Fernanda Fedi

Le Opere
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I Contatti
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Fernanda Fedi nasce il 16 novembre 1940 a Caluso/Torino da padre toscano e madre piemontese.
Vive ed opera a Milano. Studi artistici a Milano.
Si laurea con lode all'Università di Lettere e Filosofia (Corso DAMS) di Bologna.
Corsi di Perfezionamento in 'Museologia e Museografia' alla Fac. di Architettura di Milano e in Arte Terapia alla Civica Scuola Pedagogica e Sociale dei Comune di Milano.


    Fedi dopo una lunga ricerca nel campo strutturale 1968-1978 (Quadriennale di Roma 1975 Biennale di Venezia sezione arte Ambiente, collettivo lavoro uno 1976 XII Salon Réalités Nouvelles Parigi 1976 ... ) ed un periodo concettuale in cui domina l'idea di assenza 1979-1982 (Sogno/Bi -sogno, Gall. Porta Ticinese 1980 - XVI Bienal de Sao Paulo Brasile 1981 - Museum of Contemporary Art, Skopje Jugoslavia 1981 - Grands et Jeunes d'Aujourd'hui Parigi 1982 ... ) passa alla scrittura segno, quale gesto della memoria/mente.      La scrittura viene spesso associata alla musica, alla poesia ed ultimamente all'arcaico, alla scrittura etrusca (The National Museum of Wornen in the Arts, Washington 1989 - Mostra antologica al Museo d'arte moderna di Gallarate 1990 - V Biennale Donna Palazzo dei Diamanti Ferrara 1992 - "Milano" La Permanente Milano 1995 - Museo attivo delle forme inconsapevoli Genova/Quarto 1995 - Gali. Avida Dollars Milano 1992/1996 -Gali. Vismara Milano 1996/1999Gali. Quadrige Nizza 2000/2002.
 

                                                                                       Stralcio critico


    Dalla  parola al verso della poesia, al frammento di frase, si evidenzia una traiettoria che dice paradossalmente la facilità di comunicare "per segni" e la difficoltà di una sua decifrazione: la sua intelligenza è una regolata mediazione fra la capacità logica di decifrare e l'appropriazione del senso.
    Ma se l'operazione risulta difficile, non per questo vi è la rinuncia a comunicare, partendo magari da una tabula rasa, per restare nel gioco delle metafore.


                                                                                                                                                     
  (Albuto Veca)

 

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