Medicazioni successive.

Nel caso di ferite che guariscono per prima intenzione, si ispeziona e medica la ferita in prima giornata. Si cambia la medicazione e si disinfetta la ferita in terza quarta giornata. Si tolgono i punti o le agraphes in ottava decima giornata.
Se in questo periodo subentra una complicanza (suppurazione, ematoma) si procede a rimozione della sutura, apertura della ferita e trattamento come di seguito.
Nel caso di ferite che guariscono per seconda intenzione, le medicazioni richieste si eseguono a giorni alterni (in un primo periodo anche tutti i giorni) con rimozione delle garze, degli essudati, del pus o degli ematomi e accurata disinfezione. La medicazione dovrà essere posta all'interno della ferita per evitare che si formino raccolte di pus o siero e sangue. Tale procedimento può perdurare a lungo.

Drenaggi chirurgici


Cenni


Durante l'esecuzione della medicazione di una ferita, specialmente se di origine chirurgica, ci si trova di fronte molto spesso ai drenaggi che possono essere collocati nel focolaio chirurgico e ai quali va data una rilevanza molto accurata.
I drenaggi sono utilizzati per una serie di motivi ben precisi che vanno dal:

  • permettono la fuoriuscita di liquidi che si accumulano nella sede dell'intervento (drenaggio terapeutico).
  • Consentono la sorveglianza del focolaio chirurgico stesso,  quando vi sia la possibilità di emorragie, deiscenza di suture, comparsa di materiale purulento, di materiale biliare, enterico o di urina. Il drenaggio in questo caso permette di evidenziare in modo tempestivo il verificarsi di eventuali complicanze e nello stesso tempo permette la fuoriuscita del materiale che, in conseguenza della complicanza, verrebbe ad accumularsi in cavità interne dell'organismo (drenaggio profilattico).
In base alle caratteristiche si distinguono:
- drenaggi in garza;
- drenaggi tubulari a caduta;
- drenaggi muniti di sistema aspirante;
- drenaggi a valvola d'acqua.
A parte il primo che si pone al di sotto della medicazione e va cambiato ogni volta che si impregna di materiale, gli altri tipi di drenaggio vanno collegati ad un opportuno sistema di raccolta (a caduta, a depressione, a valvola ad acqua). Il tutto dovrà costituire un sistema chiuso e unidirezionale, in modo da evitare il ritorno di materiale drenato all'interno della cavità chirurgica con una conseguente possibilità di infezione provocata da microorganismi provenienti dall'esterno.
E' necessario controllare ad intervalli regolari e riportare in grafica sia la quantità sia la qualità del materiale drenato. Eventuali variazioni dovranno essere tempestivamente accertati e segnalati.
Così e anomalo:
  • l'abbondante e rapida fuoriuscita di materiale ematico da qualsiasi drenaggio.
  • La comparsa di materiale enterico, biliare, fecale, urinoso, come pure di materiale purulento da un drenaggio addominale.
  • La persistente o abbondante fuoriuscita d'aria da un drenaggio toracico.
  • La comparsa di sangue nel materiale drenato dalla via urinaria o da quella biliare.
  • La brusca riduzione di materiale urinario proveniente da un drenaggio della via urinaria escretrice.

Francesco e Orietta
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