Fattori  che influenzano la cicatrizzazione

Fattori generali
Si possono dividere in:
Umidità: le ferite lasciate scoperte cicatrizzano molto più lentamente, in quanto le cellule epiteliali per il basso gradiente di umidità, che non permette loro di sopravvivere, migrano sotto crosta rallentando il processo di riepitelizzazione. Se al contrario si mantiene coperta, con opportuna medicazione, il gradiente di umidità più elevato e stabile, permette alle cellule epiteliali di migrare più velocemente in superficie, favorendo una più rapida cicatrizzazione. Bisogna precisare inoltre che una chiusura ermetica della ferita, va evitata, poiché l'ambiente caldo umido che si crea,  può essere fonte d'infezione in quanto il siero che s'accumula all'interno della medicazione è un ottimo terreno di coltura per i batteri. La chiusura ermetica inoltre favorisce i processi di macerazione tissutale ritardando la cicatrizzazione. E' quindi fondamentale garantire una medicazione semipermeabile che permetta gli scambi di gas e vapore acqueo tra ferita ed ambiente esterno.
Temperatura: la temperatura incide sulla cicatrizzazione delle ferite. Infatti condizioni di ipotermia, determinano un rallentamento del processo si riepitelizzazione. Se ne deduce che i pazienti operati, non vanno esposti a basse temperature nel post operatorio.
Ossigenazione: è ampiamente dimostrato che buoni livelli di ossigeno favoriscono la cicatrizzazione. Se è vero che la stragrande maggioranza di ossigeno arriva dal letto vascolare, è pur vero che una buona ossigenazione dell'ambiente di permanenza favorisce quegli scambi gassosi che abbiamo menzionato. E' ovvio e lecito quindi affermare l'importanza dell'utilizzo di medicazioni semipermeabili.

Fattori individuali
Sono rappresentati da:

  1. Stato nutrizionale.
  2. Patrimonio di vitamina C (in carenza di vitamina C, il cui fabbisogno è aumentato nei traumatizzati e negli ustionati, si ha ritardo di riepitelizzazione).
  3. Età.
  4. obesità: interviene negativamente sulla cicatrizzazione sia per fattori locali (aumentata trazione dei lembi della ferita, necrosi grassosa, facilità al sanguinamento e alle infezioni),  che per fattori generali eventualmente associati (diabete arteriosclerosi ipertensione).
  5. Fattori endocrini: il cortisone ad alte dosi ritarda la cicatrizzazione (per inibizione della flogosi, inibizione dei fibroblasti, riduzione della produzione di collagene).

Elementi di Nursing

Le ferite più difficili da trattare sono quelle che arrivano al pronto soccorso di origine traumatica. Possono essere di vario aspetto, ma hanno in comune alcuni elementi importanti. Sono sempre ferite contaminate, in una buona percentuale di casi presentano corpi estranei e la profondità della lesione può variare anche di molto.
Tralascio volutamente degli elementi che sono esplicati prima dell'arrivo del paziente in terapia intensiva, considerando che le ferite hanno già subito un trattamento d'emergenza o in pronto soccorso o in sala operatoria.
Il trattamento delle soluzioni di continuo, siano esse di origine traumatica o chirurgica si può descrivere in modo molto schematico:
  1. Ampia disinfezione della zona traumatizzata utilizzando garze sterili imbevute di disinfettante; si procede con movimenti circolari dal centro della ferita verso l'esterno.
  2. Accurata toeletta della ferita volta a rimuovere le aree necrotiche, i coaguli ecc.
  3. Medicazione della ferita con garze sterili fissate con cerotto. Se sono presenti aree escoriate o genericamente prive di epitelio, potrà essere d'ausilio l'utilizzo di garze vasellinate.

Francesco e Orietta
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