Le
Opere
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I Contatti |
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Nato a Genova nel 1930. Vive e lavora in questa
città. Negli anni Cinquanta ha frequentato in modo discontinuo
l'Accademia Ligustica parallelamente agli studi universitari. Dagli anni
Sessanta in poi è stato presente in molteplici avvenimenti artistici
cittadini e non, conseguendo diversi riconoscimenti.
Il suo percorso artistico si sviluppa con opere
prevalentemente non figurative, inizialmente con soluzioni geometriche o
informali, poi ricorrendo ad immagini in gran parte mediate dal microcosmo
biologico, spesso col contributo di tecniche fotografiche, collages, ecc.,
senza tuttavia rinunciare al ricorso alle consuete tecniche pittoriche.
Cenni
Critici
In passato per Giorgio Levi ... avevo indicato
l'impegno artistico impiantato su un insieme coerente di riferimenti
"naturali" osservati attraverso la declinazione scientifica e
avevo cercato di mettere a fuoco alcuni argomenti che consentissero di
approfondire sia l'analisi sia la critica del suo lavoro ... a proposito
dell'estrema evidenza espressiva delle risonanze captate dalla
osservazione, registrata,
nel
caso di Levi, sui luoghi della biologia, sull'immagine toccata dalla
profondità oculare spinta oltre
l'immediata superficie. ...
I "vetrini", guardati con l'occhio del
pittore, presi a pretesto del "motivo", rivelavano di fatto,
prodotti in immagine, una sorta di metafisica sui generis, fatta di sospensioni
multiple e di un fulgore cromatico fruttati da una contemplazione
desiderosa di mettere in
rilievo le possibilità fattuali della pittura. ...
E' dell'arte, in fondo, intuire le relazioni
possibili fra spazio,
forma e colore astraendo, appunto, dalla ordinarietà del dato ... è
dell'artista vedere e saper far
vedere ciò che a altri sfuggirebbe.
(Germano Beringheli, 1993)
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Nell'affrontare l'opera recente di Giorgio Levi,
... sembra più pertinente l'osservazione di Anne Souriau, che si sofferma
su "ciò che è trattato in dettaglio perché non è un
dettaglio".
E, in effetti, l'artista stesso ci indirizza
verso questa conclusione, intitolando "microcosmi" una sequenza
di lavori compiuta intorno al 1997.
Le immagini di matrice biologica che propone
costituiscono di per se stesse dettagli usualmente invisibili, dilatati
sino ad evidenziare una complessità senza limite, infinitamente
espandibile e suscettibile di evoluzione, ma al tempo stesso determinata
ed autosufficiente.
Il procedimento adottato da Levi provoca
sottilmente lo spettatore alternando in simulata continuità excerpta
fotografici e interventi pittorici, questi ultimi talvolta disposti su
una pluralità di piani, ravvicinati ma distinti, come accade in
particolare nel trittico realizzato nel 2000:
"Clonazione‑Trasformazione".
Nella produzione più recente dell'artista gli
spunti tematici si concentrano su una ipotesi di simbiosi fra "Rete
neurotica ed informatica" (titolo imposto al più recente fra i
lavori in mostra) che, al di là del riferimento a talune sperimentazioni
in atto, consentono esiti visivi profondamente stimolanti.
(Sandro Ricaldone, 2002)
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