"LEGAMI"

(di Kikyo)

 

Salve a tutti!!!!Spero proprio che questa ffiction su Saiyuki vi piaccia!!!

Spero di ricevere aiuti e critiche, e magari, anche apprezzamenti!

 

CAPitolo II

"ROSSO"

Goku: "Eccoti finalmente sanzo,ma dov'eri finito?"

Sanzo: "Dei briganti avevano attaccato il monastero,ma se ne sono andati."

Gojyo: "Scommetto che gli hai fatti fuori tutti. Perchè non ci hai chiamato? Ci saremmo divertiti anche noi un po'!"

Sanzo: "Non è così....."

GranSacerdote: venerabile sanzo,se avete qualche commissione da fare, Rem sarà felice di accompagnarvi per il villaggio.

Hakkai: sì grazie. Dovremmo fare dei rifornimenti. Allora Rem seguiremo te giusto?
Hakkai si voltò sorridendo al bambino che si girò d spalle e disse solamente:Seguitemi.

Quando si furono allontanati dal monastero,Rem disse:di cosa avete bisogno?
Goku:Nikuman!Nikuman!Nikuman!
Gojyo:Sigarette!Sigarette!Sigarette!

Hakkai: a quanto pare dobbiamo comprare un po' di cose....ci puoi dire dove si trovano i negozi?

Rem:certo.i negozi si trovano nel centro della città.vi porterò lì e poi andrò a sbrigare alcune commissioni.

Proseguirono inoltrandosi nel villaggio,e Sanzo ogni tanto posava gli occhi su quel bambino che nel suo contegno così freddo e distaccato,un po' si rivedeva.

Giunti nella piazza centrale, Rem si allontanò e i 4 si divisero per cercare di far prima. Gojyo aveva il compito di comprare sigarette e bevande varie,così entrò in un negozio seguendo le belle anche di una giovane signorina. Allontanatasi la giovane,anche lui riprese la sua strada,fermandosi però davanti ad un negozio dove degli energumeni stavano maltrattando una ragazzina.

...: "Hei fermi!vi ho detto di ridarmi la merce che avete rubato!"

La ragazzina aveva afferrato per la vita uno dei due e lottava per riavere delle bottiglie di sakè che erano state rubate.

..: "Stai calma ragazzina! Come osi darci ordini! Ti dovremmo uccidere solo per il fatto che sei...una BASTARDA!
dopo aver sentito quelle osservazioni, Gojyo non poté resistere oltre e afferrò l'uomo per la gola,intimandolo di chiedere scusa alla ragazzina. Intanto l'altro uomo aveva dato uno schiaffo così forte che la ragazzina era finita a terra .Gojyo conciò per le feste entrambi che scapparono via spaventati e malconci,ma quando si girò verso la ragazzina con sguardo soddisfatto,vide una cosa inaspettata per lui:il cappellino da baseball che indossava la ragazzina seduta per terra era caduto,facendo intravedere dei bellissimi e lunghissimi capelli color porpora.la ragazza alzò gli occhi,color porpora anch'essi ed incrociò quelli di Gojyo del medesimo colore.

I due si scrutarono per tanto tempo, finche la ragazza non interruppe il silenzio presentandosi: "Grazie di tutto! Io mi chiamo Miran. Quegli uomini mi avevano derubato. Sai io e mia nonna gestiamo il negozio qui a fianco,e solo perché io sono......... credevano che non li avrei fermati. Sai, da queste parti come avrai capito,non sono ben accetti i mezzosangue come noi".

Gojyo sorrise e disse: "Bè, me ne sono accorto! Comunque io mi chiamo Gojyo e sono in cerca di sigarette e sakè. Puoi indicarmi un negozio con buoni prezzi?"

Miran: "ma non dire sciocchezze!vieni nel mio negozio e ti darò tutto ciò che ti serve gratis in cambio dell'aiuto che mi hai dato contro quei due!"
Miran si alzò in piedi,si rimise il cappello in testa senza questa volta nascondere i lunghi capelli,prese le bottiglie da terra e invitò Gojyo ad entrare in un piccolo negozio dove una vecchietta dall'aria grave e i capelli bianchi,stava seduta dietro il bancone.

Appena Gojyo entrò,la vecchia girò lo sguardo verso di lui,lo scrutò,e sorrise malinconicamente,ma non disse nulla.

Miran: "avanti Gojyo entra.prendi quello che ti serve".

Gojyo non se lo fece ripetere due volte,ma non volendo abusare,prese solo un pacchetto di sigarette e due bottiglie di sakè.

Gojyo: "Non mi serve nient'altro piccola Miran. Ti ringrazio di tutto."

Miran: "Non c'è di che!"
Gojyo stava per andarsene,quando alcuni uomini bloccarono l'uscita. Uno di essi disse: "Adesso basta ragazzina! Come ti sei permessa di trattare così due dei figli del vicesindaco!"
Miran: "Figli del vicesindaco o no,avevano rubato e quindi avevo ragione io!"
...: "ragione una piccola Bastarda come te? Ma non scherziamo!"

A quelle parole Gojyo iniziò a picchiare l'uomo mentre gli altri distruggevano il negozio. Mentre Miran cercava di fermarne uno che voleva aggredire sua nonna,venne scaraventata con forza contro la parete,e le venne detto:"Dovevamo bruciare anche te quella notte stupida bastarda!"
Sentendosi dire così, Miran incominciò a piangere, e puntò le mani verso quegli uomini, da cui uscirono potenti fiammate che li obbligarono a scappare. Miran ripresasi e vedendo il negozio distrutto,lasciò la nonna da alcune vicine e scappò via piangendo,inseguita da un Gojyo sbigottito e preoccupato.

Miran si fermò in un piccolo prato isolato. C'era un grosso albero,e vi appoggiò la testa piangendo. Gojyo era alle sue spalle e si era fermato a pochi passi da lei.
Gojyo:"Allora Miran, mi vuoi dire perché piangi?"

Miran si girò; aveva il volto coperto dalle lacrime, il che fece molta pena a Gojyo.

Miran: "Devi sapere che io sono figlia del demone Koda appartenente alla stirpe dei padroni del fuoco,e ad un essere umano Ruin. Mio padre era un demone minore,era buono e non faceva del male a nessuno. Non usava mai i suoi poteri contro gli uomini ed era profondamente innamorato di mia madre. Dalla loro unione,fin dall'inizio contrastata,sono nata io e ....mia sorella minore Mayo. Mayo era una bambina allegra e vivace,sempre di buon umore. Eravamo felici, abitavamo con la nonna e non facevamo del male a nessuno. Purtroppo la nostra presenza non era gradita. Un giorno Mayo che aveva all'incirca 3 anni e mezzo,stava giocando in strada con la palla,e tirandola troppo forte era finita sulla testa di un bambino di 2 anni figlio del sindaco.Il bambino in seguito morì di febbri alte e venne detto che era stata mia sorella a fargli il malocchio.ovviamente era tutta una scusa. a loro importava solo avere una scusa per accusarci. Con questo pretesto una sera,vennero a casa nostra,con fiaccole e bastoni,portarono via mia sorella,mentre i miei genitori cercavano di fermarli,mia nonna mi nascose in una stanza da cui si vedeva la piazza."...

..."Un grande falò era stato acceso nel centro. Una croce era posizionata nel mezzo del fuoco,e sulla croce,c'era......Mayo,legata e piangente e ai suoi piedi i miei genitori uccisi a forza di bastonate. Io vidi tutta la scena dalla finestra,e sarei intervenuta se non me lo avesse impedito mia nonna tra le lacrime. Vidi i corpi straziati dei miei genitori,e quello carbonizzato di mia sorella,tutto in un lago di sangue ROSSO,....ROSSO come il colore dei miei capelli che tanto viene odiato.Io ho deciso di non vendicarmi,di non generalizzare credendo tutti gli uomini di questa città malvagi, perché non è così. Io ho deciso che avrei continuato a vivere qui,in onore degli insegnamenti di mio padre,e spero che un giorno,la gente di questa città possa accettarmi per quello che sono. Non importa quanto ci vorrà,....un giorno so che questo accadrà.

Quando Miran ebbe finito il suo racconto, Gojyo si accese lentamente una sigaretta,guardò il cielo e disse:"Sono sicuro che ce la farai, perchè ROSSO è anche il colore della fiamma che arde dentro la tua anima, ROSSO è il colore del tuo coraggio,ROSSO è il tuo cuore.

Miran sorrise,e iniziò a fissare il cielo anche lei. Era un cielo sereno, pacifico, ROSSO,come le chiome che sovrastava,e forte come i loro cuori.

Vi è piaciuta la mia Ffiction? Spero di sì. Sappiate che presto tornerò con altri tre capitoli: “IL SORRISO DELLA TRISTEZZA”, “ANIME SENZA CASA”, e “ DUE VITE SALVATE DALLE ACQUE(parte II )”.

Vi saluto e a presto!!!!!!!!

by Kikyo

 

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