Sabato 1
marzo ore 17.00
Inaugurazione
"
GUIA BARBAROSSA "
mostra personale
a cura di Mario
Pepe
Aperta fino al 19
marzo 2003
dal martedì al sabato ore 16.30 - 19.00
chiuso lunedì e festivo
Rendere visibile la complessa interiorità
della nostra esistenza è la lezione sempre attuale di Klee che Guia Barbarossa
sviluppa in maniera originalissima, facendo affiorare in piena visibilità una
concezione panteistica della propria vita, percepita come una fluida continuità
con le vite che gravitano intorno al suo mondo affettivo.
Nelle sue tele, gli elementi simbolici di una visione totale
dell’esistenza, i luoghi dell’infanzia, i paesaggi marini, gli animali, i
fiori, i clown, si mescolano sapientemente per costruire un’immagine mitica
del mondo dove l’unica legge è l’amore, inteso come armonia universale.
Le linee con cui è suddiviso lo spazio sono arabeschi
colorati che avviluppano i vari episodi, si chiudono in sfere della memoria e
contemporaneamente assicurano la circolazione dei colori e l’intuizione
sintetica dell’immagine.
Gli esseri umani e la natura sono un tutto comunicante che si
muove libero come fatto d’aria, mentre la memoria si frantuma e si riorganizza
in spazi chagalliani, dove fluttuano vele marine e ali di uccelli e farfalle e
gli alberi generano fiori tropicali dagli smalti vivaci.
Da queste composizioni dotate di grande controllo formale,
dense di colori e di figure vitali, si evince una serena visione della vita, che
supera le inevitabili difficoltà con fiduciosa determinazione.
Anche quando le immagini si riferiscono ad eventi drammatici
come la “Strage degli innocenti”, la tragicità della morte viene comunque
superata, integrandosi in una danza guidata con mano leggera, che avanza nella
consapevolezza di far parte di un disegno più grande.
Le sculture esposte, un angelo che suona la tromba, due
amanti allacciati, un clown e figure di animali sono la materializzazione lignea
delle narrazioni simboliche che in continuità spaziale fluiscono dalle tele.
Con preghiera di pubblicazione e/o
divulgazione.
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