E venne il Discus


 

Avere dei Discus era sempre stato uno dei miei sogni irrealizzati, ma la letteratura del settore ed i tanti “sentito dire” mi avevano sempre dissuaso dall’avvicinarmi a questa splendida specie, troppe necessità, troppi valori stabili…, troppe incertezze. E invece? E invece dopo l’esperienza acquisita con pesci ritenuti (a torto) facili, mi ritrovo ad avere una vasca amazzonica che ospita cinque meravigliosi Discus che sembrano volermi rimproverare dell’ingiustificato ritardo con il quale mi sono avvicinato al loro allevamento.

E’ notorio, i Discus sono sempre stati considerati pesci “difficili” da allevare, le composizioni chimico fisiche dell’acqua, la temperatura elevata, l’assoluta assenza di sostanze tossiche (nitriti e nitrati in primis) e quant’altro ancora, non erano certamente premesse incoraggianti per chi, come me, si approcciava per la prima volta al loro allevamento. Ma la tentazione era forte.

Così, preso coraggio, ho acquistato quattro piccoli esemplari non più grandi di una moneta di cioccolato, a cui è seguito, di recente, un quinto Discus che, benchè non preventivato, mi ha sedotto durante un’escursione presso il mio negoziante di fiducia.

La vasca che li ospita (150 litri netti), non è dotata di particolari attrezzature se non quelle di routine: un efficiente sistema filtrante, unito ad una buona pompa per l’acqua, di portata leggermente superiore a quella standard (i Discus non amano acque eccessivamente turbolente), hanno assicurato fino ad oggi parametri chimici nella norma.

L’acquario, dedicato originariamente ad una colonia di Barbus, pur essendo arredato sobriamente, poche radici di Mangrovia per assicurare riparo a due grossi Botia Macracantha, è ricco di vegetazione, gli Echinodorus (Amazzonicus, Osiris e Schulteri Leopard), troneggiano nella parte posteriore, grazie anche ad un sottile strato di substrato fertile introdotto sotto il ghiaietto all’epoca dell’allestimento. Una moltitudine di Anubias Nana completa l’arredamento. Non utilizzo impianto di CO2.

Il primo problema che ho dovuto affrontare è stato quello relativo ai cambi d’acqua.

Personalmente ritengo che una buona igiene sia più utile dell’utilizzo di prodotti chimici, ma con i Discus i frequenti cambi d’acqua da osmosi, fino ad allora pressoché sconosciuta nella pratica di chi scrive, hanno rappresentato subito un problema. Trasportare settimanalmente due grosse taniche da 25 litri dal negoziante fino a casa, non era cosa da poco.

Un giorno la svolta. Forse impietosita dai primi lamenti del sottoscritto, o forse solo per amore, mia moglie decise che era tempo di prendere in mano la situazione. Adesso ho un impianto da osmosi a casa, cambio l’acqua due volte la settimana, credo che pagherò all’azienda dell’acquedotto una cifra inusitata, ma sono felice e con me anche i miei Discus.

Un’altra incognita, con cui sapevo avrei immediatamente fatto i conti, era l’alimentazione.

I Discus sono pesci schizzinosi, se si abituano ad un tipo di mangime non ne accettano altri e poi ci vogliono le larve di Chironomus, i cibi surgelati, il pastone vegetale, la spirulina… Ero preso dal panico prima ancora di iniziare, anche perché durante la prima settimana successiva alla loro introduzione nell’acquario, i Discus non mangiarono pressoché nulla fatta eccezione per un po’ di spinaci cotti e frullati. Fortunatamente, dopo essermi ritrovato a casa una quantità indicibile di mangimi di ogni sorta, scaglie, pellet, granuli, gelatine e schifezze varie, mi sono reso conto che i pesci si stavano semplicemente ambientando e che le loro necessità di adattamento al nuovo ambiente erano soltanto diverse e più lunghe di quelle che avevo riscontrato con altri pesci.

Fino ad oggi, ad eccezione di un po’ di alghe, che cerco di limitare con prodotti specifici (Tetra Aqua Algumin, Tetra Algizit, Sera Algopur), ho dei valori piuttosto stabili: ph 6,5; kh 2°; NO2 assenti; NO3 inferiori a 20mg/l. Recentemente, per ridurre ulteriormente nitrati e silicati, ho utilizzato Phos Guard della Seachem, i risultati sono sorprendenti.

Per l’alimentazione utilizzo mangimi in fiocchi e scaglie di varie marche che miscelo personalmente tenendo conto di tutte le esigenze alimentari dei miei ospiti, integrandola periodicamente con spinaci cotti e frullati, nonché con il Tetra Fresh Delica con chironomus. Somministro mensilmente un complesso vitaminico della Sera (Fishtamin).

Per la fertilizzazione, considerata la necessità di mantenere brillanti i colori degli Echinodorus, utilizzo composti di varia marca, in forma liquida e pastiglie, che alterno con fertilizzazioni a base di ferro.

Per il trattamento dell’acqua, dato che utilizzo esclusivamente quella da osmosi, mi affido a composti a base di oligoelementi (Tetra Vital, Sera Mineral Salt, Sera Morena) capaci di reintegrare le sostanze eliminate durante il trattamento di osmosi inversa. Filtro con carbone attivo raramente.


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