Relazione Tecnica
Redatta
dall' Ingegnere Capo Ten. Com. Montgomery J. Bell
( A ) Descrizione tecnica
Gli scudi repulsivi
si discostano da quelli convenzionali per funzionamento e per modalita'
di generazione di energia.
I due sistemi possiedono in comune lo stesso sistema di trasmissione
e formazione, ovvero il sistema di griglie ricavate sul profilo esterno
della nave, che fanno in modo che gentrambi gli scudi si modellino alla
sagoma del
vascello.
La posizione dei due sistemi di scudo e' comunque diversa. Gli scudi
repulsivi non si sovrappongono a quelli convenzionali, bensi' si posizionano
piu' esternamente. E' possibile pensare il sistema di scudo formato
da S.C.
e S.R. come un sistema continuo di scudi, nel quale lo strato piu' interno
e' formato dagli S.C., mentre lo strato piu' esterno e' costituito dagli
S.R.
Questo posizionamento e' stato studiato in modo da reagire al meglio
ai colpi ricevuti da navi attaccanti.
Gli S.R. sono efficaci solo contro i colpi da armi ad energia, come
disgregatori e phaser. La protezione contro altri tipi di armi, come
i siluri, resta affidata agli S.C. . E' stato pensato quindi di posizionare
piu' esternamente gli S.R. in modo da farli reagire per primi ai colpi
ad energia in arrivo - essendo piu' efficaci degli S.C. contro tali
armi - e lasciando cosi' gli S.C. riparati ed efficienti nella maniera
massima possibile per poter reagire alle armi che gli S.R. non possono
respingere.
Il sistema di generazione degli scudi su navi che imbarcano gli S.R.
e' stato potenziato. Il numero dei generatori di fonte di polarita'
a gravitoni e' stato portato al 150% rispetto alla quantita' presente
con il solo sistema di S.C. . Tali generatori dedicati agli S.R. vengono
normalmente installati nelle stesse sezioni in cui sono presenti gli
altri generatori, aumentando cosi' anche la ridondanza in caso di solo
uso degli S.C. .
Gli S.R. richiedono per il loro funzionamento la presenza di un sistema
di generazione e collimazione di particelle anyoniche.
La generazione e' affidata ad un insieme di generatori di anyoni, previsti
in numero pari al 30% dei generatori degli S.C. ( queste proporzioni
sono state studiate per adattare il numero dei generatori su navi di
diversa grandezza e potenza ).
I generatori anyonici non sono interconnessi fra di loro ( all' attuale
stato dell'arte ), e possiedono ognuno un proprio elaboratore dedicato,
che riceve le informazioni direttamente dal sistema tattico centrale.
Tutto questo per ridurre le possibilita' di perdita di efficienza degli
S.R. anche in caso di avaria di un generatore.
Il puntamento dei fasci di anyoni e' affidato ad un sistema di cannoncini
incassati nei punti di incontro delle linee che formano la griglia degli
scudi sul profilo della nave. Tali cannoncini sono orientabili e comandati
anch'essi dal sistema tattico centrale.
Il trasporto delle particelle anyoniche dai generatori fino ai collimatori
e' affidato ad un complesso sistema di microtubazioni a confinamento
elettromagnetico.
Il sistema di generazione e sparo dei fasci anyonici e' molto dispendioso
dal punto di vista energetico, a tal punto che non e' possibile - allo
stato attuale - che il sistema invii contemporanemente due o piu' fasci
contro diversi obbiettivi da diversi cannoncini.
Cio' significa che gli S.R. non possono essere contemporaneamente efficaci
contro due attacchi contemporanei ma provenienti da posizioni differenti.
Inoltre questo limite e' accompagnato da un ulteriore limite del sistema
di aggiornamento e ricalibrazione ( gestito e collegato direttamente
al sistema tattico centrale ), il quale richiede un breve ma significativo
lasso di tempo (quantificabile sui 500 ms) per rimodulare la frequenza
dei fasci anyonici.
E' auspicabile che questi limiti vengano in futuro superati per permettere
al sistema di S.R. di respingere attacchi simultanei provenienti da
diverse direzioni senza significativi ritardi.
(
B ) Funzionamento
Gli S.R. sono progettati
per assorbire col minimo dispendio energetico e per respingere con la
massima efficienza i colpi da armi ad energia in arrivo dall' esterno.
In pratica essi possono riflettere verso l'esterno un colpo in arrivo
reinviando una quantita' di energia pari al 97.8% di quella in ingresso.
Quando un raggio impatta contro gli S.R. , il sistema analizza la frequenza
dell'onda in modo da rimodulare la frequenza degli scudi stessi sulla
frequenza piu' adatta ad assorbire i colpi dell'arma ostile.
Il computer comincia ad inviare segnali ai generatori anyonici e al
sistema di puntamento dei cannoncini. Quindi viene inviato un raggio
di anyoni nella direzione stabilita dal computer di puntamento. Quanto
tale raggio anyonico incontra gli S.R. , attira nel punto di incontro
l'energia del colpo impattante che era stata assorbita dagli scudi pochi
millisecondi prima. Dopo aver oltrepassato gli scudi, il raggio anyonico
prosegue la sua corsa nella direzione stabilita, attirando nella stessa
direzione l'energia dell' arma ostile, convogliata nel frattempo dagli
scudi nel punto indicato dal raggio anyonico.
Il colpo ostile in ingresso viene quindi ricreato e riinviato verso
la direzione indicata dal fascio anyonico con un efficienza del 97,8%
( come accennato precedentemente ).
Quando il raggio di anyoni decade fino a scomparire, il raggio energetico
ostile e' ormai stato completamente reinviato verso una nuova direzione.
Il fascio anyonico serve quindi ad attirare e reindirizzare l'energia
del colpo ostile che impatta sugli scudi.
Gli scudi invece devono rimodularsi per assorbire e mantenere l'energia
di tale colpo il piu' a lungo possibile ( il tempo necessario all'analisi
della frequenza , al puntamento e all'invio del fascio anyonico ) senza
dissiparla.
L'effetto complessivo di tale dispositivo per un osservatore esterno
e' quello di una totale riflessione del raggio in arrivo verso la nave.
(
C ) Limiti dell' operativita'
Un possibile malfunzionamento
degli S.R. sta proprio nei tempi necessari al mantenimento dell'energia
e al suo reindirizzamento verso un punto esterno.
Il sistema tattico deve analizzare la frequenza del colpo e modulare
gli scudi su una frequenza ottimale in relazione a quella analizzata.
Se il sistema non riesce ad analizzare e rimodulare gli scudi e, nel
contempo, ad effettuare il puntamento e l'invio degli anyoni entro poche
centinaia di millisecondi dall'impatto, gli scudi non sono capaci di
trattenere l'energia immagazzinata che quindi deve essere dissipata
sulla loro superficie con conseguente perdita di efficienza degli scudi
stessi.
Inoltre, la riflessione del raggio non puo' avvenire per un angolo nullo,
in quanto il raggio anyonico emesso dalla nave andrebbe ad impattare
sugli scudi proprio nel punto di concentrazione dell'energia, annullandosi
di conseguenza.
Il raggio puo' pero' essere riflesso verso coordinate impostate dal
computer tattico. Puo' essere riflesso verso un punto vuoto, verso il
nemico che ha inviato il colpo, se nel frattempo ha variato al sua posizione
al momento dello sparo, o verso un altro bersaglio diverso da quello
attaccante.
Se gli S.R. vengono investiti contemporaneamente da colpi prevenienti
da unita' diverse, possono pero' reagire solamente ad una delle navi
attaccanti, in quanto non possono rimodularsi istantaneamente per reagire
in maniera efficace a tutte le frequenze dei colpi in arrivo.
Questi scudi funzonano solo quando la nave non e' in modalita' di attacco
multivettore in quanto necessitano dell'energia erogata da almeno due
nuclei a curvatura.
(
D ) Prove e test
14/10/2378
- Terra - Laboratori di energetica della Flotta Stellare:
Prove statiche su modelli in scala di navi stellari.
23/04/2379 -
Marte - Laboratori di test adiacenti ai cantieri di Utopia Planitia:
Prove di impatto su scudi repulsivi rigenerati in laboratorio. Prove
dinamiche di assorbimento energetico.
04/10/2380 -
USS Venture:
Test operativi nello spazio.
Sono stati eseguite 6 prove simulando un attacco nemico con una e poi
due sonde armate con phaser.
- Prova n°1:
Singolo Sparo
a bassa energia da sonda immobile.
Colpo assorbito e scudi rimodulati in tempi accettabili.
- Prova n°2:
Spari in successione da sonda immobile.
Colpi assorbiti e rimodulazione accettabile.
- Prova n°3:
Singolo sparo da sonda immobile e con angolo di riflessione impostato
puntando verso un punto dello spazio vuoto.
Colpo assorbito e riflesso. Perfetta la rimodulazione degli scudi. Leggermente
difettoso il puntamento del fascio anyonico. Problema corretto dall'ufficiale
scientifico Marshall e dall'ingegner Bell.
- Prova n°4:
Sonda in movimento a velocita' costante. Duplice sparo.
Colpi assorbiti e riflessi. Rimodulazione nei tempi previsti. Puntamento
della riflessione perfetto.
- Prova n°5:
Sonda in movimento con moto uniformemente accelerato. Duplice sparo.
Colpi assorbiti e riflessi.Rimodulazione perfetta. Puntamento ottimale.
- Prova n°6:
Due sonde in movimento con accelerazioni e traiettorie diverse. Triplice
sparo dalla sonda attaccante. Nessuno sparo dalla sonda bersaglio.
Primo colpo assorbito e rimodulazione degli scudi avvenuta ma non nei
tempi necessari alla riflessione del raggio.
Secondo colpo assorbito e riflesso. Ottima rimodulazione ma pessimo
puntamento sulla sonda bersaglio.
Terzo sparo. Buona rimodulazione. Puntamento perfetto.
( E ) Modifiche proposte
05/10/2380
- USS Venture - Modifica per utilizzare gli S.R. come rivelatori
di navi in occultamento con sensori attivi. Proposta dell'Ingegner Bell.
Il sistema di analisi delle frequenze dei raggi energetici impattanti
sugli scudi e' calibrato per operare normalmente nel campo delle lunghezze
d'onda tipiche delle armi montate a bordo delle navi stellari.
Spostando tale campo di frequenze verso valori piu' bassi, tipici delle
onde elettromagnetiche emesse dai sensori attivi delle navi, gli S.R:
possono diventare sensibili a tali raggi come se fossero colpi d'arma
impattanti.
In questo modo il sistenma reagirebbe inviando un fascio di anyoni verso
la nave emettitrice del raggio sensoriale.
Se tale nave fosse in occultamento, il raggio potrebbe indicare la sua
direzione relativamente alla nave dotata degli S.R. .
Con questa modifica si riesce ad identificare la direzione della nave
occultata.
Eseguendo almeno tre rilevamenti di direzione ( meglio se piu' di tre
) , si puo' ottenere la traiettoria relativa, e quindi la distanza relativa,
della nave occultata. Con tre o piu' rilevamenti ( piu' sono i rilevamenti,
maggiore e' la precisione del calcolo ) il computer puo' tracciare la
rotta della nave eseguendo un calcolo di meccanica orbitale classica.
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