5 giugno 2000
AL COMUNE DI ROMA
XIII CIRCOSCRIZIONE
-Presidente Dott. Paolo Orneli
-Dirigente Ufficio Ambiente e Litorale Dott. Visca
AL CORPO FORESTALE
p.c. ALLA COMMISSIONE DI RISERVA
Oggetto: PROPOSTE PER LA TUTELA E LA RINATURALIZZAZIONE DELLE AREE PERCORSE DAL FUOCO NELLA PINETA DI CASTEL FUSANO
Premessa
Il Parco urbano di Castelfusano, istituito dalla Regione Lazio nel giugno 1980, si estende per 1000 ha 5 Km a Sud Est della foce del Tevere ed è compreso nella Riserva Naturale Statale Litorale Romano (D.M.A. 26.3.1996 - area 1). Esso costituisce la più estesa area di verde pubblico del Comune di Roma.
Lo scorso anno nella prima decade di agosto una vasta area a ridosso di Via del Circuito di Castelfusano è stata percorsa da ben 15 incendi con un centinaio di focolai che hanno distrutto 35 ha di bosco a dominanza di pino domestico (Pinus pinea) con numerosi esemplari di leccio (Quercus ilex) e sottobosco a macchia mediterranea.
Per lo spegnimento degli incendi, presumibilmente di natura dolosa, sono intervenuti i seguenti mezzi:
Vigili del Fuoco di Ostia
Elicotteri e UNIMOG del Corpo Forestale dello Stato
Voli Canadair con 335 lanci ( 300 q.li acqua prelevata dal mare e 30 q.li di ritardante), con un costo di svariati miliardi.
Gli incendi hanno causato la morte della quasi totalità dei pini, mentre gli arbusti della macchia mediterranea e diverse ceppaie di leccio, sebbene gravemente danneggiati, sono rimasti vitali e mostrano già segni di ripresa.
Con il presente documento il WWF-Sezione Litorale Romano avanza concrete proposte per tutelare le zone colpite dagli incendi e per favorire il naturale processo di ricrescita della vegetazione mediterranea, proposte che, se attuate tempestivamente, consentiranno nel tempo la rinaturalizzazione dell'intera area.
Prevenzione antincendio e sorveglianza
Gli eventi della scorsa estate hanno evidenziato carenze nell'opera di prevenzione antincendio e nelle attività di sorveglianza in genere. Occorre quindi adottare con ogni urgenza programmi e misure di tutela più efficaci, con un coordinamento generale più efficente: sarebbe utile coinvolgere altresì le competenze specialistiche del Corpo Forestale dello Stato, anche per una verifica sulle reali capacità operative delle Associazioni di volonariato attivate lo scorso anno.
In tal modo si eviterebbero i danni ambientali provocati dagli incendi, quelli derivanti dalle operazioni di spegnimento del fuoco (dispersione al suolo di acqua salata prelevata dal mare, impatto violento sulla vegetazione provocato da ripetuti lanci, ecc).
Inoltre si otterrebbe un notevole risparmio di denaro pubblico impiegato per gli ingentissimi interventi antincendio.
Un'ulteriore iniziativa potrebbe essere quella di organizzare nel periodo estivo campi di sorveglianza antincendio coinvolgendo gruppi scout, circoli pensionati, etc., il cui cordinamento potrebbe essere compito del costituendo C.E.A. di Castel Fusano.
Ai fini della sorveglianza generale si propone di organizzare un gruppo specifico di Vigili Urbani del XIII Comando per effettuare il servizio di controllo percorrendo in bici i sentieri del Parco.
Infine, vogliamo ricordare che trovandoci in un'area protetta di rilevanza nazionale, in base alle indicazioni della Legge 394/'91, il periodo di sorveglianza antincendio non può essere limitato a quello previsto nell'Ordinanza del Sindaco.
Bonifica e tutela delle aree percorse dal fuoco
La bonifica e la recinzione con tabellazione delle aree percorse dal fuoco devono essere effettuate con urgenza.
Le operazioni di taglio degli alberi morti o pericolanti dovevano essere effettuate prima dell'inizio della primavera per evitare ogni disturbo alla vegetazione in ricrescita ed alla fauna in riproduzione
Al fine di ridurre al minimo i danni derivanti al sottobosco dai movimenti dei mezzi meccanici a terra e per la tutela della naturalità e della biodiversità dei luoghi si raccomanda di:
Riforestazione e rinaturalizzazione
Il Pino domestico (Pinus pinea) , specie non autoctona, fu introdotto a Castelfusano con un impianto artificiale risalente alla fine del 1600. Il Pino domestico è specie maggiormente infiammabile rispetto al bosco maturo di leccio.
E' quindi opportuno non procedere alla sostituzione dei pini bruciati dall'incendio specie in quelle aree dove gli incendi si sono ripetuti nel tempo, bensì favorire la ricrescita della macchia mediterranea, caratteristica di questi ambienti, che evolve naturalmente verso il bosco a dominanza di leccio.
E' da evitare la piantumazione di arbusti provenienti da vivai, perchè non corretta in quanto introdurrebbe in zona 1 della Riserva del Litorale materiale genetico non autoctono con l'inquinamento dei genotipi e fenotipi. Inoltre, l'operazione comporterebbe ingenti ed inutili costi poiché il trapianto di arbusti non potrebbe avere successo in assenza di regolari innaffiature durante i mesi estivi.
Si propone quindi di:
Studio e valutazione dei danni ambientali
Per l'effettuazione di uno studio organico finalizzato alla puntuale valutazione dei danni riportati dagli ambienti naturali si propone di:
Informazione ed educazione ambientale
Sarebbe auspicabile poter procedere, con il coinvolgimento degli alunni delle scuole locali e di volontari, alla semina di ghiande di leccio e di bacche di specie arbustive della macchia mediterranea raccolte in loco per accellerare il processo di ricrescita della vegetazione. L'operazione, da ripetere per tre anni consecutivi, potrebbe essere coordinata e monitorata dalla nostra Associazione, coinvolgendo gli alunni della Scuola Media Stella Polare, sita in prossimità del Parco, con cui è già iniziata una collaborazione in tal senso.
Cordiali saluti
Il Responsabile
David Procacci