GIOVANNI VIII FRANCESCO KHUEN
(1685-1702)
Anche il successore del principe vescovo
Paulino Mayr, deceduto il 29 Settembre 1685, fu eletto all’unanimità
dal Capitolo del duomo, il 15 Novembre 1685 nella persona
di Giovanni Francesco Khuen, che come parroco di Bolzano si
era distinto per zelo nel predicare, confessare, visitare
ammalati e per la generosità verso i poveri.
Figlio del conte di Khuen Giovanni Francesco e della contessa
Margherita Trapp, era nato ad Hall il 12 Agosto 1649. Dopo
il ginnasio ad Hall, dal 1666 al 1673 studiò filosofia
e teologia al Germanikum di Roma, città dove nel 1672
fu ordinato sacerdote. Al suo ritorno divenne canonico a Freising,
nel 1680 a Bressanone e infine anche a Passau. Dal 1682 era
parroco di Bolzano.
Fu il vescovo ausiliare Guglielmo Vintler, assistito dai prelati
Giacomo Friedrich di Gries e Fortunato Trojer di Novacella,
a consacrarlo vescovo il 29 Luglio 1687, dato che la conferma
papale per alcune difficoltà era giunta solo il 12
Maggio di tale anno.
Il principe vescovo Giovanni Francesco Khuen mantenne il concistoro
istituito dal suo predecessore, il cui presidente era contemporaneamente
vicario generale. Fu proprio questo organismo, durante l’episcopato
di Giovanni Francesco Khuen, a esaminare la posizione di Maria
Hueber, fondatrice delle suore terziarie di Bressanone. Avendo
ella predetto la morte del vescovo Paulino Mayr, si vociferava
che fosse una strega. Dopo approfondita indagine Maria Hueber
fu chiamata dinanzi al concistoro, che dopo ulteriore esame
proclamò l’innocenza della convenuta; fu proprio
per ispirazione di Dio che ebbe a predire la morte del principe
vescovo Paulino Mayr.
Il principe vescovo Giovanni Francesco Khuen diede la sua
paterna benedizione alla scuola per fanciulle povere istituita
in una stanzetta di via Roncato da Maria Hueber e dalla sua
compagna Regina Pfurner, con la quale, dopo aver fatto i voti
di povertà, castità e obbedienza nella chiesa
delle Clarisse di Bressanone, la Hueber aveva dato inizio
a una comunità religiosa.
Nel 1697 il principe vescovo ripristinò la vecchia
forma del concistoro, alla cui presidenza chiamò Giovanni
Antonio Zephyris. Durante l’episcopato di Giovanni Francesco
VIII vennero fondati alcuni importanti conventi, tra cui Sabiona,
il cui atto di fondazione fu solennemente celebrato il 21
Novembre 1686 dal vescovo ausiliare Guglielmo Vintler, mentre
il 25 Novembre 1687 fu il principe vescovo a consacrare la
chiesa del monastero.
Nel 1692 sorse il convento dei cappuccini a San Candido, la
cui chiesa fu consacrata dal principe vescovo il 29 Agosto
1694; nel 1699 fu la volta del convento dei cappuccini di
Chiusa, con posa della prima pietra in tale anno da parte
del principe vescovo e consacrazione della chiesa nel 1701.
Oltre ad aver a cuore la fondazione di nuovi conventi, il
principe vescovo ebbe rapporti pacifici con i vari ordini
religiosi presenti in diocesi, salvo alcune divergenze col
convento di Sonnenburg su alcune questioni di ordine temporale.
Il vescovo Khuen visse in pace anche con il clero; ci fu solo
qualche momento di attrito col Capitolo del duomo, contrario
all’ingresso dei Gesuiti a Bressanone, che era invece
nelle intenzioni del vescovo.
Nei suoi 17 anni di episcopato il vescovo Khuen curò
diligentemente le visite pastorali; visitò personalmente
i centri più grossi dell’estesa diocesi e le
località dove c’erano da consacrare chiese e
altari; nelle valli più lontane inviò sacerdoti,
come il parroco di Castelrotto Silvestro Ricci, per fare rilevazioni
sulla situazione religiosa e morale del popolo. I decani rurali
furono incaricati di convocare annualmente un’assemblea
del clero per accertare quanto venisse eseguito dei decreti
emanati in occasione delle visite pastorali.
Il principe vescovo Khuen osservò diligentemente anche
il proprio dovere di residenza. Si assentò da Bressanone
solo in alcune circostanze; nel 1690 fu ad Augusta per l’incoronazione
ad imperatrice della sposa dell’imperatore Leopoldo
e per l’elezione a re di Roma del principe ereditario
Giuseppe.
L’11 Dicembre 1691 fu invece a Trento a consacrare il
nuovo principe vescovo Giuseppe Vittorio Alberti (1689-1695).
Nel 1695 consacrò invece il nuovo principe vescovo
di Freising.
Il periodo di governo del vescovo Khuen fu caratterizzato
da guerre e dal passaggio di truppe, che si fermarono soprattutto
a Bressanone, Brunico e Chiusa, con conseguenze in fatto di
rincaro prezzi, fame, malattie. Per assicurare l’alimentazione
dei suoi sudditi il principe vescovo fece venire grano dalla
Baviera e dal Veneto, da rivendere a prezzo di costo alla
popolazione del vescovado.
Giovanni Franceco VIII Khuen, che per tenersi in forze si
recava annualmente ai bagni di Scaleres presso Bressanone,
ammalatosi nell’estate 1701 consultò alcuni medici.
Colpito nel Febbraio 1702 da forte febbre, il 52enne vescovo
morì il 3 Aprile.
Fu sepolto in duomo. La sua pietra sepolcrale, che si trova
ora nell’atrio del duomo di Bressanone presso l’ingresso
al vecchio cimitero, mostra l’agnello brissinese, l’aquila
del capitolo e lo stemma della famiglia Khuen. L’iscrizione
indica il principe vescovo come un padre dei poveri e un benefattore
della città vescovile.
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