Le Attività - 2003 - Comunicato Stampa 


Sabato
12 aprile ore 17.00
Inaugurazione

" QUANDO IL CORPO SI FA PAROLA "
mostra personale
di Augusta Stevano 

a cura di Miriam Cristaldi

Aperta fino al  7 maggio 2003
dal martedì al sabato ore 16.30 - 19.00

chiuso lunedì e festivo


Augusta Stevano non è ballerina ma, oltre che artista-fotografa, è stata, a suo tempo,anche valida estetista.
Le esigenze del suo lavoro l'hanno sovente condotta a stretto contatto col corpo femminile.
Un corpo da modellare, da abbellire, da addolcire laddove è spigoloso, da evidenziare laddove è sfuggente, da far "ri-suonare" nella qualità di specialissimo strumento musicale.
Nell'estrema attenzione e amorosa vigilanza verso qualcosa che vive, respira, vede, parla, si muove e subisce variazioni nel tempo. E il suo sguardo vigile, premuroso, attento alle anomalie e imperfezioni, si è fatto indagatore, acuto e sensibile strumento di analisi.
L'obiettivo della macchina fotografica ha ulteriormente premuto l'acceleratore su quest'aspetto esploratore - investigativo che ha permesso all'artista di trasformare il lavoro in arte.
E del corpo femminile, Augusta Stevano ne è superba interprete.
O meglio, più che del corpo si dovrebbe parlare di frammenti corporali poiché l'autrice sa cogliere - con sguardo penetrante - un particolare, uno squarcio, un brano della figura umana per trasformarlo in occasione di racconto, una sorta di microstoria che si fa metafora del vissuto.
Frammenti corporali, dunque, densi di informazioni, impressi sulla carta allo stesso modo come un'esperienza vissuta può fissarsi nella memoria.In ogni immagine, infatti, appare un'ampia concentrazione di significati.
Ogni scatto genera innesti visivi dalle molteplici accezioni, dalle infinite possibilità espressive, capaci di sollecitare la scena artistica le cui origini affondano nella stessa natura umana.
E allora corpo come possibilità ultima con cui l'uomo può confrontarsi, un sistema d'informazione solipsistico che in questo caso sa rivolgersi alla socialità.
Certamente in opposizione alla concezione mondana di ".basse couture, con i suoi bad boys, che riducono i corpi delle top model asimulacri degradanti.. o arte per l'arte del piercing, del tatuaggio, dei riti sacrificali.
Se "l'ego mistico della mutazione interiore e l'ego tecnoscientifico della mutazione dell'universo si confondono in un desiderio  di annientamento della vita sensoriale. della nostra coscienza del mondo in quanto tale" (Paul Virilio), in Augusta Stevano l'aspetto sensoriale conduce invece alla conoscenza di un misterioso linguaggio, intimo, fugace, che si fa comunicazione con l'alterità.
Un alfabeto fatto parola.
Gli scatti della "Yashica" sanno "parlare".
Allora, la morbidità di una mano, il profilo di un piede, la trasparenza di un occhio, la curva di un'anca, la silhouette di una spalla, si fanno segnali attenzionali di carattere subliminale.
Nascondono cioè alla coscienza quelle emozioni che l'inconscio percepisce e che perciò sa attrarre mediante un complesso gioco di rimandi e ammiccamenti – vissuti sulla "pelle" - in attesa che qualcosa succeda.
E' ad esempio paradigmatica l'immagine di un decrepito volto d'anziana indios, inciso da una fittissima rete di rughe, capaci di evocare i segni topologici di una cartina geografica.
Inoltre, gli occhi infossati nell'ombra, ma appena suggeriti da una lama di luce della pupilla, e due piccoli orecchini fissati alle nari del naso (camuso), riescono a fornire un'impressionante carattere alla donna apparentandola con la selvatica animalità degli antropoidi.

Con preghiera di pubblicazione e/o divulgazione.

SATURA Associazione Culturale   Piazza Stella 5/1, 16123 Genova.Tel/Fax: 010.246.82.84 / 010.604.66.52
E-mail: saturarte@libero.it                 http:// web.quipo.it/satura/