"Quando un bambino va a scuola, è come se fosse portato nel bosco, lontano da casa.
Ci sono bambini che si riempiono le tasche di sassolini bianchi e li buttano per terra, in modo da saper ritrovare la strada di casa anche di notte, alla luce della luna. Ma ci sono bambini che non riescono a far provvista di sassolini, e lasciano delle briciole di pane secco come traccia per tornare a casa. 
E' una traccia molto fragile e bastano le formiche a cancellarla: i bambini si perdono nel bosco e non sanno più ritornare a casa. La scuola è come un bosco in cui alcuni sanno ritrovare la propria strada, sanno leggerla e sanno orientarsi: passano la giornata nel bosco, si divertono a scoprirlo, a conoscerlo nelle sue bestiole e nei suoi alberi, e riescono a collegare tutto questo alla traccia e alla memoria che li riporta a casa. 
Sono padroni di un territorio perché sono padroni dei segni per riconoscerlo e per collegarlo; e la loro casa non è un posto remoto e divenuto inaccessibile, ma è una possibilità e quindi una presenza da cui ci si può allontanare sicuri di ritornare.
Altri bambini passano la giornata nel bosco e anche loro imparano tante cose: conoscono alberi e piante, animali e insetti, ma alla fine della giornata, conoscono anche la paura di non sapersi orientare, di non sapere la strada di casa. Hanno imparato tanto, forse, e lo dimenticano perché non riescono a collegarlo alla traccia e alla memoria della strada di casa: il bosco diventa il posto pauroso in cui si perdono, senza riconoscere le proprie tracce, sempre estranei e sempre respinti.
I bambini che sanno tornare a casa, sono capaci anche di andare avanti nel bosco e oltre il bosco. I bambini che sono persi non sanno tornare a casa e non sanno neppure andare avanti, perché ogni passo che fanno è sempre per perdersi un po' di più, per non saper riconoscere niente di sé e delle cose che stanno loro attorno: se si incontrano tra loro, non si riconoscono e non sanno neppure diventare compagni di strada. 
Non hanno strada, perché non sanno leggere i segni che possono costituire una strada o un sentiero: sono condannati a vagabondare senza spazio e senza tempo, e possono preferire di venir rinchiusi in una gabbia.
Nella scuola, ciascuno si trova in tasca sassolini e briciole di pane non per un caso, ma per un disegno preciso."

Andrea Canevaro

Il testo era stato inserito nel contratto formativo della classe 1ª per indicare le scelte metodologiche degli insegnanti e a percorso ultimato veniva riproposto agli alunni di 5ª come verifica dell'intervento didattico fatto.

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