Un saluto da Carife ai Carifani nel mondo - Scriveteci e raccontateci cosa ricordate del paese natio - Noi pubblicheremo sul sito - Grazie...

  Scrive Sant'Agostino su Carife: "Si ritiene essere di origini molto antiche ma mancano monumenti per testimoniarlo", adesso i monumenti ci sono e testimoniano le origini antichissime. Negli anni settanta ebbero inizio scavi sistematici che, a seguire,  hanno portato  alla luce vari oggetti da far risalire il primo insediamento, sul nostro territorio, al V-IV millennio avanti Cristo. La presenza umana maggiormente documentata resta, però, quella dei Sanniti che si stabilirono tra il V e IV secolo a.C... Come  i Sanniti giunsero nel nostro territorio, non è dato sapere con precisione ma come quella di altri popoli anche la storia del popolo Irpino comincia con una leggenda.

 Gli Osci che insieme agli Umbri e  agli Etruschi appartenevano alla popolazione della nostra penisola, dette "popolazioni italiche", attorno all'anno mille a.C., durante le migrazioni alla ricerca di pascoli, periodicamente stanziavano fondando villaggi. Quando la natura era propizia e la popolazione aumentava ed il benessere e la pace regnavano, quell'anno veniva dichiarato sacro, come il nostro Anno Giubilare, ed era detto  "Ver Sacrum". nell'anno sacro vi era un notevole movimento di genti verso i santuari con nuovi incontri e nuovi progetti per cui si formavano nuove comunità che intraprendevano nuovi viaggi in cerca di pascoli e territori ove stabilire la nuova dimora. Nella "Ver Sacrum" anche un animale veniva scelto in base all'aumento numerico dei branchi e dichiarato sacro. Si narra che alcune comunità giunsero nel nostro territorio guidati da un lupo, proprio in occasione di una primavera sacra che dichiarò il lupo animale sacro, attorno al VI - V secolo a.C., ecco perché Irpini; la parola "Osca" "Hirpus" significa appunto lupo.                                                     

I Sanniti, stanziatisi nel nostro territorio, ebbero un ottimo sviluppo socio-economico sia per loro intrinseche capacità sia perché favoriti dalla posizione geografica dei loro insediamenti che consentiva uno scambio continuo con le coste adriatiche e tirreniche. Fu un popolo valoroso ed  eternamente ostile a  Roma, guidato da Marte cui era sacro il lupo, e ciò costò loro molto caro; ad ogni sconfitta subita venivano privati del territorio, espulsi e resi schiavi ma impavidamente essi risorgevano, si ricongiungevano e riprendevano la lotta accanendosi sempre più contro chi era più organizzato di loro nella lotta e più esperto in armi. Non fu facile per i Romani rendere mansueti gli Irpini. Le continue sconfitte piegarono ogni ulteriore iniziativa di ribellione; piccoli focolai ribelli, troppo isolati, si spegnevano senza danno e così dopo continue vessazioni dovettero accettare le regole imposte dal vincitore. 
Le strade vennero romanizzate, vennero costruiti ponti sul fiume Calore e sull'Ufita per completare il percorso della via Appia. Quinctius Volgus che, secondo Cicerone, era proprietario di una vasta estensione di territorio irpino, contribuì alla definitiva acquisizione della cittadinanza romana degli Irpini, quando vennero colonizzati definitivamente, e alla loro iscrizione nella tribù romana della Galeria con i benefici che ne seguirono. 

Nel terzo libro della Storia Naturale di Plinio sono citate come "Municipia" irpini: Aeclanum, Romulea, Aquilionam, Abellinum. A circa  20 miglia da  Aeclanum vi era Romulea con una popolazione ben sviluppata e raffinata in grado di produrre in modo autonomo manufatti molto apprezzati. 
Dati i ritrovamenti sul nostro territorio, risalenti al IV e III secolo a.C., di fattura sannitica, greca ed etrusca si può dedurre l'importanza che tale luogo ha avuto nel corso dei secoli.

In località Addolorata del Comune è venuta alla luce negli anni '80 una vera e propria necropoli sannita con numerose tombe a camera datate V - III secolo a. C.  contenenti corredi e arredi funerari (vasi in terracotta o in bronzo, armi e cinturoni anch'essi in bronzo, fibule, strigili).

Anche in località Piano La Sala  sono state ritrovate tombe che a differenza di quelle ritrovate in località Addolorata sono "a fossa" e "a tegole".

Ebbene,  Carife pare essere proprio l'antica Romulea dei Sanniti, quella città che il valoroso popolo Sannitico, gli Irpini, con un pò di fantasia, può dirsi,  volle dedicare a Romolo di cui si ritenevano discendenti.  
Romulea venne distrutta dal Console romano Decio Mure nel 296 a.C.durante la terza guerra Sanntica (298-290) e tre anni prima della ulteriore sconfitta subita dai Sanniti nella famosa battaglia di Aquilonia del 293 a.C. di cui Tito Livio parla a lungo nel X libro delle sue "Historiae Romanae", quando sul campo  ne rimasero uccisi 24340 e 3870 ne furono fatti prigionieri.

Con la caduta dell'Impero Romano giunsero le prime invasioni barbariche. I Barbari devastarono la civiltà romana incendiando e uccidendo. Le contrade vennero invase dai Goti attorno al 524 a.D., dai Bizantini nel 555, dai Longobardi nel 591 che accorparono il nostro territorio sotto il Ducato di Benevento, poi, una serie di nomi la cui storia va approfondita altrimenti restano senza alcun senso e così parlare di Gradilone, Sancia, Del Balzo, Orsini, Consalvo de Cordova, Como, Galeota, Brayda ecc. ecc., che volete che importi se di essi si conosce solo che hanno posseduto per un periodo più o meno breve il nostro Comune? Studiare e fare ricerca è il modo per sbrogliare la matassa e allora tanti auguri di buon lavoro a chi se la sente.