME RISORSA NATURALE

 L’Ing.On. Massimo Sessa,organizzatore dell' iniziativa di solidarietà, l’On. Marco Verzaschi e il Dott. Ing. Arcangelo Sepe Monti hanno trattato l’acqua come elemento non inesauribile, e che necessita perciò di un utilizzo ragionato, possibile solo attraverso il controllo del ciclo integrato da parte di un solo ente, quale è l’Acea per Roma e i suoi 128comuni della  provincia, su un territorio relativamente vasto. Contributi essenziali, poi, si potrebbero dare nella quotidianità, evitando, con qualche accortezza, gli sprechi.

 II. L’ACQUA COME ELEMENTO CULTURALE

 La Prof. Anna Paola Tantucci e la Dr.Katia Miranda Saleme (ONU) vedono nell’acqua un oro blu, che, come il nero, potrebbe essere la causa di un prossimo conflitto internazionale. Kofi Annan, aprendo il 10 dicembre 2002 l’anno mondiale dell’acqua, ha voluto sottolineare proprio questa sua peculiarità di condizione necessaria, e non contingente, di vita. Non a caso il filosofo Talete, nel VI secolo a.C., individuava proprio nell’acqua l’arch.

III. ACQUA ED ARCHITETTURA

 L’Arch. Renata Bizzotto ha tenuto una lezione  magistrale esponendo, con un linguaggio tecnico e al contempo accessibile ai profani, l’evoluzione, la struttura e la bellezza artistica degli acquedotti, che, insieme ai pini, caratterizzano la campagna romana a partire da 60 Km fuori la città. Avvalendosi di un ottimo quanto  raro materiale grafico e fotografico, ha esposto  la conformazione e le tecniche di costruzione  dei conduttori d’acqua, che, snodandosi da Porta Maggiore, rifornivano l’Urbe con il suo milione e mezzo di abitanti. Suggestive le ultime immagini proiettate di fontana di Trevi e della Navicella.

 Molto belli i lavori delle scuole che hanno lavorato sul tema dell'acqua proposto dal 32° Concorso dell' E.I.P Italia, presenti nella mostra allestita nell' atrio della Sala Castello.

 IV. ACQUA ED AIUTI UMANITARI

 L’assenza o le malattie legate ad un’acqua malsana, che causano ogni giorno la morte di 6000 bambini  e l’80% delle malattie, colpiscono i paesi in via di sviluppo e del Quarto mondo. In questo scenario cupo, anche piccole gocce possono alleviare la sofferenza di una cerchia di uomini. Fratel Luigi Guarnieri, padre Giorgio Nalin e Luigi Lorenzato, attraverso iniziative nelle città di Nielto (Eritrea) e Kalivac (Albania) hanno inteso dare un ulteriore contributo ai volontari che si adoperano nel settore, sempre consapevoli, comunque, della loro insufficienza, senza aiuti politici, a risolvere la problematica.

 V. L’ACQUA E LA REALTA’ ITALIANA

 La Dr. Sandra Perugini Cigni ci ha affascinato con i riferimenti culturali e scientifici alla Sicilia e agli Arabi,l’Ing. Pelillo e l’Ing. Domenico Signoretti hanno  approfondito la tematica riferita all’Italia, all' Europa,e alla Sicilia in particolare, dove l’emergenza acqua è una costante che spesso cade nell’oblio.

Il fiume Tevere, che investe 5 regioni, 6 se si considera il comune di Verghereto in Emilia Romagna, donando al mare 3 miliardi di metri cubi l’anno, è oggi in condizioni migliori di quanto non lo descrivano i pregiudizi creatisi su di esso. Ben lontano dalla moria di pesci del 1971, ospita oggi allevamenti di anguille e fa sperare nel raggiungimento di un livello buono, oggi vicino alla sufficienza, delle sue condizioni. L’inquinamento, dopotutto, rimane ancora un nodo di Gordio difficile da sciogliere.

 Dopo poco più di 3 ore di interventi, spezzati da un Coffee break e dal Buffet finale, ciò che rimane è l’amarezza di una questione tanto pressante quanto trascurata dall’umana routine: “Troppo grande il problema, troppo breve la vita umana”, diceva il sofista Protagora.

 Cosa rimane? La speranza o la fiducia? Quella è divina, questa appannaggio dei mortali.

 Il bambino saggio, alla domanda: “Sei capace di sfiorare una stella?” “Sì”, risponde, si china e tocca la terra.

Hugo von Hofmannsthal, Aufzeichnungen

 Non lasciamo, allora, che si spenga, la nostra stella.

                                                                                                                            Armonia Pierantozzi.

Liceo Ginnasio Montale Roma

 

 

Sezione Regionale Campania 

Principali iniziative

Manifestazione realizzata il giorno 15 Aprile 2003 

nel Quartiere San Giovanni a Teduccio Napoli

Hanno partecipato le scuole: CD “Sarria”, IC ”V. da Feltre”, SMS “Giotto-Monti”, Liceo Linguistico Pedagogico “Don Milani”, Istituto Alberghiero “Cavalcanti”, Istituto Superiore e Lic. Scient. “San Giovanni”.

La settimana successiva all’inizio della guerra in Iraq su proposta della referente EIP della SMS “Giotto-Monti” e del Consiglio Junior della Circoscrizione di San Giovanni, è stato organizzato un percorso didattico che ha visto i ragazzi delle scuole superiori e le associazioni del volontariato locali,  lavorare con i ragazzi delle medie  e delle elementari, coadiuvati dai docenti delle classi ospitanti, sul tema della pace con cartelli, poesie, canti, balli, slogan.

Al termine del lavoro la manifestazione nel parco Massimo Troisi, ha visto la partecipazione di un migliaio di ragazzi di tutte le fasce di età scolare che hanno raccontato agli altri e agli adulti in particolare, le loro speranze e i loro desideri.

Durante il percorso didattico e nella manifestazione è stata data voce a tutti i ragazzi, che alla fine hanno fatto una lezione all’aperto alle vecchie generazioni, ricordando loro i bisogni dei più piccoli e degli ultimi del mondo.

Hanno partecipato, esclusivamente ascoltando e cantando in coro, docenti, genitori, volontari e rappresentanti locali delle istituzioni.

 

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