Le Attività - 2003 - Comunicato Stampa 





Sabato 8 febbraio 2003 ore 17.00
Inaugurazione

 "
PERCORSI VERSO L’INVISIBILE"
mostra personale di
Mario Bardelli

a cura di
Mario Napoli

 Aperta fino al 26 febbraio 2003
dal martedì al sabato ore 16.30 - 19.00
chiuso lunedì e festivo

 


…dei segni della vita,
 
nessuno mi diventi insignificante…
 
per nominare l’indicibile”

                                           (Holderlin)

Nella sala d’attesa, alla luce soffusa di un roseo abat-jour sfoglio vecchie riviste. Sono i supplementi settimanali di un noto quotidiano, riviste riccamente illustrate del tipo che Nabokov definisce “guarda e deglutisci”.
Guardo e deglutisco. Nell’atmosfera ipnotica di questo studio medico i miei sensi parzialmente attutiti registrano le immagini con qualche ritardo, provocandone la parziale sovrapposizione: il serico luccichio di un paio di calze femminili, i corpi scavati dalla fame di un gruppo di migranti, il “delizioso” broncio della celebre top-model, “l’austero” cipiglio dell’uomo politico, le foto a infrarossi di un bombardamento aereo notturno, la simpatica famigliola riunita al tavolo della prima colazione, le membra dilaniate delle vittime di qualche umana o naturale calamità.
Tutte queste immagini, che ad ogni istante mi arrivano da ogni mezzo di comunicazione, s’incollano, si formano e si deformano in qualcosa che non è ordine, non è caos, ma un gioco accelerato cui  fatico  tener dietro e  tradurre in linguaggio, spicchi dell’essere che non riusciamo più a comporre in un’immagine organica.
Ma tentare, lo sentiamo come un nostro compito etico.

 
“ Così io penso al conoscere come ad una perenne deformazione del reale…sicché il volto che ieri ci appariva divino è oggi una sciocca smorfia…e il dato si decompone, altri dati sorgono dai cubi neri dell’ombra, e quelli da cui siamo partiti…non esistono più” ( Gadda).
In questo modo procedo, a fatica, nel mio disordinato magazzino fra lembi di ricchi panneggi e membra contorte, frammenti di città ideali e dettagli anatomici. Ogni quadro che dipingo nasce da un’esigenza d’ordine, ma la necessità di preservare l’ambiguo e il frammentario, l’incompiuto, diventa ogni giorno più forte.

Se “per conoscersi bisogna inventarsi” (Nietzsche), questa mostra è il racconto del mio recente percorso.

Con preghiera di pubblicazione e/o divulgazione.

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