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Storia degli insediamentiChi nota la diffusione delle comunità albanofone in Italia viene immediatamente colpito dal dato, a prima vista difficilmente spiegabile, della loro dispersione in un vasto territorio, che copre quasi tutto il meridione. A parte infatti le comunità albanofone della provincia di Cosenza in Calabria - raggruppate in un territorio sostanzialmente omogeneo - le altre comunità si trovano in una situazione di maggiore isolamento e di notevole distanza l'una dall'altra. I motivi della diffusione in tutte le regioni meridionali vanno ricercati nella storia non lineare dei loro insediamenti. L'insediamento di popolazioni di lingua e cultura albanese in Italia risale ormai a molti secoli fa. Secondo una tradizione di studi storici consolidata il primo trasferimento risale al secolo XV, quando Alfonso I d'Aragona ricorse ai servizi di Demetrio Reres, nobile condottiero albanese, che portò con sé un folto seguito di uomini. La ricompensa per i suoi servigi consistette nella donazione, nel 1448, di alcuni territori in Calabria e, ai suoi figli, in Sicilia. E ancora oggi le comunità più numerose si trovano in queste due regioni. Successivamente, con l'intensificarsi dei rapporti tra il regno di Napoli (di cui Calabria e Sicilia facevano parte) e i nobili albanesi (tra i quali Giorgio Castriota Scanderberg , eroe nazionale delle popolazioni albanesi, sia di coloro che risiedono sia delle minoranze sparse in tutta Europa), altri soldati e famiglie di soldati poterono stanziarsi in ulteriori territori (anche in Puglia) dati come ricompensa per i servigi resi. Altri eventi che favorirono la migrazione di albanesi verso l'Italia meridionale furono il matrimonio tra Irene Castriota e il principe di Bisignano in Calabria, nel 1470, e la caduta della città di Kruja nel 1478. L'ultima grande ondata migratoria si ebbe in seguito alla conquista da parte dei Turchi della fortezza di Corone (in Albania) nel 1533-34. Gli albanesi trasferitisi in Italia mantennero la religione cristiana di rito ortodosso e, come poi vedremo, meglio questo fu, ed è tuttora, uno dei tratti caratterizzanti la etnia albanese sia rispetto alla restante popolazione italiana sia riguardo agli albanesi rimasti in patria, divenuti nella stragrande maggioranza dei casi musulmani.) Non mancano comunque casi di fondazione di comunità albanofone in epoche successive. Ne è un esempio Villa Badessa in provincia di Pescara, fondata nel 1744 da abitanti Chimaroti, provenienti da Pikernion non lontano da Santi Quaranta in Albania. E un ulteriore modo di diffusione di popolazione albanese in Italia fu lo spostamento, sia in seguito a guerre sia per ripopolare territori.
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