L'isola dell'Asinara
nell'età moderna


  I primi secoli dell'età moderna per la Sardegna e le sue coste circostanti sono caratterizzati da due fatti fondamentali: da un lato lo sfruttamento economico da parte degli uomini di mare provenienti da varie parti del Mediterraneo occidentale della costa sarda; dall'altro le funzioni essenziali di difesa che l'Asinara per la sua posizione strategica è chiamata ad assolvere in un periodo di scontri tra popolazioni di nazionalità e religioni diverse.
Per tutto il XVI secolo, intorno all'isola, si registrano anche scontri di campanile tra Sassari e Alghero ,mirati alla conquista ed allo sfruttamento dei ricchi banchi di corallo.Infine fu la città catalana ad avere la meglio sulla concorrenza sassarese e ad essere privilegiata come base per le coralline.
L'Asinara nonostante tutto rimane praticamente deserta, salvò la presenza di qualche pastore sassarese.
Nella prima metà del '500 l'isola, però, offrì sicuro riparo al celebre corsaro Barbarossa che in quel tempo imperversava nel Mediterraneo spargendo il terrore per le coste; ma nell'isola sbarcarono anche i Francesi, capitanati da Andrea Doria, che nel 1527 s'impadronirono di Sassari per breve tempo e che tentarono di occupare la stessa Asinara per poter, in seguito, occupare anche l'intera Sardegna.
E' in questo periodo che i sassaresi chiedono ripetutamente agli organi di governo il completamento del sistema di salvaguardia delle loro coste . Tra '500 e primi del '600 tale linea difensiva, basata essenzialmente sulle torri si può dire completata.
Nell'Asinara furono eretti i baluardi di Traboccato, Cala d' Oliva, Cala Arena, Punta a Corsara, che, con Castellaccio, dominante Fornelli, completavano il sistema difensivo del golfo.per tutto "600" nonostante il sistema difensivo , i corsari barbareschi proseguirono nei loro assalti alle coste.Anche i francesi tentarono ripetutamente di insediarsi nell' Asinara per farne una base delle loro incursioni contro l' isola maggiore : negli anni trenta del "600"essi sono definitivamente cacciati dai sassaresi.
Nonostante in molti periodi ,oltre i coralli , appartengono in forte espansione i tonnarotto che esercitarono la pesca soprattutto presso le Saline e l'Asinara (in località Traboccato). 
Sia per l'insicurezza delle sue coste,sia per importanza che le Saline stavano acquistando grazie alla pesca dei tonni,la struttura dell'isola funziona con difficoltà nel corso del "600"viene abbandonata.Nel "700"inoltrato riprenderà la sua attività,saltuariamente gestita da alcuni mercanti.
Nella prima parte dell'età moderna la situazione "demografica"non migliorava anche a causa di una furiosa pestilenza che,verso la metà XVII sec.,invase il nord Sardegna.
Sulla fine del 1730 il Duca di San Pietro chiede di poter intraprendere la colonizzazione dell'isola;la stessa richiesta fu fatta dal marchese di Monteleone esponente della nobiltà feudale,d'origine mercantile,interessato allo sfruttamento delle tonnare e banche di corallo.
Solo sul finire degli anni sessanta un tentativo più concreto di colonizzazione dell'isola venne effettuato dai due fratelli Velixandre di Aix en Provence per conto di un uomo d'affari di Marsiglia.
Per far posto ai coloni vengono allontanati dall'isola i pochi pastori che vi si erano insediati. Questa nuova impresa di "ripopolamento" fallisce dopo breve tempo e nell'isola possono così rientrar che precedentemente erano stati allontanati. Nel 1775 Antonio Manca, marchese di Mores, chiede ed ottiene dal re sabaudo l'infeudazione delle isole Asinara e Piana col titolo ducale, in cambio dell'esborso di una forte somma di denaro. Per i tributi feudali su queste isole e sulle acque circostanti di cui viene titolare, il Manca entra quasi subito in conflitto con i pastori che vi risiedono. L'età moderna termina per l'Asinara con la fme del sistema feudale. In questo periodo l'isola è soggetta ad una carenza demografica ed economica e questo finisce per determinare il suo destino nell'età contemporanea.

 

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