Piccoli discus crescono


 

E’ bello vederli crescere. Una grande soddisfazione. E pensare che credevo impossibile riuscire ad allevarli. E invece…

E invece sono fiero dei risultati ottenuti.

Probabilmente non diventeranno degli esemplari da mostra, forse faranno anche storcere il muso ad alcuni puristi troppo attenti agli standard di allevamento, ma che dire, sono proprio soddisfatto.

I piccoli discus crescono.

Forse dovrei dire che sono già cresciuti e tanto.

Hanno acquisito una grande sicurezza, hanno perso il timore iniziale, riesco ad accarezzarli con facilità, prendono il cibo dalle mie mani, sono vispi e curiosi. Direi proprio che sono in gran forma.

Eppure quanti timori e quanti interrogativi mi hanno accompagnato durante questa nuova esperienza.

Ho superato le ansie di virosi e micosi, la paura dei vermi branchiali, la hexamitasi, sempre in agguato…

L’ho fatta franca, almeno fino ad ora.

Ma poi rifletto e dico a me stesso che probabilmente la fortuna c’entra poco quando ci si sforza di essere degli attenti osservatori evitando di improvvisare. Certo, la sorte è sempre dietro l’angolo, ma questo è un altro discorso…

Con i discus non ci si sente mai arrivati, non si raggiunge mai lo status di “esperto”, non servirebbe.

Ho spesso ribadito che la conoscenza, attenta, accurata, approfondita è alla base di questo nostro febbrile hobby e forse non sbagliavo.

Con molta prudenza, pazienza e perseveranza ho tentato di incontrare le esigenze di questi meravigliosi ciclidi, veri sovrani dell’Amazzonia.

Ho scoperto dei pesci molto più versatili di quanto credessi, almeno per quanto riguarda quelli provenienti dalla cattività.

Con gli Heckel selvatici l’approccio è stato più complesso, ma non per questo meno affascinante.

Sono pesci stupendi, regali, superbi nel loro incedere.

Gli Heckel meritavano qualche attenzione in più: ho quindi provveduto a ridurre ulteriormente il ph portandolo su valori decisamente acidi, filtrando l’acqua con torba e garantendo una costante ossigenazione, grazie anche ad una ricca e rigogliosa piantumazione.

I problemi legati alla lunga e delicata fase di acclimatazione  sono stati così ben presto superati.

L’alimentazione è stata purtroppo l’unico punto dolente del mio incontro con gli Heckel, non c’è stato verso di riuscire ad integrare il chironomus surgelato con del mangime secco.

Tutti i tentativi sono risultati vani. Ma non demordo.

Con i discus di allevamento è stato tutto più semplice, forse perché “provato” dall’esperienza con i selvatici, non ho riscontrato grosse difficoltà nel loro allevamento, unica costante è stato il lungo periodo di ambientamento.

I discus si sono ben presto dimostrati attivi e curiosi, giusto per contraddire tutti coloro che li ritengono pesci stupidi ed apatici.

Per garantire un accrescimento sano e vigoroso (e per rimediare agli errori di chi li aveva allevati in fase di svezzamento) ho dovuto variare al massimo l’alimentazione, facendo spesso ricorso a cibi molto proteici come chironomus e omogeneizzati a base di vitello, non disdegnando ovviamente spinaci e verdure varie.

Il notevole apporto proteico e la diversificazione nell’alimentazione, credo abbiano giocato un ruolo determinante nel ridurre al minimo la possibilità di parassitosi interne.

Ovviamente il rovescio della medaglia sono stati i nitrati ed i fosfati che, soprattutto nei primi mesi di allevamento, quando le somministrazioni erano molto più frequenti, tendevano inevitabilmente a portarsi sui limiti di guardia.

Fortunatamente l’impianto di osmosi inversa mi ha consentito di garantire dei frequenti e costanti cambi d’acqua, si che i valori degli inquinanti sono sempre rimasti entro margini tollerabili.

L’acqua utilizzata è sempre stata quella RO, debitamente corretta ed integrata con sali ed oligoelementi in modo da avere dei valori chimici sempre pressoché stabili.

Una costante e moderata erogazione di CO2 ha, poi, garantito una rigogliosa crescita delle Echinodorus, ideali compagne del re dell’Amazzonia.

Che dirvi ancora…, ah si, ho appena allestito il mio ultimo acquario, un metro e mezzo di Amazzonia in casa, ma di questo parleremo la prossima volta.

Per il momento i miei discus … ringraziano.


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