Cura e manutenzione dell'acquario Amazzonico


 

Questo acquario, allestito originariamente per ospitare una colonia di asiatici (Barbus, Rasbore ed altri ciprinidi), è stato riadattato circa sei mesi fa come “amazzonico”.

Le piante, a seguito dell’innalzamento della temperatura hanno inevitabilmente subito un shock termico (sebbene l’aumento della temperatura sia avvenuto in misura di un grado alla settimana), ma si sono prontamente riprese nell’arco di un mese.

Acqua: ospitando Discus e Scalari, non potevo che fare riferimento a quella ad osmosi, che integro con sali (Mineral Salt), oligoelementi (Tetra Vital) ed estratti di torba (Sera Morena).

Quest’ultimo prodotto, in particolare, mi ha dato notevoli soddisfazioni sia per quanto riguarda la salute dei pesci (pare che abbia un effetto benefico sulla mucosa protettiva della pelle), sia sullo sviluppo delle piante (favorendo l’assimilazione dei nutrienti e tenendo a bada lo sviluppo eccessivo delle alghe).

I cambi d’acqua si succedono con cadenza settimanale in ragione del 20% circa (30 litri) della quantità effettiva.

La manutenzione del sistema filtrante meccanico, costituito esclusivamente da ovatta sintetica, è quindicinale e mai in concomitanza con il cambio dell’acqua. Questo per evitare un’eccessiva dispersione di batteri nitrificanti.

La pulizia dell’ovatta viene effettuata sciacquandola con acqua appena tiepida. L’ovatta viene pulita o sostituita parzialmente e a più riprese (generalmente in due o tre volte), mai in un’unica soluzione.

La filtrazione biologica è assicurata da un buon quantitativo di cannolicchi, pari ad un terzo del vano centrale del filtro e per circa 5 centimetri del vano pompa, che fino ad oggi non ho mai pulito direttamente, ma sifonandone la superficie per risucchiare l’eccesso di residui organici che, inevitabilmente e col passare del tempo, tendono ad accumularsi.

Per la fertilizzazione alterno ogni quindici giorni prodotti a base di ferro con fertilizzanti completi, utilizzando sempre metà della dose rispetto a quella riportata sulla confezione.

La sifonatura del fondo è sempre di superficie (cerco di evitare di “pulire” gli strati più interni della ghiaia, substrato di molti batteri), e viene anch’essa effettuata con cadenza settimanale o, al massimo, quindicinale.

Settimanalmente provvedo a pulire il vetro frontale dell’acquario, utilizzando, ove occorra, un batuffolo di ovatta filtrante per eliminare eventuali piccole incrostazioni di alghe. Molta attenzione va posta all’eventualità che all’interno del batuffolo o di altro materiale utilizzato per la pulizia, si annidino piccole particelle di sabbia che potrebbero graffiare, a volte in modo serio, la superficie del vetro. Per questo motivo non uso la classica calamita a raschietto.

Recentemente ho introdotto un sistema di CO2 (Askoll Natural System), sicuramente inappropriato per le dimensioni dell’acquario, ma che ha dato buoni risultati.

Mensilmente provvedo anche ad un’accurata pulizia della pompa che viene smontata, sciacquata e ripulita con un bastoncino cotonato. 


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