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Scoperte - Data 18/05/2002
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Tradizione
Atti notarili
Ferrara e le diocesi |
Carbonin
/ Schluderbach
Il percorso dal paese
di Dobbiamo (Toblach) verso il lago di Misurina attraverso la Val
di Ladro (Hohlensteintal), è affascinante. Passato il lago di Dobbiaco
(Toblacher See), la strada si snoda tra pareti di roccia a strapiombo.
Poco prima del lago di Ladro la vista si apre e compaiono grandiose,
le Tre Cime di Lavaredo (Drei Zinnen). Raggiunto
il Lago di Ladro si spalanca la veduta sul Monte Cristallo che vi
si riflette. Al tramonto gli strapiombi della Val di Ladro si oscurano,
ma in alto i colori si accendono e sulle Tre Cime di Lavaredo, il
rosso vivo, il porpora e il rosa si inseguono donando immagini e sensazioni
uniche e meravigliose. In questi luoghi, e precisamente a Carbonin
Vecchia, è presente il Maso Trenker.
Il soggiorno di Gustav Mahler a Carbonin Vecchia (In questo tema,
Marianna Trenker, una figlia adottiva della famiglia Trenker, scrive
i suoi ricordi di Mahler che nell‘anno 1938 erano ancora molto vivi.)
Per tre anni Gustav Mahler trascorse le sue vacanze estive presso
quel bel podere a Carbonin Vecchia, situato in posizione idillica
verso il margine del bosco. L’estate 1907 Gustav Mahler la trascorse
a Carbonin Nuova, ora Carbonin. Evidentemente durante una passeggiata
Gustav Mahler ebbe a notare la posizione tranquilla della nostra casa,
e così a primavera del 1908 prese in affitto l’appartamento dove andò
ad abitare per tre estati, e che sua moglie, vedova, abitò ancora
nell’anno 1911.
È una grande abitazione spaziosa, con dieci stanze e una bella veranda
chiusa. La casa è una delle antiche residenze di Dobbiaco che risalgono
ai tempi dell’Imperatore Massimiliano. Nel grande salone si vede sul
soffitto lo stemma dei Signori di Leis.
A
cinque minuti di distanza, chiusa in un tranquillo boschetto di abeti,
si trova una modesta casetta: ecco il luogo di lavoro di Gustav Mahler.
Ogni anno a primavera arrivavano tre pianoforti che dovevano essere
trasportati in questa casetta. Gran parte della giornata la passava
lì, e nessuno era autorizzato, nemmeno sua moglie, a disturbarlo.
La mattina presto doveva essere pronto tutto il necessario per la
prima colazione: tè, caffè, burro, miele, uova, biscotti, frutta e
pollame. Alle sei di mattina il direttore Mahler si recava al lavoro.
Una stufa completava l’arredamento della casetta. Accesa la stufa,
lui stesso si preparava la prima colazione. La casetta era recintata
da uno steccato alto un metro e mezzo per il raggio di un chilometro.
Successe che due ragazzi scavalcarono la recinzione importunando il
famoso compositore per chiedere l’elemosina. Allora lo steccato fu
munito di filo spinato. Un giorno un avvoltoio diede la caccia ad
un corvo che in cerca di rifugio volò nella stanza di lavoro di Mahler.
Agitatissimo il signor direttore si recò dal vecchio Trenker, lamentandosi
duramente per quell‘intruso insolente. Il signor Trenker gli rise
in faccia e finirono col ridere insieme. Persino il gallo domestico
finì per sconcertarlo, perché gli rovinava il sonno del mattino col
suo „chicchirichi“. „In che modo si potrebbe insegnare a quel gallo
a non cantare la mattina?“ chiese il signor direttore. „Semplice“,
rispose il signor Trenker, „basta torcergli il collo“. Ma a tanto
Gustav Mahler non volle arrivare. Nei rapporti con la gente era profondamente
buono e abbastanza socievole. Spesso si raccontava come durante gli
studi lui – figlio di una famiglia numerosa – per giorni avesse vissuto
di un solo pezzo di pane, in modo da far bastare i soldi. Spesso raccoglieva
per strada ragazzi poveri, li rivestiva e dava loro del denaro affinché
più facilmente trovassero qualche lavoro. Di tale bontà gli saranno
rimasti certamente riconoscenti oltre la tomba.
Gustav Mahler riceveva molti ospiti; fra loro ci fu anche Selma Kurz,
una famosa cantante. Un giorno era insieme agli ospiti di sua moglie,
che evidentemente non gli garbavano molto. Con uno scatto si alzò
e disse con un certo gesto della mano: „Ci sono molte carogne a Vienna,
e può anche darsi che ce ne sia qualcuna anche fra noi“.
Uno dei miei primi ricordi d’infanzia è l’immagine di Gustav Mahler
a contorni precisi, con i suoi capelli spettinati, con il suo vestito
semplice di tutti i giorni, con il suo modo tutto particolare di camminare.
Possediamo una sua fotografia con la sua firma autografa. È un ricordo
del grande compositore che ci è caro.
Dedico queste annotazioni al ricordo del celebre compositore che soggiornò
nella mia terra natia.
Marianna Trenker
Carbonin Vecchia, Dobbiaco, 16 agosto 1938 |