Riri Negri

Le Opere
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I Contatti
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     Risiede e lavora a Genova,dove siè diplomata in pittura,grafica e scenografia alla scuola d'Arte Anton Maria Maragliano.
     Ha inoltre frequentato corsi specialistici di psicanalisi del compartimento scrittorio (corso di grafoanalisi) e psicoanalisi del disegno (test proiettivi grafici).
     Conduce presso il suo studio un corso di apprendimento all'arte contemporanea,per l'infanzia, denominato "L'Officina di Riri Negri".


                                                     
La Critica

     Segno minimale sullo spazio illimitato del foglio, oltre la fisicità del foglio stesso.
     E' questa la prima immediata riflessione sul lavoro di Riri Negri.
     Un segno di forte impatto ottenuto per sottrazione, scavato sulla superficie nera per far apparire il bianco di luce. E' in questa operazione che il processo tecnico elaborato, o inventato, per evidenziazione del segno diventa valenza del segno stesso che non muta in espressività quando il mezzo di trasmissione è il tratto di carboncino sul foglio bianco. Si invertono i temi, e i materiali, nell'ambiguità apparente di uno stesso discorso in cui segno e spazio interferiscono a crearsi in modo dialettico.
     Una ambiguità volutamente offerta alla percezione visiva come se ad affiorare fosse un'immagine di uno studiato fotogramma. Se, per azzardo, lo chiedi a Riri, senti esplodere una risata convinta: allora ti accorgi che Riri gioca all'inganno, che si fa palese quando a smascherarlo è lei stessa mentre recupera le buste Ilford a fare da supporto alla sua operazione non fotografica. Una sorta di trasformazione e di reinvenzione dei materiali, una nuova invenzione creativa e divertita quando, per sua stessa ammissione, Riri aggiunge al gioco una sottile ironia mettendo occhiali di varia forma al personaggi che sceglie per simpatia o per affinità ponendo anche se stessa, in questa galleria inventata, a dialogare con loro con gusto e sottile compiacimento. Riri -Gioconda, Riri - Galileo, Riri -Newton...
     Ma anche e soprattutto una nuova creatività nell'uso dei materiali non tradizionali: la nitro per la superficie nera sulla quale compare il bianco per ablazione, un segno di luce, di movimento, di vitalità, rivelatore di spazi. Una immersione in spazi futuri nel quali la fisicità è presenza anche di un quotidiano vissuto con la coscienza di cose passate, ineliminabili dall'esperienza del presente, ma elaborate per la ricerca del nuovo.
     Un gioco creativo in libertà, la libertà di Riri che lavora con passione e che dall'alto del suo studio, laboratorio, abitazione, posto nel più alto mezzanino di un prestigioso palazzo cinquecentesco, guarda sulla dimensione di una singolare città che offre agli occhi di chi sa vederla lunghi spazi sempre mutanti, ricchi di luce accesa nel pieno sole, liquida nelle trasparenze della mattina e della sera o del dopo temporale, riflessa attraverso le luci della notte. Un colloquio in continua sintonia?


                                                                                                                                                          Ezia Gavazza


                                                                                       
Impara l'arte
  

     I bambini sono curiosi, soprattutto di vedere quello che è in loro potere fare, quali risultati le loro mani faranno loro raggiungere.
 L' "Officina di Riri Negri" ha sviluppato un efficace momento di scoperta, da parte dei suoi piccoli allievi, di una creatività spesso sacrificata o narcotizzata dalla normale quotidianità.
     Riri Negri offre degli input, degli spunti sui quali i giovani artisti esercitano la loro fantasia, in un libero gioco alla ricerca di stili, curve, linee, colori, espressioni; l'occhio della Negri sorveglia indirizza e spiega, la sua voce divaga e affabula cercando di dare più variabili agli orizzonti culturali cui attingere, ma evita quell'esteriore dinamica di poteri che separa insegnante e allievo.
     Il punto di partenza può essere il quadro di un artista che, applicato su un foglio di carta, verrà sviluppato, ampliato, interpretato e stravolto a seconda di quello che ognuno ritiene di vedervi; oppure si può partire da una poesia (come nel caso di Lorca) in un gioco multidisciplinare dove l'infanzia danza contenta dietro il suono magico di un pifferaio il cui orizzonte è la grotta della creatività, il luogo attivo in cui il bambino si specchia, con disciplina e consapevolezza, nella propria spensieratezza.
      E questo un approccio all'arte contemporanea, alla sua complessità, che rimarrà in tracce di sensibilità quando i colori, gli aquiloni e i collage imporranno il loro mutismo in quelle "giornate furibonde, senza atti d'amore" del tempo a venire.

                                                                                                                                                        Riccardo Ferrari

Hanno scritto di Riri Negri :


Giorgio Agnissola, Silvia Ambrosi, Bianca Maria Angelone, Guido Arato, Barbara Baldasso, Riccardo Balestrieri, Felice Ballero, Ferruccio Battolini, Cristina Belloni, Germano Beringheli, Elda Belsito, Enrico Benedettini, Mauro Bocci, Antonella Boggiano, Fabrizio Boggiano, Mara Borzone, Roberto Burlando, Maria Campitella, Marco Canepa, Ugo Carreca, Carla Caselgrande, Massimo Centini, Enzo Cirone, Viana Conti, Miriam Cristaldi, Cristina De Bernardis, Angelo Dragone, Vittorio Fagone, Donatella Faussone Molini, Riccardo Ferrari, Matteo Fochessati, Ezia Gavazza, A. Gilioli, Karlos Harm, Steven Kafkarisos, Fabrizia Lanza, S. Leale, Tiziana Leopizzi, Margherita Levo Rosenberg, Emilia Marasco, Giorgio Marcou, Laura Mascardi, S. Maschi, Angelo Mistrangelo, Giorgio Moretti, Nalda Mura, E. Nelsen, Anna Oberto,
Giuseppe Parodi, Oscar Piaggerella, M. Grazia Pighetti Carbone, Lamberto Pignotti, B. Poggio, Eliana Quattrini, Stelio Rescio, Sandro Riccaldone, Giovanna Riu, Elisabetta Rota, Anna Sartori, Maurizio Sciaccaluga, Giannina Sforza, Francesco Vincitorio.

 

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