Cecilia Ravera Oneto

Le Opere
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I Contatti
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     E' nata a Camogli. Il suo studio è a Genova.

     Si è diplomata al Liceo Artistico dell'Accademia Albertina di Torino, città ove ha anche frequentato il Politecnico di Architettura. Ha insegnato Disegno e Storia dell'Arte.

     Ha partecipato alla più importanti mostre collettive in Italia e all'Estero. Di recente è stata inserita nella Sezione della Pittura Ligure del Dopoguerra alla mostra "Genova, il Novecento" (Cassa di Risparmio di Genova e Imperia), a Genova e Buenos Aires.
     Monografle sulla sua opera sono state curate da Giorgio Kaisserlian e Germano Beringheli.
     Nel 1964, nell'arriffito della rubrica televisiva della RAI, "Le tre arti", curata da Garibaldo Marussi, è stato dedicato un servizio al paesaggio industriale di C.R.0.
     Invitata (una parete) al Museo Civico di Bologna, "Arte contemporanea 1973".
     Nel 1964 è stata invitata ad eseguire un affresco a Dozza (Bologna) nell'ambito della manifestazione "Il muro dipinto".
     Nel 1989-90 ha partecipato come consulente artistico al "Concorso Internazionale IdeeProgetto della nuova Piazza Dante intorno della casa di Cristoforo. Colombo con uno dei gruppi di progettazione.

     Mostra dei progetti. - Istituto E. Brignole - Albergo dei Poveri - Febbraio 1990


                                                                                         
La Critica

     Gli itinerari dei suo lavoro hanno attraversato, anno dopo anno, i processi della pittura in una situazione in cui al figurativo novecentesco, impegnato nella riconoscibilità immediata, è andata sostituendosi la liberazione dei segno e l'aggressività gestuale alla ricerca dei miglior modo per afferrare una sensazione, una emozione, una immagine, un pensiero particolare.(...).

     La pittura della Ravera ci appare appassionata ed effusa in una sorta di iterazione dei magma cromatico, in filamenti pronti ad esprimere, nello schermo della fantasia e dei sentimento, la forza prorompente della materia, le sospensioni della luce che consentono all'osservatore di percepire una tela tutta sensibilizzata.( ... ).
     La capacità trasfigurativa e l'energia vitale accentuano il registro della paste cromatiche e di fatto quelli della Ravera sono, pittoricamente, orizzonti fantasiosi, sensuali, votati all'esternazione trepida dei veduto.
     Per il quale, accanto alla cosa rappresentata, prende corpo l'ombra allungata di quelle analogie espresse dall'informale che la Ravera assume, avvertendo il compiacimento di chi si sente autorizzato a dipingere riversando spessi strati di pigmento e obbedendo agli impulsi dei proprio atteggiamento psichico ed energetico.( ... ).
     Si guardino, a riprova, le "Notti" dei primi anni '90 e la drammaticità espressionista, un po' alla Kokoscka, di "Nella Bufera" (1996), a inscenare quella "cosa interna" che si presenta e ripresenta, costantemente, nell'estensione vitale di ogni artista e che nelle opere di Cecilia Ravera Oneto appare sempre con aspetti di furore sensuoso, di esuberanti, libere e fantasiose interpretazioni.( ... ).
La pittura della Ravera, spietata e tenera al tempo, non è una contraddizione in termini: dentro l'emergere di un'abbondanza quasi barocca dei colore e della compattezza degli agglomerati formali, l'artista riverbera il trascolorare intimo di quella linea emotiva, costituita, come avrebbe detto Proust, "sulle intermittenze del cuore".


                                                                              
(daglí scríttí di Germano Beríngheli su Cecilia Ravera Oneto)

 

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