L'ALBERO QUESTO SCONOSCIUTO
Chiusi
quasi sigillati nelle macchine, imbottigliati e incolonnati a passo d'uomo, a
malapena distinguiamo un albero da un lampione.
Sembrano tutti uguali, eppure
sono diversi.
Ci sono piante caducifoglie, come l'acero, l'olmo, il platano
oppure l'albizzia, la jacaranda e il pruno.
Ci sono alberi forti come la quercia
e alberi sempreverdi come il ligustro che mostra un aspetto lucido e sorridente
tutto l'anno.
Ma quante sono le varietà di piante presenti a Roma?
E' un po' difficile catalogarle tutte.
In antichità i Romani avevano
i boschi sacri in ogni quartiere: sull'Aventino, ad esempio, c'erano allori, lecci
e querce, mentre sul colle Oppio c'erano faggi o al Vicinale i salici piangenti;
sui colli Palatino, Vicinale e Campidoglio, per la natura acquitrinosa del terreno,
cresceva una boscaglia palustre.
L'albero aveva molta importanza anche nell'arredo
della città: nell'antichità c'erano molti parchi pubblici.
Chissà,
forse un giorno Roma ne avrà di più.
I
ragazzi della classe IV H