L'acquario per i poecilidi


 

Diciamocelo francamente, sono una tappa obbligata per ogni neofita.

Li abbiamo allevati tutti, almeno una volta nella nostra esperienza di acquariofili. Qualcuno, poi, si è perso, si è dedicato ad altro, ha capito (come il sottoscritto) che la propria passione era altrove.

Ma in questa mia folle avventura con AcquarioFacile non potevo non dedicare a questi primi “compagni d’armi” anche solo due parole per avermi aiutato nelle fasi iniziali di questo hobby.

Quando dell’acquariofilia sapevo soltanto che aveva a che fare con gli acquari, mi avevano descritto i poecilidi come pesci facili, anzi facilissimi, di poche esigenze, capaci anche di vivere nella Coca Cola !

La realtà si è dimostrata come al solito molto lontana dalla tecnica imbonitrice di negozianti (definirli professionisti del settore è eccessivo), interessati molto di più al registro di cassa piuttosto che al cliente.

L’acquario di poecilidi ha comunque un indubbio fascino. Forme e colori non mancano. Guppy, Xipho, Velifera, Molly & c. sono un’allegra brigata capace di conquistare senza alcuna difficoltà la simpatia di chiunque decida di allestire, anche per la prima volta, un acquario tropicale.

Su di loro si è detto tutto: esistono siti specializzati, bibliografie monografiche, esposizioni, allevamenti monotematici e quant’altro.

Che dirvi di più.

Potrei puntare l’attenzione sulla possibilità di allevamento che questi pesci offrono a colui che non dispone di acquari particolarmente capienti, sulla possibilità di essere allevati in acque anche leggermente alcaline come quelle dei nostri rubinetti, sulla loro prolificità, sulla caratteristica di partorire ripetutamente, a cicli quasi costanti, prole già formata essendo ovovivipari.

Potrei suggerirvi di allestire un acquario monotematico di 40/60 litri netti, ricchissimo di vegetazione a rapida crescita, con legni di torbiera, ghiaia non calcarea a granulometria fine, di dare un tocco in più al vostro allestimento ancorando Anubias nana e Microsorium direttamente alle radici di torbiera, di non sovraffollare la vasca, di garantire sempre valori chimici dell’acqua quanto più simili a quelli dell’habitat di provenienza, di mantenere un ph compreso tra 7 e 7.5 ed una temperatura di 26°.

Potrei continuare suggerendovi di assicurare ai vostri pesci condizioni igieniche ottimali, di non eccedere nell’alimentazione,  di effettuare regolari cambi d’acqua ogni settimana, di sifonare periodicamente il fondo dell’acquario, di ottimizzare la crescita delle piante con costanti fertilizzazioni a base di ferro e, avendone la possibilità, di CO2, di ricordarvi di fare maturare per almeno un mese un acquario di nuovo allestimento per consentire alle colonie batteriche nitrificanti di insediarsi nel filtro, di avere pazienza e costanza.

Potrei dirvi che tutte queste cose le ho fatte anch’io, che i risultati sono stati incoraggianti, che grazie a queste mie prime esperienze quello che è nato come un semplice hobby è cresciuto piano piano, fino a diventare una grande passione.

Potrei dirvi questo ed altro ancora, ma queste cose forse le sapete già e comunque qualcuno ve le avrà dette in maniera certamente più specifica e completa di quanto avrei potuto fare io.

Allora, forse, è il caso di tacere.


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