Francesco
de Leis
Italiano
[Per la lista completa,
consultare il sito Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX
di Mariano Armellini]
IX. RIONE PIGNA
Ss. Quaranta de Calcarario
(Sacre Stimate)
<<...quel tratto della via papale, detta poi de' Cesarini, ed
ora Corso V. E., fra le chiese delle ss. Stimate e di s. Niccolò,
chiamavasi Calcararium, perchè, come abbiamo accennato altrove, ivi
erano i forni di calce o le calcare. Da questa contrada prese la denominazione
la nostra chiesa, sull' area della quale fu poi edificata quella dedicata
alle ss. Stimate di s. Francesco. Nel secolo XVI si chiamò anche dei
ss. Quaranta de Leis da una famiglia di questo nome che ivi possedeva
le sue case...>>.
rif. 242 1559 mar.
- apr.
rendiconto del camerlengo Francesco de Leis
fasc. originario
[Per la lista completa,
consultare il sito www.universitadegliorefici.it]
L’Università degli
Orefici, Ferrai e Sellari, la “VI Corporazione”, aveva
sede presso la chiesa di San Salvatore alle Coppelle eretta nel 1196
sotto il Pontificato di Celestino III.
Solo più tardi nel 1404 le tre Arti si separarono dando origine
ognuna ad una autonoma confraternita, pur rimanendo la sede sempre
la stessa e così pure il santo protettore: Sant’Eligio
Vescovo di Nojon.
Agli albori del XVI secolo gli orafi fino all’ora inseriti nelle”artes
mechanichae”, la casta più bassa dei mestieri, vollero
realizzare il proprio sogno, quello di fondare una confraternita completamente
autonoma per inserirsi nell’olimpo degli artisti.
Lo sforzo politico, economico e organizzativo per la realizzazione
del progetto lo si deve ad un gruppo di quarantadue orafi, parte romani,
parte al seguito della Corte Pontificia, come risulta dagli atti dell’Archivio
Storico di S. Eligio, che si riuniscono il 13 Giugno 1508 nell’oratorio
dei S.S. Pietro e a Paolo per fondare l’Università degli
Orefici, e il successivo 23 Giugno in congregazione plenaria presso
la chiesa di S. Lucia per stabilire e fissare gli ordinamenti
della costituenda Università. Nella stessa riunione decisero
altresì, ritenendo non più adatta la utilizzazione della
chiesa di S. Salvatore alle Coppelle in condominio con i ferrari ed
i sellari di affittare (o acquistare ?) un terreno sulle rive del
Tevere dove sorgeva l’antica Chiesa di S. Eusterio per costruirvi una
nuova chiesa ed avere così una sede per riunirsi autonomamente.
Il 25 Giugno dello stesso anno gli Orafi sottoposero il nuovo statuto
e la richiesta per la costruzione della nuova chiesa al Santo Padre.
L’approvazione verrà concessa il 12 Giugno 1509 da Papa
Giulio II della Rovere con “breve” che autorizzava “li
diletti figlioli dell’Università delli Orefici in Roma
di costruire ed edificare et di far fabbricare una chiesa, ovvero
cappella, sotto detta invocazione di Sant’Eligio, in strada
Giulia e in loco che per tale effetto si trovasse più comodo”.
Il progetto della chiesa, dopo varie vicissitudini, fu affidato a
Raffaello Sanzio, che impresse l’edificio del suo genio, facendo
della piccola costruzione un gioiello da tramandare ai posteri.
La Magistratura delle Strade il 6 Dicembre 1514, in previsione della
rettifica delle strada che unisce Via Giulia al Tevere espropria gli
orafi del terreno su cui si trova la Chiesa di S. Eusterio, che verrà
quindi demolita, in ricompensa gli orafi ottengono un’area prospiciente
la nuova strada. Dai documenti dell’Archivio storico di S. Eligio
risulta che l’inizio dei lavori per la costruzione risale al
1516 e la prima riunione della Congregazione si tenne nel 1522 all’interno
dell’edificio non ancora dotato della cupola.
La fondazione dell’Università e la consacrazione della
Chiesa segnarono un importante duplice punto di arrivo e di partenza
per gli orafi romani, sottolineando il definitivo distacco dalle Congregazioni
dei metalli vili e l’inizio della qualificazione artistica del
proprio mestiere.
Il prestigio sociale e il potere economico che l’Università
degli Orefici man mano venne assumendo lo si ritrova in alcuni privilegi
di cui godette la Congregazione quali quello di prendere parte alla
grandiosa processione, detta anche “delle Arti” ,
la notte del 15 Agosto in onore del SS. Salvatore, come da decreto
del Senato Romano del secolo XVI in cui si disciplinava l’ordine
di precedenza della processione dando agli Aurifices un posto preminente.
Inoltre dal 21 ottobre del 1611, con “breve” di Paolo
V Borghese all’Università veniva accordata la facoltà
di liberare un condannato a morte il 25 Giugno, in onore della festività
di S. Eligio.
S. Eligio (590 – 665 d.C.) orefice, maestro di zecca, Vescovo
di Noyon e consigliere dei sovrani merovingi, venne assunto a protettore
degli orafi oltre che per la sua alta professionalità e onestà,
per aver fondato alcuni conventi dove il lavoro manuale, e in particolare
modo le tecniche legate all’oreficeria e all’argenteria,
venivano studiate, applicate con maestria e diffuse nel mondo cattolico.
Dalla sua biografia sappiamo che dopo aver appreso la sua arte a Limoges,
il più importante centro d’oreficeria della Francia sud-occidentale
fin dall’epoca dei romani, servì la corte del re di Francia
con tale onestà e competenza da divenire, oltre l’artiere
prediletto, consigliere e ambasciatore di corte. Delle sue numerose
opere, oggi rimane soltanto, oltre ad alcune monete, l’importante
frammento di una grande croce incastonata conservata nel Gabinet des
Médailles a Parigi. Pisanello a Treviso nella chiesa di Santa
Caterina, ma maggiormente il dipinto del 1449 del fiammingo Petrus
Christus “S. Eligio orafo, visitato nella sua bottega da due
fidanzati” - New York coll. Lehmann – contribuirono a
diffondere il culto del Santo. Grazie all’intercessione dell’ambasciatore
di Francia presso la Santa Sede, il 22 giugno 1628 arrivò a
Roma, dopo anni di trattative tra il vescovo di Noyon, nella cui abbazia
riposa tutt’oggi il corpo, e il Nobil Collegio, una reliquia
del Santo che venne deposta e tuttora amorevolmente conservata in
un pregiatissimo busto-reliquario, di fattura barocca, realizzato
dal maestro Giovanni Pallottola, in argento sbalzato e ritoccato al
cesello.
Nel 1655 l’Università rinnovava i propri statuti (una
copia si conserva nell’Archivio Capitolino e un’altra
nell’Archivio di Stato) e nel 1692 fu approvato lo statuto dell’Università
dei giovani, a cui i maestri concessero in uso perpetuo l’altare
detto “del Presepe” nel transetto sinistro della
chiesa.
Con l’approvazione di Clemente XII Corsini, nel 1738 - pubblicazione
del 1740 - il Collegio riformava nuovamente i propri statuti nei quali,
per la prima volta, il Sodalizio assumeva definitivamente il nome
di “Nobil Collegio degli Orefici ed Argentieri di Roma” avendo
accorpato, dopo il 1650, gli argentieri già appartenenti all’Università
del “battiloro” (se ne conserva copia nella Biblioteca
V. Emanuele, nell’Angelica e nell’Archivio Capitolino).
Il Collegio fin dal suo nascere ebbe un ruolo di mutuo soccorso, di
assistenza alle giovani distribuendo, ogni anno il 25 giugno, un certo
numero di doti. Dagli archivi risulta che nell’anno dell’unità
d’Italia, il 1870, l’Università conferì
alle ragazze bisognose cinque doti di scudi 25, 21, 20 e due di scudi
12,50.
Durante il periodo napoleonico il Nobil Collegio dovette sottostare
alle normative francesi, ma successivamente non subì la soppressione,
come ogni altra corporazione d’Arti e Mestieri, da parte del
Pontefice, Pio VII Chiaramonti, e nel gennaio del 1820 riuscì
a ripubblicare i propri statuti.
La floridezza del Nobil Collegio venne a cessare il 20 Settembre 1870,
con l’applicazione dello Statuto Albertino alla giovane nazione,
statuto che prevedeva lo spoglio dei privilegi e delle prerogative
ma soprattutto esclusione delle organizzazioni artistiche ed artigiane,
alle pubbliche attività. Impossibilitati così’
a svolgere la loro attività statutaria, i maestri romani, nell’ultima
Congregazione Generale del 9 Giugno 1873 deliberarono di costituirsi
in “Consorzio degli Orefici ed Argentieri Capi d’Arte
di Roma” , per il quale con R. Decreto del 19 Dicembre 1875
ottennero il riconoscimento come Corpo Morale.
Il Consorzio svolse soprattutto opera di assistenza, continuò
a distribuire sussidi per i soci infermi od invalidi, provvide all’amministrazione
dei lasciti per le doti assegnate sempre con grande regolarità
ricavando i fondi indispensabili dalle rendite dei beni immobili e
mobili e, soprattutto, dai contributi volontari dei soci.
Sorgeva, parallela al consorzio, anche la “Cassa Mutua”,
ma senza alcun legame con il passato. Il ruolo sociale fin qui svolto
dal sodalizio venne gradatamente sostituito dalla costituzione di
enti statali per l’assistenza e la sanità.
Per quanto riguarda invece il ruolo tecnico svolto dal Consorzio all’interno
del settore esso fu soppiantato dalla nascita degli organi territoriali
adibiti allo sviluppo economico del Regno d’Italia.
Il Consorzio prosegue, tuttavia, la sua vita di custode delle tradizioni,
dei tesori artistici, e dell’Archivio Storico, unico punto di
riferimento culturale nello sviluppo dell’attività orafa.
Il 9 Ottobre 1971 il “Consorzio degli Orefici ed Argentieri
Capi d’Arte di Roma” assume definitivamente il ruolo culturale
ormai consolidato negli anni trasformandosi con decreto del Presidente
della Repubblica in “Università e Nobil Collegio degli
Orafi Gioiellieri Argentieri dell’Alma Città di Roma”
e iniziando una rinnovata vita culturale all’interno di essa.
L’Università ha da sempre conservato nel suo interno
il proprio archivio che risulta essere uno dei più interessanti
del settore per la sua specificità e ampiezza, e per essere
uscito incolume dai meandri della storia. Recentemente, verso la fine
degli anni ottanta ha avuto inizio il riordino dell’Archivio
a cura della Soprintendenza degli Archivi Storici del Lazio, ed il
suo trasferimento, dopo la fine dei restauri avvenuti nel 1993. nell’attuale
sede attigua alla chiesa, di proprietà dell’Università.
Dal 1990 il Collegio organizza manifestazioni artistiche e culturali
come corsi, conferenze, concerti, mostre ed esposizioni aprendo il
monumento ai romani e agli appassionati d’arte.
Nel 1992 il Collegio si presenta ospite eccezionale insieme al museo
Nazionale di Castel S’Angelo della mostra “I Tesori di
S. Pietroburgo” per la prima volta esposti in Italia.
Momenti particolarmente significativi per la vita del Nobil Collegio
sono stati l’istituzione, nel giorno commemorativo del Santo
Patrono, del Premio annuale “Università degli Orefici”
attribuito a eminenti personalità del mondo della cultura e
dell’arte e ad anni alterni dei Premi biennali “Armando
de Simoni” per giovani apprendisti orafi e designers, “Gilberto
Lefevre” per giovani cesellatori, e del Premio “Edelmiro
Vespasiani Gentilucci” per laureandi con tesi riguardanti il
settore del mondo e dell’arte orafa intitolati alla memoria
di eminenti orafi soci dell’Università.
La Chiesa di S. Eligio degli Orefici è attorniata da cinquecentesche
costruzioni, facenti parte della dotazione “de’beni della
Chiesa”, come risulta dalle iscrizioni affisse sugli stabili,
tuttora amministrate dal Sodalizio e facenti parte del patrimonio
immobiliare.
Gli orafi ed argentieri del “Nobil Collegio dei Gioiellieri
Orefici ed Argentieri dell’Alma città di Roma”
, per quasi quattro secoli hanno rivestito cariche importanti ed espletato
funzioni caratteristiche: maestri, pesatori e saggiatori della Zecca
dello Stato della Chiesa, pesatori e stimatori del Sacro Monte di
Pietà, verificatori di pesi e misure con propria giurisdizione
e con un gran numero di franchigie, privilegi diritti ed onori, senza
mai tralasciare la propria attività artistica.
Il Collegio degli orafi e argentieri annoverò, e annovera,
molto spesso personalità artistiche affermate, ricche di capacità
e sensibilità, che contribuirono, e contribuiscono, a mantenere
alto il prestigio della categoria.
[Texto
en español - las imágenes son anteriores]
Francesco
de Leis
+1500 ? , -1570 ?
IX.
Barrio Pigna
Santos. Cuarenta de Carlcario
( Sagrado estigma)
...aquel tramo del camino papal, llamado después Cesarini,
y ahora Corso V.E:, entre las iglesias del Santo Estigma y de San
Nicoló llamado Calcarium, porque, como habíamos aludido
en otra parte, estaban los hornos de cal o la calcare. De esta comarca
tomó la denominación nuestra iglesia, sobre el área
de la cual fue después edificada esa dedica al Santo Estigma
de San Francisco. En el siglo XVI se llamó también le
los Santos Cuarenta de Leis por una familia con este nombre que poseía
sus casas...:
ref.242 1559 mar. – abr.
Relación del Camerlengo Francesco de Leis
Fascículo original
Corporación de los Orfebres
(parar la lista completa: www.universitadegliorefici.it)
El esfuerzo político, económico y organizativo para
la realización del proyecto fue formar una confraternidad autónoma
(los Orfebres) se lo debe a un grupo de 42 orfebres, parte romanos,
parte como consecuencia de la Corte pontificia, come resulta de las
actas del Archivo Histórico de San Eligio, que se reúnen
el 13 de Junio de 1508 en el oratorio de los Santos Pedro y Pablo
para fundar la universidad de los Orfebres, y el sucesivo 23 de Junio
en congregación plena en la iglesia de Santa Lucía para
establecer y fijar los ordenamientos de la Universidad que se estaba
construyendo.
[Texte
en français - les images sont au-dessus]
François
de Leis
+1500 ? , -1570 ?
IX. Quartier “Pomme de pain”
Ss. Quaranta de Calcario
( Sacre Stimmate)
... cet extrait de la vie papale, dite ensuite de’Cesarini,
et maintenant Corso V.E, entre les églises des saints Stimmate
et de saint Nicolas, appelées Calcararium, parce ce que, comme
nous avons annoncé ailleurs, là étaient les fours
de chaux ou le calcaire. C’est de cette région que notre
église prit sa dénomination, l’aire sur laquelle
fut construite celle dédiée aux saint Stimmate et François
Au XVIe siècle on parle aussi des saints Quaranta de Leis,
d’une famille de ce nom qui en possédait les maisons...
rif.242 1559 mars – avril
Compte-rendu du camerlingue François de Leis
Fascicule original
Corporation des orfèvres
(pour la liste complète: www.universitadegliorefici.it)
L’effort politique, économique et organisatif pour la
réalisation du projet pour fonder une cofraternité autonome
(les orfèvres) est dû à un groupe de quarante-deux
orfèvres, des romains, quelques-uns à la suite de la
cour pontificale, comme en résultent les actes des Archives
Historiques de saint Eloi, qui se réunirent le 13 juin 1508
dans l’oratoire des saints Pierre et Paul pour fonder l’Université
des Orfèvres, et le 23 juin suivant une concrégation
pléniaire en l’église sainte Lucie pour stabiliser
et fixer les ordonnances de l’Université constituée.
[Text
auf Deutsch - die Bilder sind oben]
Francesco von Leis
+1500 ? , -1570 ?
IX. Nachbarschaft Pigna
Heilige. Vierzig von Carlcario
(Heiliges Brandmal)
...aquel Gebiet der päpstlichen Straße,
ruf späterer Cesarini, und jetzt Corso V.E:, unter den Kirchen
des Heiligen Brandmales und von San genannt Nicoló Calcarium,
weil, wie wir hatte in noch einem Teil erwähnt, die Backöfen
von Kalk waren, oder ich werde es verfolgen. Von diesem Gebiet-he/she
nahm unsere Einheit-Kirche, auf dem Gebiet von dem später diesen
he/she gebaut wurde, weiht zu San Francisco Heiligem Brandmal. Im
XVI Jahrhundert wurde es ihn die Heiligen Vierzig von Leis auch für
eine Familie mit diesem Namen genannt, daß es ihre Häuser
besaß,...:
ref.242 1559 Meer. –abr.
Beziehung vom Camerlengo Francesco von Leis
Originaler fascicle
Firma der Goldschmiede
(die vollständige Liste anzuhalten: www.universitadegliorefici.it)
Die politische, wirtschaftliche und organisatorische
Anstrengung für die Realisierung des Projektes sollte einen autonomen
confraternidad bilden (die Goldschmiede) es verdankt es einer Gruppe
von 42 Goldschmieden, es verläßt Römer, es geht als
Folge des päpstlichen Gerichtes, he/she ißt, es ist von
den Aufzeichnungen von der Historischen Akte von San he/she, wählte
das, treffen Sie Juni 13 1508 in der Redekunst des Heiligen Pedro
's und Pablo, um die Universität der Goldschmiede zu gründen,
und der aufeinanderfolgende ein 23. Juni in voller Gemeinde in Santa
Lucía 's Kirche hinunter zu entscheiden und die Einteilungen
von der Universität, die es baute, zu reparieren.
[Text
in English - the images are above]
Francesco de Leis
*1500 ? | 1570 ?
IX. Rione Pigna
Ss. Quaranta de Calcario
(Sacre Stimmate, Holy Stigmata)
…that stretch of the Papal Road (later de' Cesarini and now Corso V.E.), between the churches of the SS Stimmate (Most Holy Stigmata) and of San Nicolò (Saint Nicholas), is called Calcararium. As we have noted elsewhere, this is due to the presence of ovens of lime or limestone. Our church took its name from this dis-trict, in the area in which a church was later built dedicated to the SS Stimmate of San Francesco (Saint Francis). In the XVI century our church was also called the Church of the SS Quaranta de Leis, from a family of this name that possessed its home there… :
ref. 242 1559 mar.-apr.
Rendiconto del camerlengo Francesco de Leis
Fascicolo originario
Corporazione degli Orafi
ref. 242 1559 Mar.-Apr.
Report of the Camerlingo Francesco de Leis
Original File
Corporation of Goldsmiths
(for the complete list: www.universitadegliorefici.it)
The political, economic, and organizational will for the realization of this project to found an autonomous brotherhood (Gli Orafi, The Goldsmiths) is owed to a group of 42 goldsmiths, partly Roman and partly in the wake of the Papal Court, as shown by the files of the Historical Archive of San Eligio. These goldsmiths met June 13, 1508, in the oratory of the Most Holy Pietro and Paolo (Peter and Paul) to found the Università degli Orefici (University of the Goldsmiths), and again the following June 23 in collective assembly at the Church of Santa Lucia to establish and set the rules of the new university.
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