Sabato 12
aprile
2003
ore
17.00
mostra
numero quattro: Inaugurazione
"SORITE"
IMMAGINI AL PORTICO
(Stoà
poikilè)
Fotografie
e video di:
Paolo Attilio Canepa, Andrea Neri, Luisa Raffaelli, Paolo
Ravalico Scerri.
Ideazione e cura di: Gabriele Perretta
Aperta fino al:
7
maggio 2003
dal martedì al sabato ore 16.30 - 19.00
Chiuso lunedì e festivo
- Zenone
produsse l’immagine del “se
allora”
Paradosso :
Consideriamo un mucchio di
sabbia.
Ci si chiede: “È un mucchio?”. La risposta è “Sì”.
Togliamo un granello di sabbia e il mucchio è ancora un mucchio? Sì.
Ma se togliamo abbastanza granelli di sabbia, il mucchio cessa di essere un
mucchio oppure cambia solo il volume e l’immagine del mucchio?
Allora, qual è il granello che trasforma A in non-A?
Togliendo quale granello non potremo più definire il mucchio come tale?
Poniamo che esista una società mediale! Le sue immagini sono
come un mucchio di grano, un mucchio di icone prodotte da un mucchio di
lavoratori dell’immagine. Se sottraiamo da esso un chicco (un’immagine…)
dopo l’altro, si avrà il mucchio finale al momento in cui si potrà dire,
tirando via un ennesimo chicco, che quello che resta non è più un mucchio,
ammettendo così che quello che “fa essere” il mucchio è un elemento
singolo di esso.
Proviamo a pensare che per togliere un’icona bisogna esporla, essendo questa
una maniera per toglierla dal mucchio. Ma in questo modo abbiamo eliminato il
mucchio o esso rimane sempre?
Sulla falsariga di un’accettazione non passiva dell’eco e
dell’affollamento dell’immagine mediale, la rassegna vuole ridisegnare un
potenziale orizzonte di mucchio (nel senso di addomesticato o selvaggio). In
esso, ovvero sempre e solo nell’ammasso, l’immagine - potendo apparire solo
mediale - tenta di ribellarsi al cerchio del destino assegnatole dalla società
del consumo e, per non farsi governare dal mucchio, prova a sottrarsi ad esso,
non già per mettersi in evidenza, ma piuttosto per trasformarsi in immagine
critica.
Da mucchio anonimo si diventa Posse, anonima Posse?
Gli artisti invitati da Gabriele Perretta si susseguiranno da gennaio a dicembre, muovendosi
in un contesto generale da cui emergerà una situazione contaminativa tra quelle
tecniche che mirano a creare nel contemporaneo un’immagine ben definita degli
oggetti della realtà. La rassegna vuole scandagliare l’universo
dell’immagine contemporanea a partire dal suo orizzonte concettuale. In questo
panorama così ampio si susseguiranno elementi estetici e politici che connotano
l’immagine della città, del paesaggio naturale, del ritratto e
dell’autoritratto, della natura morta e della natura viva, dell’azione col
corpo e mediante la sparizione di esso, con la folla, con lo spettacolo e via di
seguito. Le tecniche impiegate dagli artisti saranno principalmente quelle che
passano attraverso la fotografia e il video e si qualificheranno per la ricerca
di una visione particolarmente definita della realtà. Saranno presenti artisti
che lavorano individualmente o anche in collettivo, formula che l’onda
medialista, ormai già da qualche decennio, sta adottando sempre più
frequentemente.
Con preghiera di pubblicazione e/o
divulgazione.
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