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Pleur-evac
Camera di raccolta
Una volta posto, il drenaggio toracico è collegato al sistema di raccolta e le secrezioni sono raccolte e misurate in questa apposita camera. Il volume del liquido deve essere misurato con l'occhio a livello della superficie, va segnata la quantità e l'ora: ciò facilita le successive letture e il calcolo del volume drenato. Va posta particolare attenzione a:
Eccessivo sanguinamento. Se si osserva una perdita di oltre 100 ml\h dal drenaggio (sangue rosso vivo, caldo e con pochi od assenti coaguli) siamo di fronte ad un sanguinamento attivo. Improvviso arresto del sanguinamento. Può essere dovuto alla coagulazione del sangue nel drenaggio o all'inginocchiamento del tubo; se il drenaggio è pericardico si può avere tamponamento cardiaco. Osservare i segni vitali e fare una rapida valutazione delle condizioni emodinamiche del paziente. Se occorre provvedere alla rimozione dei coaguli mediante la "mungitura " del drenaggio. Improvvisa emorragia di breve durata, con sangue rosso scuro. E' presumibilmente riconducibile ad una raccolta ematica non precedentemente drenata all'esterno. Drenaggio purulento. Occorre prelevare sterilmente un campione per esame colturale e antibiogramma. Camera di raccolta piena. Va cambiata tutta l'unità, quella monouso non deve essere svuotata e riutilizzata.
Sistema a valvola ad acqua
La valvola ad acqua ha una parte fondamentale per la rimozione dell'aria in tutti i sistemi di drenaggio toracico impiegati. Ha tre finalità:
Ristabilire una differenza di pressione tra la cavità toracica e l'ambiente esterno. Permettere la fuoriuscita di aria dal torace ma nello stesso tempo impedire che questa vi penetri dall'esterno. Permettere di visualizzare eventuali perdite aeree.
Le valvole ad acqua sono unidirezionali. Normalmente vengono messi 2-3 cm. d'acqua sopra il livello della base dell'asta: occorre così una pressione atmosferica di 2-3 cm. superiore a quella presente nel torace per invertire la valvola o una pressione intra toracica superiore di 2 o 3 cm.rispetto a quella atmosferica per far funzionare la valvola. Esiste dunque proporzionalità diretta tra l'altezza della colonna d'acqua e la pressione necessaria per vincerla. Pressioni respiratorie polmonari e toraciche
Alla fine dell'inspirazione la pressione intrapleurica raggiunge -8 cm d'acqua o addirittura meno durante una inspirazione forzata. La pressione più alta in cavità toracica si raggiunge in fase espiratoria ed è di -4 cm d'acqua, ma può superare la pressione atmosferica =0 nell'espirazione forzata. Queste variazioni della pressione durante gli atti del respiro sono responsabili delle fluttuazioni di 5-10 cm della colonna della valvola ad acqua: queste variazioni possono essere anche maggiori se il paziente è in respirazione meccanica. L'aumento e la diminuzione della pressione interna durante la fase respiratoria, si riflette sulla valvola ad acqua con delle oscillazioni che corrispondono alla variazione pressoria menzionata. Questa fluttuazione di norma è più alta con il drenaggio per gravità e diminuisce se si applica l'aspirazione. Se il drenaggio è posto in mediastino queste fluttuazioni sono minime o addirittura assenti. La colonna d'acqua raggiunge il suo livello più elevato con la tosse del paziente: questo è dovuto ad un improvviso calo della pressione positiva (gorgogliamento della valvola ad acqua) e la formazione di un alta pressione negativa durante l'inspirazione.
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