Barra MinoLa: un Web condiviso per un insegnamento innovativo
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MinoLa: un Web condiviso per un insegnamento innovativo

Eugenia Tesoro

Comunicazione circolare, multimedialità, interattività, ipertestualità, convergenza al digitale. L’evoluzione dei nuovi media ha creato una giungla di termini dei quali tutti sembrano parlare, non di rado a sproposito. Eppure, dietro queste espressioni, concettualmente tutt’altro che chiare, si nascondono mutamenti non solo tecnologici ma sociali di grande portata. Mutamenti che è necessario comprendere, se vogliamo che l’evoluzione in corso nel mondo dei media non ci passi sulla testa, ma ci possa al contrario vedere protagonisti attivi e consapevoli.

Internet, sappiamo, è uno strumento di comunicazione, un nuovo medium la cui importanza sta rapidamente crescendo col passare del tempo. Il tipo di comunicazione resa possibile da Internet ha una caratteristica che in altri media era presente solo in forma embrionale e limitata: è in altre parole una comunicazione circolare, o meglio reticolare.MinoLa - Foto 1Cosa vuol dire tutto questo? Che in rete è estremamente facile passare dal ruolo spesso passivo di "destinatario" del messaggio, di "ascoltatore", al ruolo attivo di chi crea e diffonde un messaggio, al ruolo cioè di emittente.Le reti telematiche permettono qualcosa di nuovo, un modello comunicativo in cui ciascuno può, per così dire, realizzare il suo programma, scrivere e stampare il proprio giornale: una comunicazione non più orizzontale o verticale ma appunto reticolare, da molti a molti.

Diventa allora essenziale che la scuola abbia la capacità di educare anche all’uso di informazione in questo formato. Di educare dunque all’uso di tutti gli strumenti che permettono di gestire e manipolare informazione in formato digitale e di tutti gli strumenti di comunicazione utilizzati per far circolare informazione in formato digitale, e in primo luogo delle grandi reti telematiche come Internet.Un compito che, evidentemente, non va svolto in modo acritico. Non si tratta, infatti, soltanto di imparare ad utilizzare determinate tecnologie, ma anche di saperne valutare, per quanto possibile, le conseguenze culturali e sociali. Ma le nuove tecnologie non rappresentano soltanto un "argomento di studio" che deve fare (e in molti casi ha incominciato a fare) il suo ingresso nel mondo della scuola. Le nuove tecnologie possono fornire anche degli strumenti di studio, entrando nella prassi quotidiana del dialogo didattico fra insegnante e studente. Anche in questo caso, tuttavia, bisogna guardarsi dalla pericolosa illusione che una semplice "riconversione tecnologica" dell’insegnamento abbia sempre e necessariamente risultati positivi. Al contrario, occorre capire di volta in volta se e come le nuove tecnologie possano offrire un effettivo aiuto alla didattica, quali tecnologie siano preferibili usare, e in quale contesto.

MinoLa - Foto 3In quest’ottica e nell’ambito del Programma Socrates, per il quale é in corso un partenariato fra scuole della Finlandia, Spagna, Svezia, Italia e Germania per lo studio e la diffusione delle culture e delle lingue minoritarie nei Paesi dell’Unione Europea, si è sviluppato – attraverso la Rete - dapprima un rapporto di conoscenza e di amicizia, quindi di lavoro condiviso fra gli insegnanti coordinatori. Utilizzando Internet si è, infatti, creata una "scrivania condivisa": é, così, iniziata la nostra avventura di possedere un Sito comune dove la comunicazione privilegiata é quella iconica.

E se dall’ Italia si coordina il materiale da inserire sul Web, Maj-Len Heinonen da Sibbo, Bengt Anderson da Sollentuna, Carlos Molina da Terrassa e Gerd Kölher da Schermbek inviano dati, correggono, consigliano…Le relazioni e la comunicazione tra noi docenti coordinatori sono state e sono ottime. La possibilità offerta di dialogare con partner dotati di orizzonti diversi e con la vocazione ad aprirsi a nuove conoscenze ha consentito di immergerci nelle radici culturali degli altri paesi, assaporando - sera dopo sera - abitudini e costumi diversi che in ogni caso non hanno fatto altro che rafforzare la nostra connotazione di cittadini europeiQuesta esperienza – condotta a livello volontaristico - del "MinoLa" (acronimo di "Minority Languages", con il quale un po’ affettuosamente indichiamo il nostro progetto) ha incontrato numerosi consensi sia dai navigatori del Web interessati allo studio delle minoranze linguistiche, sia da osservatori esperti quali la Redazione della trasmissione televisiva "Mediamente".

Alunni e Docenti, dunque, hanno condiviso esperienze e conoscenze verificando sul campo quanto vero è che l’istruzione è un fattore chiave di realizzazione personale dell’individuo, che ne agevola l’inserimento nella vita lavorativa e promuove il senso di appartenenza attiva alla società. Il nuovo trattato di msterdam è esplicito al riguardo; esso conferisce all’Unione Europea la responsabilità "di promuovere lo sviluppo del livello cognitivo più elevato possibile" per i popoli dell’Unione tramite un ampio accesso all’istruzione ed al suo aggiornamento permanente". Aspetto peraltro altrettanto importante: il trattato sancisce la nozione di "cittadinanza dell’Unione", a complemento di quella di cittadinanza nazionale. Per tutti questi motivi, ed ora più che mai, l’istruzione è chiamata a svolgere un ruolo fondamentale nell’edificazione di un’Europa unita e competitiva, caratterizzata dalla solidarietà interna e dall’apertura verso il mondo.

Nell’Agenda 2000, in cui traccia uno schema d’azione per entrare nel 21° secolo, la Commissione europea propone di tradurre in pratica tali orientamenti facendo della "Unione della Conoscenza" uno dei principali obiettivi della politica comunitaria degli anni a venire.Il programma Socrates è uno dei pilastri della realizzazione di tale politica. Fin dalla sua adozione nel 1995, il programma ha permesso a numerose centinaia di migliaia di studenti, scolari e membri del corpo insegnante di trascorrere un periodo di studio o di insegnamento in un altro Stato membro.

Circa 1500 università e 10.000 scuole partecipano già attivamente a partenariati e attività a livello europeo. Sono stati già avviati circa 800 progetti di cooperazione multilaterale in settori che vanno dall’istruzione interculturale alla formazione permanente del personale docente, dall’impiego delle nuove tecnologie nel campo dell’istruzione all’apprendimento delle lingue straniere e all’istruzione per gli adulti.MinoLa - Foto 2Vengono inoltre gradualmente realizzate importanti reti di scambio di informazioni, diffusione di esperienze e di buone pratiche. In questo 1998, Socrates si è adoprato per consolidare quanto acquisito affinché una parte ancora più consistente della comunità educativa dell’Unione possa trarre proficuo vantaggio dalle possibilità offerte dal programma.

Ma è stato anche un anno in cui si è fatto sentire appieno la positiva reazione delle istituzioni educative alle nuove iniziative strategiche a livello comunitario. A continuazione del Libro bianco Insegnare ed apprendere: verso la società conoscitiva, il piano d’azione Apprendere nella società dell’informazione e il Libro verde della Commissione Istruzione - Formazione - Ricerca: gli ostacoli alla mobilità transnazionale, sottolineano la posta in gioco quando si tratti di costituire uno spazio effettivamente europeo di cooperazione in materia d’istruzione.

Il 1998 è stato, infine, l’anno in cui per la prima volta un certo numero di paesi associati d’Europa centrale e orientale e Cipro hanno partecipato al programma, conferendo quindi un’ulteriore dimensione a quest’ultimo. Il docente di oggi deve assolutamente essere parte attiva e protagonista delle innovazioni che trasformeranno il vecchio continente: l’avvenire dell’Europa e il suo posto nel mondo, infatti, dipendono dalla capacità di conferire oggi all’evoluzione personale degli uomini e delle donne che la compongono un ruolo almeno altrettanto grande di quello attribuito finora agli aspetti economici e monetari.

In una situazione generale quale quella odierna che esige l’impegno di ciascuno in omaggio al principio "pensa globalmente e agisci localmente", la sperimentazione del Sito "Minority Languages" offre – a noi "adulti" – la possibilità di vivere un’esperienza di apprendimento dove gli scopi sono chiari e condivisibili, i contenuti sono legati al vissuto umano e professionale di ciascuno, l’esercizio della mente e del linguaggio pone nella condizione di accorgersi che il metodo apprenditivo è in cambiamento. In un mondo in cui i saperi, l’autonomia, la creatività e il saper apprendere si avviano ad essere la merce più pregiata e, per il singolo, il principale antidoto contro quel flagello dell’epoca contemporanea che è la disoccupazione, ci è sembrato di essere in linea con quanto Malcom Knowles descriveva nel 1989, augurandosi "un sistema educativo che generi persone cooperative che si considerino cittadini globali, molto creative e capaci di autodirigersi nell’apprendimento". Naturalmente, che fossero anche istruite, ma in un senso espansivo, non statico".

Eugenia Tesoro
Coordinatore italiano
Progetto Comenius "Minority Languages"

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