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   Comune storico dell'Italia Meridionale, si trova nel cuore dell'Alta Irpinia ed appartiene ai Comuni della Baronia, è raggiungibile facilmente da Grottaminarda percorrendo la Provinciale Fondo Valle Ufita che costeggia il percorso del fiume omonimo e che va dal  territorio di Flumeri a quello di Vallata. CARIFE è posta nel bel mezzo del percorso. 

Il territorio si presenta scosceso verso il piano della Valle  dell'Ufita, fiume che nel Catasto Onciario è chiamato "Albista", probabilmente dovuto al fatto che l'aurora si riflette lungo tutto il suo corso tanto da dare al fiume, sul far del giorno, il luccichio delle acque che illumina la vallata.

Il Comune conta pochi abitanti ma tutti indigeni del posto; è da visitare anche per questo. La nostra storia non ha mai subito incrinazioni o si e mai combinata con altre popolazioni;  nella vita di ciascuno il ricordo, la memoria del passato vive nei cuori  e nelle menti.

Posto a 740 metri sul livello marino domina la grande vallata dell'Ufita con un panorama straordinario, lo sguardo spazia nell'infinito. Famosi i tramonti di Carife coi suoi colori intensi e sfumati che si riflettono tutti sul paese caratterizzandolo dagli altri Comuni limitrofi, la natura è stata benevola con noi. Essendo collinare il territorio, le colture sono in gran parte caratterizzate da pochi vigneti  mentre molti sono gli oliveti con produzione di olio di rara qualità.

E' in allestimento un Museo Archeologico data l'enormità di materiale, definito preziosissimo, ritrovato nei diversi siti archeologici del territorio comunale, si tratta di un vero e proprio patrimonio storico.

Nel 1732 venne costruita la nuova sede dei Marchesi Capobianco, il Palazzo Marchesale, ristrutturata dopo il sisma del 1980. Struttura imponente con un portale d'ingresso di interesse artistico con lo stemma di Famiglia. Antistante la struttura e il giardino del Monumento ai Caduti per la Patria.

 

Fra le Chiese presenti vi e:

la Chiesa Del Purgatorio , decadente e puntellata ma non ancora abbandonata, che venne gravemente danneggiata il 23/11/1980 dal terremoto.

Il Convento di San Francesco del 1749 la cui Chiesa e stata recentemente ristrutturata ed offerta al culto popolare. 

la Chiesa dell'Addolorata, anch'essa ristrutturata, che nell'unica nicchia della facciata presentava una maiolica artistica del secolo scorso andata distrutta e nel cui interno vi è, posta sul Tabernacolo, una bellissima statua lignea della Vergine Addolorata  che, prima del terremoto del 1980 recava sulle ginocchia il corpo del Figlio mentre attualmente è priva del prezioso elemento.

la Chiesa Collegiata di San Giovanni Battista sorge nel medio evo al centro del borgo e venne edificata dopo il sisma del 1732. l’interno è in stile architettonico barocco. Conserva la reliquia del Legno Santo della Croce custodita in un reliquiario di fattura spagnola. È presente inoltre un polittico della Madonna del Rosario, opera di Andrea Sabatini da Salerno.
Ristrutturata a seguito dell'ultimo terremoto dell'80, si avvale di un criterio di prevenzione speciale per resistere al terremoto e cioè  di dissipatori di energia oleodinamici, speciali ammortizzatori che riescono a contenere eventuali oscillazioni della copertura; Unico metodo preventivo presente in Italia assieme al duomo di San Francesco in Assisi. la Chiesa dedicata al Patrono del Comune, ha la facciata in stile romanico con portale e stemma ed adornata con quattro anfore di pietra viva. Il progetto della medesima e attribuito a Domenico Vaccaro che volle dare alla struttura l'immagine perfetta di una Croce, modificata poi negli anni con l'aggiunta di murature affiancate.