L'abito tradizionale


Sennori ha quattro varianti di costume tipico tradizionale

Sennori è stato uno tra i primi paesi in Sardegna a formare un gruppo folkloristico per far conoscere i suoi costumi e le sue tradizioni infatti il gruppo "ROSA GAMBELLA" ha avuto diversi riconoscimenti sia dalla "Regione" che dall’Ente Soggiorno e Turismo per la Sardegna per la tenacità nel coltivare la passione la sua continuità e serietà nel tramandarla a più persone.

Il costume di gala o da sposa è il più conosciuto perché più ricco e quindi più sfoggiato ha un valore economico stimato intorno ai ventimilioni, sia per i materiali usati che per la manodopera molto cara e non tanto semplice da trovare perché le ricamatrici non sono più tanto numerose come prima. Ha un corpino stupendamente lavorato in rilievo a fili doro tubolari con perle di strass dell’organza che segna tutto il contorno esterno delle ampie maniche aperte all’interno per permettere alla candida camicia di farne capolino e risaltare nel rosso velluto il grembiule in moer ricamato in seta (a volte con particolari in oro) è bordato con organza plissettata che và a nascondere il gallone (chiamato anche tesoro nascosto il telo anteriore della gonna) alto circa 35 cm. lungo 4mt. circa applicato e plissettato assieme alla gonna. Anch’esso ricamato in seta

Il costume giornaliero molto ricamato anch’esso ma in modo più semplice e senza aggiunte di fiocchi e passamanerie, armonioso nei colori e negli abbinamenti. Ha il corpino di panno rosso con dei ricami in filo di seta così come il grembiule in tessuto di seta è ricamato più lungo del grembiule di gala, la gonna baldagore anch’essa plissettata a mano di panno nero con la balza rossa finale. In testa porta

su muccaloru (fazzoletto copricapo) anche lui ricamato, la bianca camicia fuoriesce dal corpino aperto lungo le maniche e dai polsini. La schiena viene sorretta da su sustigliu (busto) ricamato in liste verticali con fili doro e argento formato da due fianchetti e uniti tre loro da un nastro di raso rosso fiamma

Il costume da vedova o da lutto molto elegante nella sua semplicità e serietà per la quale è nato l’abito. Lo rende particolare il fatto che indossa due gonne di cui una viene sollevata a coprire il capo in segno di lutto appunto come a volersi estraniare dal mondo che la circonda.

Le gonne sono molto ampie circa 4mt. di tessuto minuziosamente plissettato a mano la balza può essere di diversi colori a sottolineare l’intensità del lutto stesso.

Si intravede sotto le gonne la candida camicia bianca che a sbuffo esce anche dal corpino di panno rosso con applicazioni di nero, il grembiule di pizzo o di ciniglia ma anch’esso scuro.

Su sustigliu (il busto) che sostiene eretta la schiena ha il fiocco che lega le due parti di cui è composto di raso viola infilato nei minuscoli fori.

Il copricapo di cui si intravede la punta e i due angoli è uguale al copricapo che portano la variante dell’abito giornaliero e di gala quello da lutto però se intenso può avere la veletta che fascia il mento di colore nero anziché bianca.

Il costume maschile anch’esso molto ricco per essere un abito maschile. Ha la giacca di velluto rosso bordato con ricami in oro e con dei bottoni di filigrana nelle maniche, che essendo aperte fanno intravedere la candida camicia bianca. Anche la cintura in velluto rosso è ricamata ai bordi in oro. La camicia con collo alto lavorato a nido d’ape ha bottoni di filigrana per tenerne chiuso il collo i mutandoni ( pantalone) bianchi a sbuffo escono dal gonnellino in panno nero a pieghe, e con una fascia a tenere la parte bassa affinché il vento non lo sollevi le ghette (copri stivale) anche loro di panno nero.

pagina realizzata da Giovanna Porqueddu


Il materiale fotografico pubblicato in questa pagina č stato dato per gentile concessione di Giovanna Porqueddu, ne č pertanto vietata ogni riproduzione anche parziale.

indietro