TUTELA DELL'AMBIENTE
- AL COMANDO DEI VIGILI URBANI DI FIUMICINO- AL COMANDANTE LA STAZIONE DEL CORPO FORESTALE NUCLEO OPERATIVO DI CASTELNUOVO DI PORTO - ROMA
- AL SIGNOR PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO LA PRETTURA CIRCONDARIALE DI ROMA

Oggetto: Fiumicino, località Focne, scarico fanghi di dragaggio sulle sponde dell'area di foce dello Stagno di Focene

I sottoscritti T. U., nato a ...il ... domiciliato in via ..., cap. 00122 Ostia Roma, ispettore ecologico onorario Regione Lazio con tessera n. ..., e S. V., nata a ... il ..., domiciliata in via Capo Spartivento, 14, cap. 00122, Ostia Roma, ispettore ecologico onorario Regione Lazio con tessera n. ..., entrambi soci ed attivisti del WWF, espongono quanto segue.
Nel Comune di Fiumicino, località Focene, sulla sponda sinistra di foce dello Stagno di Focene, per una lunghezza di 150 metri circa, dal mare verso l'entroterra, sono stati scaricati i fanghi provenienti dal dragaggio della zona di foce che sono stati abbandonati sulla duna e riversati sulla vegetazione con conseguenti danni alla vegetazione pioniera costituita tra l'altro da alcune specie protette secondo la Legge Regionale n. 61 del 1974, ovvero Ammophila littoralis e Pancratium maritimum.
Il D.P.R. 915/1982 prevede che tale attività debba svolgersi con autorizzazione regionale e con prescrizioni idonee ad evitare ogni conseguenza di inquinamento. E comunque, autorizzazione a parte, tale attività dovrebbe essere esercitata ricorrendo a tutte le misure adatte ad evitare un deterioramento, anche temporaneo, della situazione igienico-sanitaria ed ambientale presistente (art. 32 D.P.R. citato). Tale obbligo sembra non sia stato rispettato come evidenziano le foto allegate.
Si chiede pertanto un accertamento in merito, trattandosi peraltro di reato di pericolo e non di danno ed essendo dunque sufficiente la mancata adozione di dette misure, al di là degli effetti concreti, per integrare gli estremi del reato stesso. Con conseguente promovimento dell'azione penale verso eventuali responsabili e, ove si ravvisassero responsabilità dirette omissive, anche nei confronti di pubbliche amministrazioni in relazione ai loro adempimenti obbligatori.
Si chiede infine un intervento (eventualmente sequestro) per evitare che l'eventuale reato venga portato ad ulteriori conseguenze per persistere della situazione antigiuridica di fatto.
Perché l'area segnalata è protetta da vincolo paesaggistico-ambientale ai sensi della Legge 431/1985, nonché trovasi in “zona 1” della Riserva naturale statale litorale romano (D.M. 29/3/1996), si invia la presente anche per la valutazione della sussistenza dei concorrenti reati di violazione di detta normativa.
Si allegano foto.

Si ringrazia
Roma, 22 maggio 1998

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