TUTELA DELL'AMBIENTE
Al Presidente della XIII Circoscrizione
Via Claudio,1
00122 Roma
Al Comune di Roma
Dipartimento X
Al Corpo Forestale dello Stato
Nucleo operativo Castelnuovo di Porto
alla c.a. Ispettore Biondi
Via Traversa del Grillo, s.n.c.
00060 Castelnuovo di Porto
Alla Polizia di Stato
Commissariato di Ostia
Dott. Grauso
Via G. G. Zerbi
00122 Roma
Alla Capitaneria di Porto
00122 Roma
Oggetto: situazione ambientale delle dune fisse di Castel Porziano.
PREMESSA
Nel litorale romano sono ormai rari i tratti di costa liberi da infrastrutture; su circa 24 chilometri di costa infatti solo 5,8 chilometri, pari al 24% dell'intera fascia costiera, conservano un aspetto naturale.
La restante parte della costa è occupata da costruzioni, stabilimenti, strade che hanno soppiantato l'ambiente originario caratterizzato dalle dune costiere e dalle foci integre dei diversi corsi d'acqua che sfociano nell'area.
Nel corso delle attività di monitoraggio ambientale, svolte dalla Sezione "Litorale Romano", sono stati rilevati e documentati esempi di degrado in cui versano le dune costiere ricadenti nell'area comunale di Castel Porziano (Roma).
La documentazione fotografica raccolta nel corso di sopralluoghi evidenzia una serie di attività che rischiano di compromettere definitivamente un'area di elevato pregio naturalistico.
INQUADRAMENTO TERRITORIALE
Le dune costiere presenti nella spiaggia comunale di Castel Porziano sono delimitate a NW dalla Tenuta Presidenziale di Castel Porziano e a SE dalla spiaggia di Capocotta inclusa nella Riserva Naturale Statale "Litorale Romano" istituita ai sensi della L. 394/91 con Decreto del Ministero dell'Ambiente del 29/03/1996.
L'ambiente dunale rappresenta di conseguenza una continuazione di quello esistente nelle due aree protette limitrofe.
Nell'area in esame i servizi di balneazione, ristoro e assistenza sono gestiti dal Servizio Spiagge (Unità Operativa Ambiente Litorale) della XIII Circoscrizione Comune di Roma.
CARATTERISTICHE NATURALISTICHE E FORME DI TUTELA
La fascia costiera di Castel Porziano, essendo caratterizzata dalla presenza di dune fisse a Crucianella maritimae e da una diffusa vegetazione a sclerofille, è stata inclusa dall'Unione Europea tra gli habitat di interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di aree speciali di conservazione e tutela.
Sulla base della Direttiva 92/43/CEE l'area è stata classificata come sito di importanza comunitaria (SIC IT 6003027). La classificazione risponde all'esigenza di dare attuazione agli accordi previsti dalla Convenzione sulla Biodiversità (Rio de Janeiro 1992), ai principi contenuti nelle direttive CEE (79/409/ CEE "Uccelli" e 92/43/CEE "Habitat"), ai provvedimenti inclusi nella legge quadro sulle Aree Protette n. 394 del 6.12.1991 in particolare per la predisposizione della "Carta della Natura".
La normativa sulle aree protette regionali (L.R. del 6 ottobre 1997, n° 29) all'Art. 6 afferma che la Regione, per garantire una più ampia azione di conservazione e valorizzazione del proprio patrimonio naturale, tutela i siti d'importanza comunitaria individuati nel suo territorio secondo i criteri della Direttiva 92/43/CEE "Habitat".
I siti d'importanza comunitaria sono altresì tutelati a norma della disciplina d'attuazione della normativa comunitaria. A loro si applicano le previsioni di cui all'articolo 10 della L. R. 18 novembre 1991 n. 74 (Disposizioni in materia di tutela ambientale).
L'area risulta inoltre soggetta a vincolo paesistico ai sensi della (L.R. 24/98 Capo II) e sottoposta alle seguenti forme di tutela:
- l'Art. 5 (Protezione delle fasce costiere marittime) Comma 1, della Delibera della Giunta Regionale del 30 luglio 1999 n. 4471, indica che sono sottoposti a vincolo paesistico i territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare.
- Al Comma 6 del suddetto articolo si legge che i manufatti debbono salvaguardare le preesistenze naturalistiche, avere preferibilmente carattere precario e non possono comunque consistere in opere murarie. Le attrezzature balneari dovrebbero avere carattere provvisorio e limitate alla balneazione e al ristoro.
- All'art. 36 Tutela dei beni A1 - Zone costiere si legge inoltre che l'area in esame è sottoposta a tutela orientata finalizzata al mantenimento della macchia e della sua continuità.
TIPOLOGIA DEI DANNI OSSERVATI
Qui di seguito sono illustrate le principali tipologie di danno ambientale, documentate nel corso dei sopralluoghi, per le quali si richiede un intervento delle autorità in indirizzo al fine di verificare l'entità dei danni arrecati, e le eventuali violazioni delle normative legislative vigenti.
Parcheggi: la zona retrodunale ospita in prossimità di tutti gli accessi ampie superfici spianate, a scapito delle dune, destinate al parcheggio delle auto private.
Impermeabilizzazione della fascia retrodunale: come mostrano le foto raccolte, significative porzioni di duna fissa sono state spianate per allargare l'arenile, ed ampi tratti della zona retrodunale sono stati pavimentati per consentire il transito ed il parcheggio degli autoveicoli.
Strade: la documentazione fotografica, presentata in Allegato, evidenzia la presenza di percorsi carrabili, asfaltati e non, che hanno modificato le caratteristiche ambientali del sito.
Passaggio di mezzi meccanici sulle dune: il rilievo fotografico evidenzia il passaggio altamente distruttivo di mezzi di scavo sul cordone dunale. Il transito di mezzi motorizzati pesanti (macchine per l'escavazione e pale meccaniche) utilizzati per un'impropria manutenzione ordinaria dell'arenile viene effettuato a danno del cordone dunale con gravi forme di alterazione del profilo morfologico della duna e danni alla vegetazione spontanea. In corrispondenza della fascia a macchia mediterranea presente nel cordone dunale in prossimità dell'entrata contrassegnata con il numero 6 è stato osservato il taglio e lo scavo di un'area successivamente adibita ad area doccia.
Taglio della vegetazione: nel corso dei sopralluoghi è stato possibile osservare che nell'area del bosco a sclerofille sono effettuati tagli che alterano le caratteristiche paesaggistiche e vegetazionali. In corrispondenza della fascia a macchia mediterranea presente in prossimità dell'entrata contrassegnata con il numero 8 è stato osservato il taglio con l'ausilio di una motosega della vegetazione.
Movimenti terra lungo la fascia dunale: il rilievo fotografico ha evidenziato la presenza di movimenti terra e/o reinterri fatti a scapito del cordone dunale. In corrispondenza del cordone dunale sito in prossimità dell'entrata contrassegnata con il numero 4 è stata osservato lo scavo di una trincea finalizzata alla creazione di un'area doccia. Questo intervento ha provocato un'alterazione delle caratteristiche morfologiche delle dune costiere nonché un danneggiamento della flora spontanea dunale.
Assenza d'idonee misure di tutela della fascia dunale: mancanza della staccionata e dei cartelli di divieto transito, ed inadeguata manutenzione di quelli esistenti.
Percorsi pedonali: si osservano superfici pavimentate che alterano l'equilibrio idrogeologico dell'area.
ALLEGATO: LEGENDA RILIEVI FOTOGRAFICI
Foto 1: si osservano le tracce del passaggio di un mezzo pesante, abitualmente adibito a lavori di sterro e movimento terra.
Foto 2: l'immagine evidenzia il tipo di mezzo utilizzato per l'impropria manutenzione dell'arenile e della fascia dunale.
Foto 3 e 4: le foto evidenziano movimenti terra, a scapito della duna costiera, per l'ampliamento dell'arenile e la creazione di aree pavimentate in laterizi, incompatibili con le caratteristiche ambientali della zona, che hanno impermeabilizzato l'area interdunale.
Foto 5: assenza di adeguata protezione del piede della duna con passaggio di mezzi pesanti che, oltre a scalzare lo stesso, impediscono lo sviluppo della vegetazione.
Foto 6: esempio di assenza di manutenzione della recinzione prevista per impedire il transito pedonale sulle dune.
Foto 7 e 7 bis: esempio di attraversamento pedonale inadeguato: l'opera termina sulla sommità della duna. In questo modo il transito pedonale determina la perdita della vegetazione e lo scalzamento della duna. Inoltre così l'opera non è utilizzabile dai disabili.
Foto 8: ampliamento delle unità di servizio a scapito dell'ambiente dunale. Transito e parcheggio di auto in area dunale.
Foto 9: creazione di accesso pavimentato in laterizi e cemento (incompatibile con le caratteristiche ambientali dell'area) al confine della spiaggia di Castel Porziano, lato Capocotta. Tale accesso inoltre, senza alcun senso, è fruibile solo scavalcando un guard-rail della litoranea.
Foto 10: esempio di progressivo allargamento di area di parcheggio (non consentita) in zona interdunale.
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